Sp. Pl.: 997 (1753)
Juglandaceae
Noce nero, Noce americano, Deutsch: Schwarznussbaum
English: Black walnut
Español: Nogal negro
Français: Noyer noir
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero deciduo, con chioma globosa di colore verde chiaro; tronco cilindrico e dritto, presenta una forte dominanza apicale e rami sottili, talvolta un pò nodoso con scorza di colore bruno-grigiastro con sfumature nerastre che, con l'età, diviene profondamente incisa e solcata da linee che formano un reticolo longitudinale. La pianta nel suo habitat originario raggiunge i 50 m di altezza, ma in coltivazione non supera i 30÷35 m.
Le foglie sono decidue, alterne, odorose ma non aromatiche, con picciolo espanso alla base, imparipennate, lunghe 20÷60 cm con (9)15÷19(23) segmenti ovato-acuminati o ovato-lanceolati a base arrotondata o subcuneata con margine seghettato, il segmento terminale è ridotto o spesso mancante (paripennata); la pagina superiore glabra, quella inferiore leggermente tomentosa.
Pianta monoica, con con i fiori maschili verdastri, senza perianzio e con numerosi stami, raccolti in amenti ascellari penduli, lunghi 5-10 cm, bratteati, solitari o abbinati sui rami dell'anno precedente, mentre i fiori femminili, meno visibili, disposti in racemi 3/5flori, sui rami dell'anno, hanno ovario infero e stimma bifido.
I frutti sono pseudodrupe globose dal Ø di 3÷4 cm, solitarie o appaiate; con epicarpo rugoso gradevolmente aromatico spesso anche di 1 cm ed endocarpo legnoso, ruvido, verrucoso, profondamente solcato longitudinalmente, nerastro; seme strettamente concamerato.
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Distribuzione: Specie neofita, coltivata in Italia dalla seconda metà del XVIII secolo e naturalizzata in alcune regioni.
Habitat: Boscaglie, margini boschivi degradati, ambienti ruderali freschi, rive dei fiumi, viali e giardini; dal piano sino a 800 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie abbastanza simile è Juglans regia L. - Noce comune, dal quale differisce per la corteccia ruvida e nerastra e per foglie più grandi.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deirva dal latino "Iupiter" = Giove e "glans"= ghianda, quindi ghianda di Giove; l'epiteto specifico si riferisce al colore nerastro della corteccia e della noce.
Proprietà ed utilizzi:
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Le noci sono commestibili, ma di scarso pregio e dal gusto poco gradevole, con guscio molto duro e scarso gheriglio strettamente concamerato.
Dai semi è possibile estrarre un olio commestibile, utilizzato però normalmente nell’industria delle vernici e dei saponi.
In America questa specie fornisce legname di pregio utilizzato in ebanisteria, per finiture d'interni, mobili e costruzioni navali, in Europa invece se ne ricava un legno di qualità inferiore, perciò la pianta un pò alla volta è passata dalla selvicoltura produttiva alla parchicoltura, ben prestandosi per alberature di viali e giardini.
Le radici contengono juglone, una sostanza tossica che impedisce la crescita delle altre specie botaniche con cui viene in contatto. Lo juglone esercita i suoi effetti attraverso certi enzimi che inibiscono l'attività enzimatica delle altre specie.
Diverse parti della pianta hanno proprietà tintorie.
Principali Fonti
BANFI E., CONSOLINO F., 2008. Alberi. Istituto Geografico De Agostini Novara
BANFI E. , GALASSO G., 2010. La Flora Esotica Lombarda, Museo di Storia Naturale di Milano, Milano
BOWN D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Marinella Zepigi