Crocus variegatus Hoppe & Hornsch. - Zafferano triestino
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- Cognome: Ferrando
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Crocus variegatus Hoppe & Hornsch. - Zafferano triestino
Crocus variegatus Hoppe & Hornsch.
Tageb. Reis. Adriat.: 187. (1818)
Crocus reticulatus auct. Fl. Ital.
Iridaceae
Zafferano triestino, Zafferano variegato, Deutsch: Netz-Krokus
English: Cloth-of-gold crocus
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, di piccole dimensioni (altezza all'antesi compresa in genere tra i 10 e i 20 cm), cormo (bulbo-tubero) subsferico, leggermente schiacciato ai poli, di diametro compreso tra i 10 e 18 mm mm, avvolto da tuniche di colore bruno-giallastro, dissolte in fibre grosse (0,3-0,5 mm di larghezza) formanti un evidente reticolo a maglie poligonali.
foglie inferiori ridotte alle sole guaine (2), foglie superiori erette, strettamente lineari (larghezza 1-1,4 mm) già completamente sviluppate all'antesi ma non superanti il fiore.
fiore solitario (raramente 2) con perigonio di colore bianco o bianco-violetto e striature (in genere 5) di colore violaceo più scuro, irregolari e formanti un disegno pennato,; fauce perigoniale di colore giallo chiaro; lacinie perigoniali sub-eguali tra loro con contorno ellittico (7-10 x 25-35 mm), stimmi denticolati e di colore rosso-aranciato, lunghi 1,5 volte gli stami, antere lunghe circa il doppio dei filamenti con polline giallo, fiori in genere inodori;
frutto a capsula loculicida con numerosi semi di colore bruno.
Tipo corologico: NE-Medit. - Mediterraneo nord-orientale.
Distribuzione: Piuttosto comune sul Carso triestino e monfalconese, altrove da raro a molto raro.
Habitat: Pendii erbosi, pascoli aridi, prati stabili su substrato carbonatico (estremi altitudinali 0-900 m).
Sistematica e possibili confusioni: In Italia è segnalata solo la subsp. reticulatus.
All'interno dell'areale italiano di questa specie vivono altre entità del genere Crocus L., in linea almeno teorica è possibile la confusione con:
- Crocus imperati Ten., che si distingue per il perigonio minore, per le foglie sensibilmente più lunghe (fino a 1,5 volte la lunghezza del perigonio), ripiegate verso il basso ad antesi avanzata e soprattutto per le tuniche che avvolgono il bulbo-tubero, completamete dissolte in fibre sottili (larghezza uguale o inferiore a 0,1 mm) e non reticolate. Endemita dell'Italia meridionale tirrenica.
- Crocus biflorus Mill., si distingue per le foglie superiori lunghe quanto il perigonio o più lunghe e per il bulbo ovale, avvolto da tuniche intere di colore bruno chiaro e di aspetto cartaceo, anche gli stimmi di questa specie sono diversi, essendo lobati, interi e non denticolati; è specie ad ampia distribuzione (SE Europ. - Turan.)
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere Crocus L. (1753) è ricavato dalla parola greca "Krokos", che significa filamento e si riferisce agli stimmi sfrangiati tipici di alcune specie, il nome della specie "reticulatus" è dovuto alle fibre che avvolgono il bulbo, formanti un evidente reticolo a maglie poligonali ben distinte.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Come altre specie del genere Crocus (compreso Crocus sativus L.) ha proprietà emmenagogiche, ipnotico-sedative, stimolanti e toniche (sono utilizzati gli stimmi); la pianta contiene però alcuni alcaloidi (crocina, pierocrocina, ecc.) che la rendono leggermente tossica.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti, S. - Flora d'Italia (3: 422), Edagricole, Bologna, 1982;
Poldini, L. - La vegetazione del Carso isontino e triestino. Ed. Lint, Trieste, 1989
Conti, F., Abbate, G., Alessandrini A., Blasi, C. - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005.
Scheda realizzata da: Umberto Ferrando, fotografie di Massimo Ramella.
