Primula vulgaris Huds. - Primula comune
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Primula vulgaris Huds. - Primula comune
Primula vulgaris Huds.
Fl. Angl. 1: 70 (1762)
Primula acaulis (L.) Hill, nom. inval., Primula grandiflora Lam.
Primulaceae
Primula comune, Primavera, Occhio di civetta, Deutsch: Stängellose Schlüsselblume, Erd-Primel
English: Primrose
Español: flor de San José
Français: Primevère commune, primevère acaule, primevère sans tige
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta perenne erbacea, acaule; rizoma obliquo od orizzontale, breve, con grosse radici secondarie. Altezza 8÷15 cm.
Le foglie sono tutte basali in rosetta, spatolate od oblanceolate, con margine crenato-dentato; la lamina è glabra e verrucoso-reticolata sulla pagina superiore, villosa su quella inferiore. La lamina fogliare gradualmente si restringe in picciolo alato. Le foglie giovani, hanno margine revoluto, sono lunghe quanto i fiori; da adulte si aprono completamente divenendo quasi piane, raddoppiando la loro lunghezza.
I fiori imbutiformi, numerosi e poco profumati, portati da peduncoli radicali lanuginosi, eretti o divaricati, muniti alla base di brattee lanceolato-lesiniformi. Calice con tubo di 3 x 10 mm e denti lesiniformi. Corolla giallo pallida con sfumature aranciate alla fauce, con cinque lobi e tubo di 13-20 mm.
I frutti sono capsule ovate, deiscenti longitudinalmente per 5 denti, contenenti numerosi semi, viscidi con caruncola oleosa.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Habitat: Prati ai margini dei boschi di latifoglie, lungo i sentieri, faggete, quercete, carpineti. 0÷2.000 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere dal latino”primus” = primo, a indicare la precoce fioritura. Il nome specifico ad indicare una pianta comune.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
La pianta è apprezzata per le molteplici qualità medicinali. Erba espettorante, antiinfiammatoria, ad azione analagesica e antispastica.
Nel passato venivano usate le foglie come decotto per combattere i reumatismi, con le radici venivano realizzati infusi contro l'emicrania, il succo estratto dalle foglie si usava come cosmetico per attenuare macchie e rughe.
Plinio la consigliava in caso di paralisi, gotta e reumatismi.
I fiori, le foglie e le radici essiccate possono essere impiegati per aromatizzare vini e tisane.
In cucina, le foglie più giovani possono essere consumate in insalata, ottime anche lessate e nei minestroni.
I fiori possono essere utilizzati per preparare un ottimo the, ad azione lievemente calmante, per preparare variopinte insalate, canditi come dolci e per farcire torte salate.
Note e Curiosità: La primula è uno dei primi fiori che sboccia, anche nei paesi più freddi, proprio per questo motivo è da sempre considerata il simbolo della primavera, e del rinnovamento che questa stagione porta con sé, è anche considerata emblema di giovinezza e di precocità, è nella tradizione popolare di molti popoli, pianta augurale. A questo proposito la Regina Vittoria, quando il ministro Disdraeli le consegnò solennemente la corona delle Indie, lo ricambiò con un mazzolino di primule in segno di buona fortuna.
Molte sono le leggende che riguardano la primula, una che mi piace molto è quella che riporterò qui di seguito.
Molto tempo fa, quando gli uomini e gli elfi vivevano entrambi la propria vita, senza danneggiarsi a vicenda, fu proprio in un prato di primule gialle, che il re degli elfi vide per la prima volta la principessa che lo fece innamorare.
Vide la giovane mortale, passeggiare in un prato di primule giallo oro, come il colore dei suoi capelli, capì che non avrebbe potuto vivere senza lei. Lei era sposa di un nobile potente, arrogante e geloso, che la costringeva a vivere in solitudine; quando vide il giovane elfo, se ne innamorò perdutamente.Il re degli elfi, si presentò alla corte del re degli umani e lo sfidò ad un gioco simile agli scacchi, lo lasciò vincere per 2 partite. Quando ormai sicuro della sua superiorità, il re umano disse di voler giocare la terza partita invitando l'avversario a scegliere la posta.
“Quello che il vincitore chiederà sarà suo” disse il re degli elfi, l'umano accecato dalla propria ambizione , non si accorse del tranello e fu così che perse la sua sposa.
