Gard. Dict. ed. 8. n. 1 (1768)
Ziziphus sativa Gaertn., nom. illeg., Ziziphus vulgaris Lam., nom. illeg., Rhamnus zizyphus L., Ziziphus officinarum Medik., Ziziphus zizyphus (L.) H. Karst., nom. rej. vs. Ziziphus jujuba Mill., Ziziphus zizyphus (L.) Meikle, isonym, Ziziphus zizyphus (L.) H.Karst., nom. rej.
Rhamnaceae
Giuggiolo comune, Deutsch: Jujube, Chinesische Dattel
English: Jujube Tree
Español: Azufaifo
Français: Jujubier commun, Jujubier de L'Inde
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Arbusto o piccolo albero deciduo, alto fino a 8 m, a chioma irregolare, ovata e rada, di colore verde chiaro, con lunghi rami senza gemme, spesso coperti di robuste spine. Rametti giovani verdi e flessibili a crescita zigzagante con numerose gemme disposte per 3 all'ascella delle foglie.Tronco eretto, sinuoso, spesso ramificato fin dalla base. Corteccia bruno o grigio-brunastra, profondamente screpolata in fessure longitudinali con l'età, bruno-rossastra e liscia sui rami più giovani.
Foglie regolarmente alterne, intere, disposte in due file opposte, brevemente picciolate, a lamina (1-3 x 2-5,5 cm) lucida, un po' coriacea, ovale-ellittica, ad apice ottuso, con 3 grosse nervature prominenti e finemente seghettato-ghiandolosa sul margine. Stipole alla base dei rametti trasformate in due spine ineguali di cui l'una lunga e diritta (3 cm), l'altra corta e ricurva.
Fiori (2-8) ermafroditi pentameri, molto piccoli, 6-7 mm di Ø, disposti in densi glomeruli ascellari, con pedicelli poco più lunghi del picciolo corrispondente.
Calice con sepali ovato-triangolari, carenati, alterni con i 5 (talvolta 6) petali obovati, bianco-giallastri.
Stami 5(6), ovario biloculare immerso in un disco perigino orbiculare, stili 2, saldati per quasi tutta la lunghezza.
Il frutto è una drupa ovoide di 2-3 cm, simile ad un'oliva, con mesocarpo carnoso, prima rossa, brunastra a maturità, contenente un nocciolo duro e legnoso, appuntito pungente all'estremità, con uno o due semi all'interno.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=24,36,48
Tipo corologico: E-Asiat. - Asia orientale.
Distribuzione: Originario dell'Asia temperata. La pianta fu introdotta dalla Cina nell'Asia occidentale circa 3000 anni fa e successivamente fu conosciuta anche dagli antichi Greci e dai Romani. In Europa l'areale comprende le regioni mediterranee dove viene coltivata sia come specie ornamentale sia per i suoi frutti commestibili.
In Italia è presente come archeofita naturalizzata in gran parte del territorio.
Habitat: Poco esigente al substrato, cresce bene anche in terreni sabbiosi e pietrosi purchè non troppo pesanti, da 0 a 600 m s.l.m.
Specie mesoxerofila.
Sistematica e possibili confusioni: Genere cosmopolita di 86 specie di alberi, arbusti e suffrutici sempreverdi e decidui, diffusi nelle regioni tropicali e subtropicali.
Ziziphus jujuba è simile al congenere Ziziphus lotus (L.) Lam., che si differenzia per essere un arbusto sempre cespuglioso, di modeste dimensioni; rametti giovani grigio-biancastri, foglie minori, rotondeggianti, lunghe 1-2 cm, con margini quasi interi e spine molto grandi; drupa più piccola, globulare, gialla. Anche i suoi frutti sono commestibili, ma più asciutti.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: I nomi del genere e della specie derivano dal gr. 'zízyphon' (>lat. 'zíziphus'), giuggiolo. Il nome probabilmenta si riferiva a Z. lotus, menzionato in numerosi testi antichi, incluso il celebre mito greco dei lotofagi. Ne parla anche Omero e pare che il magico cibo fosse una bevanda alcoolica preparata appunto con i frutti di Ziziphus lotus.
La specie fu prima descritta da Linneo (Species Plantarum, 1753) con binomio Rhamnus zizyphus. Nel 1786 la specie fu separata da Miller dal genere Rhamnus e fu creato il nuovo genere con l'epiteto linneano ma con un probabile casuale errore di ortografia: 'i' al posto di 'y'. Siccome la tautonomia non era permessa nella nomenclatura botanica, Miller adottò il vecchio nome 'jujuba' come l'epiteto alla specie.
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibile officinaleI frutti di giuggiolo contengono mucillagini, zuccheri, pectina, flavonoidi, aminoacidi, acido citrico e tartarico, vitamina C, A e B², hanno proprietà medicamentose tra le quali la principale è quella emolliente, espettorante e diuretica. Inoltre proteggono il fegato e prevengono la formazione delle ulcere da stress ed hanno effetto tonico su milza e stomaco, e per uso esterno, sono lenitivi e antiinfiammatori su pelli irritate.
Nella medicina tradizionale cinese i semi vengono utilizzati nel trattamento dell'insonnia e delle palpitazioni.
I frutti hanno la polpa farinosa simile a quella dei datteri e un gradevole sapore dolciastro e acidulo. Si consumano freschi, cotti o essiccati e se ne fanno marmellate, conserve e pasticche tossifughe.
C'è un' antica ricetta quasi dimenticata: le giuggiole mature venivano cotte con acqua, mele, zucchero e vino fino ad ottenere una sorta di liquore, ed era considerata una leccornia, appunto "il brodo di giuggiole".
Il legno duro, compatto ed omogeneo, prima giallastro poi rosso mogano, viene utilizzato in ebanisteria e lavori di tornio, inoltre fornisce un ottimo combustibile.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Cattabiani, A. -Florario, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1996
Brown D. -Encyclopediae of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London, 1995
Patri, G.; Boni, U. -Le erbe medicinali aromatiche e cosmetiche, Fabbri Editori, Milano, 1979
Pignatti S. -Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 3), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Testi, A. -Alberi d'Italia, Giunti Editore, Firenze, 2009
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci in collaborazione con Marinella Zepigi