Tageb. Reis. Adriat.: 187. (1818)
Crocus reticulatus auct. Fl. Ital.
Iridaceae
Zafferano triestino, Zafferano variegato, Deutsch: Netz-Krokus
English: Cloth-of-gold crocus
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, di piccole dimensioni (altezza all'antesi compresa in genere tra i 10 e i 20 cm), cormo (bulbo-tubero) subsferico, leggermente schiacciato ai poli, di diametro compreso tra i 10 e 18 mm mm, avvolto da tuniche di colore bruno-giallastro, dissolte in fibre grosse (0,3-0,5 mm di larghezza) formanti un evidente reticolo a maglie poligonali.
foglie inferiori ridotte alle sole guaine (2), foglie superiori erette, strettamente lineari (larghezza 1-1,4 mm) già completamente sviluppate all'antesi ma non superanti il fiore.
fiore solitario (raramente 2) con perigonio di colore bianco o bianco-violetto e striature (in genere 5) di colore violaceo più scuro, irregolari e formanti un disegno pennato,; fauce perigoniale di colore giallo chiaro; lacinie perigoniali sub-eguali tra loro con contorno ellittico (7-10 x 25-35 mm), stimmi denticolati e di colore rosso-aranciato, lunghi 1,5 volte gli stami, antere lunghe circa il doppio dei filamenti con polline giallo, fiori in genere inodori;
frutto a capsula loculicida con numerosi semi di colore bruno.
Tipo corologico: NE-Medit. - Mediterraneo nord-orientale.
Distribuzione: Piuttosto comune sul Carso triestino e monfalconese, altrove da raro a molto raro.
Habitat: Pendii erbosi, pascoli aridi, prati stabili su substrato carbonatico (estremi altitudinali 0-900 m).
Sistematica e possibili confusioni: In Italia è segnalata solo la subsp. reticulatus.
All'interno dell'areale italiano di questa specie vivono altre entità del genere Crocus L., in linea almeno teorica è possibile la confusione con:
- Crocus imperati Ten., che si distingue per il perigonio minore, per le foglie sensibilmente più lunghe (fino a 1,5 volte la lunghezza del perigonio), ripiegate verso il basso ad antesi avanzata e soprattutto per le tuniche che avvolgono il bulbo-tubero, completamete dissolte in fibre sottili (larghezza uguale o inferiore a 0,1 mm) e non reticolate. Endemita dell'Italia meridionale tirrenica.
- Crocus biflorus Mill., si distingue per le foglie superiori lunghe quanto il perigonio o più lunghe e per il bulbo ovale, avvolto da tuniche intere di colore bruno chiaro e di aspetto cartaceo, anche gli stimmi di questa specie sono diversi, essendo lobati, interi e non denticolati; è specie ad ampia distribuzione (SE Europ. - Turan.)
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Etimologia: Il nome del genere Crocus L. (1753) è ricavato dalla parola greca "Krokos", che significa filamento e si riferisce agli stimmi sfrangiati tipici di alcune specie, il nome della specie "reticulatus" è dovuto alle fibre che avvolgono il bulbo, formanti un evidente reticolo a maglie poligonali ben distinte.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Come altre specie del genere Crocus (compreso Crocus sativus L.) ha proprietà emmenagogiche, ipnotico-sedative, stimolanti e toniche (sono utilizzati gli stimmi); la pianta contiene però alcuni alcaloidi (crocina, pierocrocina, ecc.) che la rendono leggermente tossica.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti, S. - Flora d'Italia (3: 422), Edagricole, Bologna, 1982;
Poldini, L. - La vegetazione del Carso isontino e triestino. Ed. Lint, Trieste, 1989
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Crocus variegatus Hoppe & Hornsch. Preparato di Massimo Ramella.
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Re: Crocus variegatus Hoppe & Hornsch. - Zafferano triestino
Crocus variegatus Hoppe & Hornsch.
Codroipo (UD), mar 2009
Foto di Graziano Propetto
Codroipo (UD), mar 2009
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- Crocus reticulatus Steven ex Adams subsp. reticulatus
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marinella
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
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