Sp. Pl.: 267 (1753)
Viburnaceae
Viburno-tino, Viburno tino, Alloro-tino, Lauro-tino, Laurentino, Dentaggine, Deutsch: Lorbeer-Schneeball, Mittelmeer-Schneeball
English: Laurustinus
Español: Durillo, tino
Français: Laurier tin, viorne tin
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Pianta con portamento arbustivo o arboreo, eretta, glabra, alta fino a (1)2 - 4 (5) m, ramificata sin dalla base; corteccia verde- brunastro, provvista di lenticelle verticali, rugosa e lievemente angolosa.
Fusto eretto con rami opposti che danno origine a una chioma densa ma abbastanza regolare, le parti giovani del fusto sono debolmente cosparse di peli semplici e stellati.
Foglie coriacee, persistenti, con inserzione opposta in verticilli di 3, margine intero e picciolo di (0,5)1 - 2(2,5) cm, canalicolato, glabrescente o scarsamente peloso.
Lamina di forma ovato-ellittica (3)6,5 - 12(16) x (1,5)3,5 - 6,8(9) cm, arrotondata alla base e con apice acuto; di colore verde scuro e lucida nella pagina superiore mentre è più chiara e tomentosa in quella inferiore.
Infiorescenza in cime corimbose multiflore (2 - 3 ordini) 5 - 9 cm Ø, con (25) 95 - 120 (245) fiori.
Brattee triangolari-acute (5 - 7), bratteole 2.
Fiori attinomorfi ± uguali, subsessili con peduncoli di 3 - 4 mm, tutti fertili e inodori.
Calice con 5 petali saldati alla base, triangolari e rossastri 7 - 8 mm di Ø.
Corolla piccola, bianca o rosata, pentamera, rotata o campanulata 3,5 - 6 mm e con lobi arrotondato-concavi e margine papilloso; tubo di 1 - 3 mm.
Stami 5 con antere bianche ± sferiche o ovoidi.
Ovario, in un primo momento con 3 rudimentali logge di cui 2 abortiscono, in progressione quello che rimane è pendulo a anatropo (l'ovulo è pendente sul funicolo).
Il frutto è una drupa ovoide di 0,5 - 1 x 0,4 - 0,6 cm, di colore bluastro-metallico e lungamente persistente con peli stellati vicino al picciolo.
La moltiplicazione avviene usualmente per seme ma anche per propaggine o talea.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
Habitat: Diffuso ai margini di boschi di latifoglie (es. Q. ilex), comune nella macchia mediterranea, da 0 a 800 m slm.
Nella macchia mediterranea forma consorzi, in base alla latitudine, con: Quercus ilex, Phillyrea angustifolia o latifolia, Pistacia lentiscus, Rhamnus alaternus, Arbutus unedo, Myrtus communis, Juniperus phoenicea o oxycedrus, Erica arborea, Laurus nobilis ecc.
E' pianta ad elevata rusticità perchè in grado di adattarsi anche in ambienti con elevata siccità estiva.
Sistematica e possibili confusioni: Nella flora italiana di questo genere, oltre a quella descritta, sono presenti le seguenti specie che morfologicamente si differenziano così :
Viburnum lantana L. : foglie caduche, con bordo dentato- lobato e con drupe rosse.
Viburnum opulus L.: foglie profondamente lobate (3 - 5), fiori esterni sterili, formanti la caratterica infiorescenza a palla, drupe rosse.
Viburnum rhytidophyllum Hemsl. : con foglie rugose, con nervatura fogliare molto marcata e drupe rosse ma di forma più allungata.
Viburnum carlesii Hemsl.: di taglia molto più piccola, con foglie molli e caduche nel periodo invernale.
La confusione è possibile con piante intraspecifiche ma ricondotte a varietà ( es. Francesina) che però ha un portamento molto più piccolo.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è molto antico, già usato dai latini nella vecchia forma di "viere" = "legare - intrecciare" forse per la flessibilità dei suoi rami; e da "vovorna" = "dei luoghi selvatici"; oppure da "lentiggini" per le fessure lenticolari presenti nel fusto.
L'epiteto della specie dal latino "tinus" sorta di lauro selvatico citato da Plinio e Ovidio.
Proprietà ed utilizzi:

Frutti tossici per la presenza di viburnina, un tempo usati per curare l'idropisia e come anticatarrale.
In farmacopea viene usata la corteccia di V. prunifolium i fiori e la corteccia di V. opulus e le gemme di V. lantana perchè contengono acidi organici, amidi, saccarosio, destrine e oli grassi.
Note e Curiosità: Pianta di interesse ornamentale per le sue foglie sempreverdi e il caratteristico fiore a ombrello e per la sua lunga fioritura. Adatta per essere coltivata anche in vaso o per formare dense siepi, rifugio di numerose specie di uccelli, oppure isolatamente per generare effetti coreografici o sulle terrazze per formare siepi di chiusura.
Il suo legno essendo duro e compatto, viene utilizzato per intarsi e per oggettistica.
I floricultori con questa specie sono riusciti, attraverso gli incroci, ad ottenere nuove varietà ornamentali es.: Eve price con foglie più piccole e fiori rosa, o French white
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
M. Ferrari - D. Medici - Alberi e Arbusti in Italia - Ediagricole -1998
RAMEAU J.-C., MANSION D., DUMÉ G., GAUBERVILLE C., 2008 Flore forestière française 3° vol. Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF
http://www.rjb.csic.es/floraiberica/
E. M. Calvino - Piante da Fiore e Ornamentali - Ed. G. Mondadori - 1992
Enc. "Nel Mondo delle Piante - ed. Motta
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da: Antonino Messina