Sp. Pl.: 303 (1753)
Lilium villosum Cavara
Liliaceae
Giglio martagone, Riccio di dama, Giglio a turbante, Deutsch: Türkenbund-Lilie
English: Turk’s cap lily, martagon lily
Español: Martagón, bozo
Français: Lis martagon
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, dall'odore forte e poco gradevole; con grosso bulbo ovoidale squamoso, le squame sono oblungo lanceolate e appuntite di colore giallastro; il fusto robusto è eretto, cilindrico, spesso striato di violetto ± intenso, provvisto di foglie soprattutto nella zona mediana e pubescente papilloso nella parte superiore. Altezza 50÷90 (150) cm.
Le foglie, tipiche delle bulbose, sono oblungo-spatolate o largamente lanceolate larghe 2÷3 cm e lunghe 10÷12 , le inferiori, alla base del fusto, sono poche, ma lunghe, nella parte mediana del fusto sono riunite in verticilli di 5÷10 elementi, sparse e di dimensioni ridotte le superiori.
I grandi fiori ( fino a 5 cm di Ø) penduli ed appariscenti, sono riuniti in racemi lassi composti da numerosi elementi (6÷20) portati da peduncoli arcuati. Hanno perigonio a forma di turbante composto da 6 tepali lanceolati, lucidi e cerosi di sopra, di colore rosa, con macchie e striature porporine scure; assumono la forma caratteristica, simile ad un turbante turco, essendo i tepali fortemente revoluti, fino quasi a toccare lo stelo lasciando liberi i 6 stami, che dapprima sono convergenti poi incurvati verso l'esterno e lungamente sporgenti dai tepali, con filamenti bianchi e lunghe antere color rosso minio.
I frutti sono grosse capsule obovoidi, triloculari contenenti numerosi semi piatti, strettamente alati.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: Boschi radi e sassosi, faggete, radure, arbusteti, prati montani, vallette umide e ombrose, su substrato calcareo o su terreno fertile o umido; un tempo era certamente presente anche nella pianura Padana, oggi cresce generalmente fra 300÷1800 raramente sino a 2100 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Controversa è l'origine sia del nome generico che di quello specifico. Linneo riporta il nome Lilium tra quelli di derivazione latina, Plinio, non fa riferimenti etimologici, ma evidenzia che i Lilium dai fiori arrossati sono quelli che i greci chiamano "crinon". A.A. fanno derivare il nome latino Lilium dal greco "leirion", nome ora riferito ai gigli, ma anche ai narcisi, o agli iris; altri ancora lo fanno derivare da un termine celtico, probabilmente "li" = candido o dal persiano "lala" = giglio. Il nome specifico è voce spagnola e significa "riccioli dei capelli di , ma potrebbe anche derivare dal turco "martagān" = turbante, per somiglianza di forma.
Proprietà ed utilizzi:

Pianta espettorante, emmenagoga, emolliente, diuretica, cardiotonica, proprietà contenute soprattutto nella radice bulbosa che vengono utilizzate in erboristeria.
Questa specie dall' indubbia bellezza, è spesso coltivata nei giardini a scopo ornamentale.
Note e Curiosità: Era pianta sacra al dio della guerra Marte e accompagnava i soldati sul campo di battaglia era considerata come un valido amuleto.
Attenzione: Specie a protezione regionale assoluta in VDA, LOM, TAA, VEN,FVG, LIG, EMR, TOS, UMB, ABR, MOL, CAM. La principale minaccia è la distruzione dei bulbi da parte dei cinghiali; la raccolta illegale, che si verifica frequentemente, non pare costituire fattore di minaccia.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
BERNINI A., PIAGGI E., POLANI F., 2008. Gigli e tulipani d’Europa. Verba & Scripta, Pavia.
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina. Ediz. italiana: Bologna, Zanichelli.
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
Scheda realizzata da Marinella Zepigi & Giuliano Salvai