Si dice che ancor oggi, a primavera quando fioriscono le primule, i 2 amanti tornino a danzare nel luogo dove si videro per la prima volta.
Allo spuntare della primula gli insetti sono ancora pochi e spesso i fiori non sono impollinati, nel "Racconto d'inverno" di Shakespeare c'è una metafora poetica sulle "pallide primule che muoiono nubili".
Nel linguaggio dei fiori rappresenta l'emblema della prima Giovinezza.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
BOWN D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
The International Plant Names Index (IPNI)
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Descrizione: Pianta perenne erbacea, acaule; rizoma obliquo od orizzontale, breve, con grosse radici secondarie. Altezza 8÷15 cm.
Le foglie sono tutte basali in rosetta, spatolate od oblanceolate, con margine crenato-dentato; la lamina è glabra e verrucoso-reticolata sulla pagina superiore, villosa su quella inferiore. La lamina fogliare gradualmente si restringe in picciolo alato. Le foglie giovani, hanno margine revoluto, sono lunghe quanto i fiori; da adulte si aprono completamente divenendo quasi piane, raddoppiando la loro lunghezza.
I fiori imbutiformi, numerosi e poco profumati, portati da peduncoli radicali lanuginosi, eretti o divaricati, muniti alla base di brattee lanceolato-lesiniformi. Calice con tubo di 3 x 10 mm e denti lesiniformi. Corolla giallo pallida con sfumature aranciate alla fauce, con cinque lobi e tubo di 13-20 mm.
I frutti sono capsule ovate, deiscenti longitudinalmente per 5 denti, contenenti numerosi semi, viscidi con caruncola oleosa.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Habitat: Prati ai margini dei boschi di latifoglie, lungo i sentieri, faggete, quercete, carpineti. 0÷2.000 m s.l.m.
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Etimologia: Il nome del genere dal latino”primus” = primo, a indicare la precoce fioritura. Il nome specifico ad indicare una pianta comune.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
La pianta è apprezzata per le molteplici qualità medicinali. Erba espettorante, antiinfiammatoria, ad azione analagesica e antispastica.
Nel passato venivano usate le foglie come decotto per combattere i reumatismi, con le radici venivano realizzati infusi contro l'emicrania, il succo estratto dalle foglie si usava come cosmetico per attenuare macchie e rughe.
Plinio la consigliava in caso di paralisi, gotta e reumatismi.
I fiori, le foglie e le radici essiccate possono essere impiegati per aromatizzare vini e tisane.
In cucina, le foglie più giovani possono essere consumate in insalata, ottime anche lessate e nei minestroni.
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Note e Curiosità: La primula è uno dei primi fiori che sboccia, anche nei paesi più freddi, proprio per questo motivo è da sempre considerata il simbolo della primavera, e del rinnovamento che questa stagione porta con sé, è anche considerata emblema di giovinezza e di precocità, è nella tradizione popolare di molti popoli, pianta augurale. A questo proposito la Regina Vittoria, quando il ministro Disdraeli le consegnò solennemente la corona delle Indie, lo ricambiò con un mazzolino di primule in segno di buona fortuna.
Molte sono le leggende che riguardano la primula, una che mi piace molto è quella che riporterò qui di seguito.
Molto tempo fa, quando gli uomini e gli elfi vivevano entrambi la propria vita, senza danneggiarsi a vicenda, fu proprio in un prato di primule gialle, che il re degli elfi vide per la prima volta la principessa che lo fece innamorare.
Vide la giovane mortale, passeggiare in un prato di primule giallo oro, come il colore dei suoi capelli, capì che non avrebbe potuto vivere senza lei. Lei era sposa di un nobile potente, arrogante e geloso, che la costringeva a vivere in solitudine; quando vide il giovane elfo, se ne innamorò perdutamente.Il re degli elfi, si presentò alla corte del re degli umani e lo sfidò ad un gioco simile agli scacchi, lo lasciò vincere per 2 partite. Quando ormai sicuro della sua superiorità, il re umano disse di voler giocare la terza partita invitando l'avversario a scegliere la posta.
“Quello che il vincitore chiederà sarà suo” disse il re degli elfi, l'umano accecato dalla propria ambizione , non si accorse del tranello e fu così che perse la sua sposa.
Si dice che ancor oggi, a primavera quando fioriscono le primule, i 2 amanti tornino a danzare nel luogo dove si videro per la prima volta.
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PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
BOWN D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
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La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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