Hort. Brit. [Loudon] 342 (1830)
Basionimo: Gnaphalium italicum Roth
Altri sinonimi: Helichrysum angustifolium (Lam.) DC. , nom. illeg., Gnaphalium glutinosum Ten., Helichrysum rupestre DC. subsp. glutinosum (Ten.) Nyman
Asteraceae
Perpetuini d'Italia, Perpetuino italiano, Elicriso d'Italia, Deutsch: Italienische Strohblume
English: Curry plant, Italian strawflower
Español: Siempreviva del monte, elicriso, curry
Français : Immortelle d’Italie
Forma Biologica: Ch suffr - Camefite suffruticose. Piante con fusti legnosi solo alla base, generalmente di piccole dimensioni.
Descrizione: Pianta perenne suffruticosa, che con le sue numerose ramificazioni, ascendenti, forma un piccolo cespuglio di colore biancastro, per il tomento di peli lisci grigio-biancastri che la ricoprono almeno nello stadio giovanile, ma verde con l'età per il suo distacco.
Fusti angolosi , legnosi e contorti alla base, alti 20-50 cm con foglie alterne, a volte unilaterali, sessili, strette e lineari, appiattite lungo i bordi, lunghe 10-40 mm e larghe 1 mm, erette o patenti, con margine ripiegato verso il basso, verdi glabrescenti o ricoperte da sparso tomento sulle due facce. I getti sterili sono ricoperti da densi fascetti di foglie.
Le infiorescenze sono raccolte in densi corimbi, ramosi, posti all'apice del fusto, composti da 20-35 capolini, con l' involucro giallo paglierino, dapprima conico-ovoide-fusiforme, con l'apice piu stretto della base, poi all'antesi, oblungo-cilindrico.
I capolini (calatidi) del diametro di 2-4,5 mm, sono avvolti da brattee giallo-verdastre poi giallo-brunastre, embricate, poste in più serie, le esterne scariose, subtriangolari ± ottuse, le interne lineari, ghiandolose, erette, applicate e 5 volte più lunghe delle esterne.
I fiori, circa 15 per capolino, tutti tubolosi ed ermafroditi, emanano un intenso e caratteristico profumo, di colore giallo-oro hanno una lunga corolla tubolare che si allarga all'apice in 5 lobi triangolari.
Il frutto è una cipsela ovale-oblunga, con piccole, sparse ghiandole bianche brillanti, e il pappo di peli semplici inserito nella parte superiore dell'achenio.
Numero cromosomico: 2n=28
Tipo corologico: S-Europ. - Europa meridionale.
Distribuzione: pianta dell’Europa meridionale, in Italia è comune al centro, al sud e nelle isole, mentre al nord è saltuaria nella fascia prealpina.
Habitat: pianta eliofila, termofila, vegeta nelle garighe, cespuglietti e prati aridi nelle zone aride prospicienti il mare e all’interno in luoghi rocciosi e suoli poco evoluti fino a 800 (1.400) m di altitudine.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco helios = sole e chrysos = oro con riferimento al colore dei suoi capolini gialli e brillanti come il sole e come l’oro.
Proprietà ed utilizzi:

I suoi principi attivi costituiti da olii essenziali (pinene, eugenolo, linalolo), fitosteroli, flavonoidi (naringenina, apigenina, luteolina, quercitrina), acido caffeico, colorante (elicrisina), le conferiscono proprietà tossifughe, espettoranti, antinfiammatorie, analgesiche e antireumatiche, antiartritiche, ipocolesterolizzanti, stimolanti epatocellulari, depurative e drenanti epatiche, cicatrizzanti, desclerosanti, antipsoriasiche, antieczematose, spasmolitiche, coleretiche, colagoghe, antibatteriche, antiallergiche, stimolanti gastriche.
Viene infatti utilizzato per uso interno come decotto, per sedare gli eccessi di tosse (pertosse), favorire l’eliminazione del catarro bronchiale, sedare gli spasmi d’asma e lenire le irritazioni allergiche delle mucose nasali.
Per uso esterno come decotto o tintura oleosa, per curare eczemi, dermatiti, psoriasi, couperose e per prevenire e curare le scottature solari, flebiti, edemi, ferite, cicatrici, piaghe, emorroidi. Viene considerato un valido aiuto per combattere nevralgie e nevriti, artrite, poliartrite, osteoartosi ed anche insufficienze e congestioni epatiche, colecistiti, disturbi pancreatici.
Le sue qualità furono a lungo studiate anche da Plinio, Geber, Dioscoride, ed altri che lo consideravano una vera panacea per la maggior parte dei malanni, tuttavia il so impiego, non ancora completamente studiato è sconsigliato sui bambini e sulle donne in stato di gravidanza o nel periodo di alattamento.
Per l'aroma simile a quello del curry le sue foglioline possono essere utilizzato in cucina per insaporire pietanze.
Il suo olio essenziale è usato dalle industrie cosmetiche, per produrre profumi e saponi.
Grazie alle brattee membranose e cartacee dei suoi capolini che riescono a conservarsi inalterati anche dopo la disidratazione, entra nelle composizioni di fiori secchi ad uso ornamentale.
Note e Curiosità: il suo nome e il suo colore impressionarono i popoli antichi al punto da dedicare questa pianta al Sole e con i suoi fiori intrecciati per ricavarne collane adornarnavano le statue di Apollo e di Minerva.
Si dice che il suo intenso profumo permetteva a Napoleone di riconoscere, l’odore del suolo natio, anche quando si trovava in mare e ancora fuori dalla vista della Corsica, dove questi fiori sono particolarmente abbondanti e profumati.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
BANFI E., CONSOLINO F., 2000. La flora mediterranea , Istituto Geografico De Agostini, Novara
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
FIORI A. e PAOLETTI G.,1896-1908. Flora analitica d'Italia, Tipografia del Seminario Padova
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
TUTIN T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
ANSALDI M., MEDDA E., PLASTINO S., 1994. I fiori delle Apuane, Mauro Baroni & c. s.a.s., Viareggio
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
The International Plant Names Index (IPNI)
PARLATORE F., 1858. Flora Italiana, Le Monnier, Firenze
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Giuliano Salvai.