Sp. Pl.: 1079 (1753)
Scolopendrium officinale Sw., Scolopendrium vulgare Sm., Phyllitis scolopendrium (L.) Newman subsp. scolopendrium
Aspleniaceae
Scolopendria comune, Lingua cervina, Asplenio scolopendrio, Deutsch: Hirschzungenfarn
English: Hart’s-tongue fern
Français: Scolopendre, Langue de cerf
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Descrizione: Pianta con rizoma corto, largo ed eretto, alta fino a 80 cm (-100).
Stipite rosso-bruno paleaceo, robusto, generalmente molto corto o al massimo quanto la metà della lamina lungo (10-20 cm) e ricoperto da un denso strato di squame composte da lacinie scariose.
Lamina coriacea, verde lucente nella parte superiore (4x5 x 15-60cm) con margine intero o crenato dentato e ondulato, con base cordata e apice ± acuto.
Sori color ocra, posti nella pagina inferiore, disposti su linee oblique 2x20 mm (-30), di misura diseguale , sempre geminati e inseriti sulle venule secondarie esterne.
Indusio laterale, lineare e bivalve.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Habitat: Luoghi freschi ed ombrosi vicino a corsi d'acqua; pozzi, caverne. Sempre con preferenza di suoli calcarei da 0 a 1300 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Due taxa si possono confondere quando ancora non hanno raggiunto la maturità o quando vivono in ambienti poco favorevoli. Le differenze sostanziali sono le seguenti:
1) Asplenium scolopendrium L. subsp. scolpopendrium - lamina intera senza espansioni laterali alla base e stipite lungo al massimo quanto metà della lamina.
2)Asplenium sagittatum (DC.) Bange - lamina con espansioni laterali alla base e stipite lungo anche più della lamina.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva da "splèin" = "milza" in riferimento all'antico uso di questa pianta nella cura delle "splenopatie" (infezioni della milza).
L'epiteto della specie e subsp. deriva dal greco "skolopéndra" = "scolopendra" per paragonare la disposizione dei sori a questi chilopodi.
Proprietà ed utilizzi:

Citata già al tempo di Dioscoride per le sue virtù medicamentose "le foglie bevute nel vino sono un rimedio contro i morsi delle serpi e giovano al flusso del sangue e contro la dissenteria". Il medico senese Mattioli (1501-1578) nella sua opera "Discorsi di Pier Andrea Mattioli sull'opera di Dioscoride" suggeriva di utilizzare l'acqua distillata della fillipide per tutte le passioni del cuore.
In verità oggi resta un suo modesto uso come astringente, diuretico, espettorante e come primo rimedio per le scottature.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Marchetti D. - Le Pteridofite d'Italia - 2004 Annali Museo Civico di Rovereto Vol. 19: 71-213
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 - Edagricole
Aeschimann D. & Burdet H.M. - Flore de la Suisse et des territoires limitrophes - Le nouveau Binz - 2005 Haupt Berne
H. Martin Jahns - Felci, Muschi, Licheni d'Europa - F. Muzzo Editore - 1992
M. Soster - Identikit delle Felci d'Italia -Valsesia Editrice -2001
P. Lanzara- Piante Medicinali- Orsa Maggiore - 1978
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Antonino Messina