Sp. Pl.: 1025 (1753)
Anacardiaceae
Terebinto, Deutsch: Terpentin-Pistazie
English: Terebinth
Español: Arbol trementino
Français: Térébinthe
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Cespuglio o piccolo albero alto 1-5 m con odore resinoso.
Fusto con corteccia bruno rossastra, glabra nei rami giovani e con lenticelle lineari longitudinali di 1 mm.
Le foglie sono decidue, alterne, con picciolo rossastro, un po' allargato alla base, ma non alato, sono imparipennate, con generalmente 9(3-7) foglioline alterne, intere, ovato-oblunghe o oblungo-lanceolate, arrotondate o acute e mucronulate all'apice, coriacee, glabre, verdi lucenti e scure di sopra, più pallide e grigiastre nella pagina inferiore, pelose da giovani poi glabre.
Infiorescenza lassa all'apice dei rami, a forma di pannocchia piramidale, ramosa, con fiori unisessuali, rachide assottigliata verso l'alto, verde o rossiccia con pedicelli più corti del fiore. Brattee caduche, grandi, lanceolate od ellittiche, cigliate e pubescenti, bratteole lineari, biancastre o soffuse di rossastro.
I fiori sono privi della corolla, i maschili hanno il calice diviso in 5 lacinie più o meno uguali, lanceolate, acute, 5 stami pupurei opposti ai sepali più lunghi del calice, filamenti cortissimi e antere grosse verdi e rosse; quelli femminili formati da 3 carpelli saldati, supero rosso con 3 stili saldati soltanto in basso e tre stimmi porpora.
I frutti a grappolo con peduncoli di 4-7 mm, sono piccole drupe subglobose, apicolate, dapprima verdastre poi rosso-brunastre a maturazione. Semi un po' compressi.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Distribuzione: Presente in quasi tutte le regioni, più raro nell'Italia Settentrionale e mancante sulle montagne elevate e nelle pianure alluvionali.
Habitat: Boschi termofili, pendii e fessure di rupi calcaree e aride.
Sistematica e possibili confusioni: Specie congeneri in Italia:
Pistacia lentiscus L. (Lentisco) più piccolo 1-3 m, sempreverde, picciolo glabro e con foglie paripennate con rachide largamente alata, pannocchie spiciformi, drupe di 4 mm.
Pistacia vera L. (Pistacchio) con portamento essenzialmente arboreo, piccioli pubescenti, foglie sottili 1-3 segmenti ovati, drupe di 25 mm; è coltivata, soprattutto in Sicilia, per i semi commestibili e talvolta inselvatichita.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il genere prende il nome dal latino pistacia col quale venivano chiamate queste piante, e dal greco pistakê che indicava i frutti di questa pianta, entrambi i nomi sembrano a loro volta derivare dal persiano.
Il nome specifico dal greco terebenthus che era quello della sua resina.
Il nome volgare di Spaccasasso e dovuto al suo apparato radicale sviluppato e profondo che ben si adatta a terreni rocciosi, quello di Scornabecco o Cornucopia per le galle a forma di corna di capra che si sviluppano sulle sue foglie nel periodo vegetativo o per la durezza del suo legno superiore al corno del becco.
Proprietà ed utilizzi:

Pianta rustica e assai resistente alla siccità, dotata di un apparato radicale sviluppato e profondo che resiste anche molto bene al gelo, grazie a queste sue carateristiche è utilizzata come porta-innesti per il pistacchio (Pistacia vera L.) che, è coltivato per il seme.
Il suo legno, particolarmente duro viene utilizzato per ricavarne oggetti col tornio.
Dalla corteccia si estrae una resina, la trementina di chio, dotata di proprietà astringenti, digestive, emostatiche ed espettoranti.
In Oriente viene usata come masticatorio per profumare l'alito e rinforzare le gengive, e per lo stesso scopo in Spanga veniva prodotto dalle galle un vino astringente.
Dai suoi semi si ricava un olio alimentare.
Le galle e le foglie venivano utilizzate per curare la diarrea, per le proprietà astringenti del loro contenuto di tannini.
Ai suoi frutti si attribuiscono proprietà afrodisiache e diuretiche, a Cipro vengono usati per preparare dei particolari tipi di pane, e a Creta si utilizzano per prepare un particolare liquore chiamato tsikoudia che è lo stesso nome col quale chiamano la pianta; in Turchia i suoi frutti tostati vengono usati per preparare una bevanda simile al caffè conosciuta come menengiç kahves, e i suoi oli essenziali sono impiegati nella fabbrica di saponi (Soap Bittim) per la bellezza della pelle e dei capelli.
Recentemente dal dipartimento di farmacologia della "Universitat de València, Burjassot, Valencia, Spain", alcuni ricercatori hanno estratto dalle galle del terebinto tre differenti triperteni attivi contro infiammazioni acute e persistenti.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
FIORI A. e PAOLETTI G.,1896-1908. Flora analitica d'Italia, Tipografia del Seminario Padova
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
TUTIN T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)
Scheda realizzata da Giuliano Salvai.