Sp. Pl.: 885 (1753)
Arnica scorpioides L., Doronicum cordatum Lam., nom. illeg.
Asteraceae
Doronico medicinale, Deutsch: Kriechende Gämswurz
English: Leopard’s bane
Español: Matalobos
Français: Doronic à feuilles cordée
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 30-90 cm, con rizoma ingrossato con stoloni gracili, a fusto eretto, cavo e striato ramoso-corimboso.
Foglie di ovale cordata, le basali di dimensioni fino a 15 cm con picciolo di 10-30 cm, le cauline inferiori di forma più o meno panduriforme, le superiori da cordate a lanceolate amplessicauli.
Fiori completamente gialli in corimbi irregolari da 2 a 10 capolini con diametro di 3-5 cm. Capolino con involucro a disco e squame un po' allargate fin quasi all'apice; fiori interni tubulosi ermafroditi, fiori esterni ligulati femminili.
Frutto, acheni interni con pappo, esterni senza pappo.
Tipo corologico: Subatl. - Europa occidentale e anche piu' ad oriente nelle zone a clima suboceanico.
W-Europ. - Europa occidentale dalla scandinavia alla Penisola Iberica.
Habitat: Boschi e forre su tutti i terreni, da 0 a 1400 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Al genere Doronicum appartengono 25 specie native delle regioni temperate dell'Europa e dell'Asia. In Italia ne sono presenti 8.
Può essere confuso con Doronicum austriacum Jacq. che presenta sempre foglie nettamente panduriformi. Quest'ultima è però specie che predilige le schiarite boschive, non ha fusto striato e le foglie cauline superiori sono lanceolate.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Etimologia incerta per il nome del genere. Per alcuni di origine greca come combinazione di "doron" e "nike" ossia "dono e vittoria", per altri di origine araba dal vocabolo "dourondj", termine valido per le piante del genere in tutti i paesi dell'Oriente. Il nome specifico deriva dal greco e significa "strangola-pantere" in quanto le si attribuiva le specifico potere di avvelenare le belve.
Proprietà ed utilizzi:

Tutte le specie del genere Doronicum posseggono principi medicinali tuttora ritenuti validi e furono, in passato, coltivati negli orti delle erbe officinali. Gli utilizzi medicinali sono però riservati in particolare a Doronicum pardalianches.
Il rizoma contiene inulina, un olio etereo, una sostanza amara, tracce di resina e sali minerali. I preparati vengono usati come antispasmodici, astringenti, sedativi, tonici e vulnerari. In particolare viene usato per il trattamento delle depressioni nervose. Per le sua proprietà vulnerarie viene indicato come trattamento in caso di punture di scorpioni.
Note e Curiosità: Per lungo tempo Doronicum pardalianches fu ritenuta specie velenosa. Jacopo Antonio Cortusi, direttore dell'Orto Botanico di Padova nella prima metà del 1600 assicurava di avere visto morire un cane in poche ore dopo aver ingerito la pianta. Del resto, lo stesso nome specifico farebbe riferimento a tali caratteristiche venefiche. Molti altri botanici, tra cui lo stesso Linneo, dubitavano della sua potenzialità venefica, che è stata in seguito del tutto smentita.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Scheda realizzata da Daniela Longo