Sp. Pl.: 117 (1753)
Cornaceae
Corniolo maschio, Corniolo, Corgnolo, Deutsch: Kornelkirsche
English: Cornelian cherry
Español: Cornejo macho
Français: Cornouiller mâle
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Arbusto cespuglioso, caducifoglio, che in condizioni ottimali può assumere le dimensioni di albero. Tronco eretto, spesso contorto, molto ramificato in alto, con ramuli quadrangolari, corteccia che si desquama, grigia con crepe rossastre, rametti brevi eretto-patenti.
Pianta rustica e resistente che può raggiungere i 6÷8 metri di altezza; caratterisrica è la vistosa fioritura, prima della fogliazione.
Le gemme sono avvolte da 4 squame acute e pubescenti: sono disposte a 2 a 2 (in modo da sovrapporsi per un miglior isolamento termico della gemma fiorale), ma a completa apertura si dispongono sullo stesso piano.
Le foglie, con breve picciolo peloso, sono ovali, opposte e acuminate, hanno 3÷5 nervature convergenti verso l'apice, verde chiara e pelosetta la pagina inferiore, quasi glabra la pagina superiore.
I piccoli fiori gialli che sbocciano prima delle foglie e che emanano un lieve odore di miele, sono riuniti in ombrelle ascellari portate da robusti peduncoli, che si formano prima delle foglie, avvolte da 4 brattee acuminate di colore verdognolo, sfumate di rosso. Calice a 4 sepali verdognoli acuti, corolla a 4 petali acuti, glabri di colore giallo dorato, stami alterni con i petali, inseriti attorno ad un disco nettifero epigino; ovario infero, loculare con 1 solo ovulo x loggia; stilo 1 con stimma a capocchia.
I frutti sono drupe ovoidali, pendule, eduli, chiamate corniole, carnose, di colore rosso scuro, contengono un nocciolo duro e bispermo, giungono a maturazione da agosto a ottobre.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Distribuzione: Il corniolo è diffuso in tutta Europa e in Italia è presente, anche se non comune, in tutta la penisola
Habitat: Lungo le sponde dei torrenti, ai margini dei boschi di latifoglie, negli arbusteti, specie termofila e xerofila, predilige i terreni calcarei; in piccoli gruppi nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi. Dal piano sino a 1500 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere ha radice indoeuropea "kar" = essere duro, passando al latino “cornus” = corno, a sottolineare il legno duro e robusto; il suffisso latino "mas" = maschile (maschile, quindi forte, robusto) sembrerebbe contrapporsi al sanguinello, denominato da Plinio Cornus "femina" a legno fragile.
Proprietà ed utilizzi:

Corteccia, germogli e radici venivano impiegati per curare la febbre con azione analoga al legno di china.
Come pianta medicinale come tonico-astringente contro enterite, nella cura delle malattie della pelle, dei dolori articolari e dei disturbi del metabolismo.
In cosmesi la polpa viene usata come astringente per pelli grasse o seborroiche.La pianta è buona mellifera e vista la fioritura precoce, rappresenta, con il salice giallo, il primo nutrimento delle api a primavera.
I frutti del corniolo, erano conosciuti e apprezzati già dagli antichi popoli mediterranei che li usavano canditi nel miele e conservati in salamoia, come le olive.
Con la polpa acidula, che contiene una miscela di glucosio e cerulosio, acido malico e altre sostanze, si possono confezionare gelatine, marmellate e sciroppi, succhi di frutta e sorbetti.
Il nocciolo tostato, ha un buon profumo di vaniglia, lo si usa per preparare il caffè viennese.
Nel medioevo S .Ildegarda vantava le virtù terapeutiche della pianta che i monaci benedettini, coltivavano nei giardini dei loro conventi, avendone riconosciuto le proprietà febbrifughe, astringenti e antidiarroiche.
Nei paesi dell'est dalle corniole si ricava un'acquavite chiamata “dernovka”.
Il legno, durissimo e molto resistente, lavorato, si presenta liscio e lucente come corno levigato. Era impiegato per la costruzione di parti soggette a forte usura: lavori di tornio, raggi e denti per ruote e rastrelli, utilizzato anche per la produzione di pipe. I rami giovani, i per la loro flessibilità, venivano usati per la costruzione dei cesti.
Tutta la pianta ha proprietà tintorie. (giallo)
Pianta coltivata anche come ornamentale , per le foglie brillanti e per i fiori gialli a schiusura molto precoce. I frutti sono molto ricercati dalla fauna selvatica.
Note e Curiosità: Un'antica leggenda racconta che piante di Corniolo, furono utilizzate per costruire il cavallo di Troia; Virgilio nell'Eneide, scrive dell'impiego dello stesso per la costruzione di aste per lance.
Poteva mancare la leggenda legata alla fondazione di Roma? Direi di no! Pare che un giavellotto fabbricato con il legno del Corniolo, scagliato da Romolo il più lontano possibile, segnasse il limite dei confini della città.
Nell'oroscopo celtico esiste il segno del corniolo che comprende i nati dal 1 al 10 aprile e dal 4 al 13 ottobre.
"Di dentro. I frutti sono efficace remedio à tutti i flussi del ventre, imperòche costringono al paro de le nespole, ò de pruni salvatichi. Si conciano come le olive, et fassi della lor polpa conserva come de i codogni, con zucchero ò mele, che vale alla dissenteria, et à corroborar lo stomaco.
Di fuori. L'humore, che risuda dalle frondi, ò da i virgulti che si brusciano giova unto alle impertigini. L'olio che si cava del legno vale a i dolori artetici, et franciosi. Le frondi, et i germini suoi consolidano le ferite grandi, ne i corpi duri." (Durante)
Nella bergamasca, dove io vivo, quando una persona molto anziana e di costituzione minuta, è scattante ed in buona salute, si usa dire “è un cornàl”.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. 1982
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma. 2005
BOWN. D., Encyclopaedia of Herbs and their Uses. Dorling Kindersley, London. 1995
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi con la collaborazione di Bruno Lanzini
Endine Gaiano - marzo 2008
Foto di Marinella Zepigi