Salix daphnoides Vill. - Salice dafnoide
Inviato: 18 mar 2012, 16:48
Salix daphnoides Vill.
Prosp. Hist. Pl. Dauphiné 51 (1779)
Salicaceae
Salice dafnoide, Salice barbuto, Salice nero, Deutsch: Reif-Weide
English: European violet willow
Español: Sauce dafnoide
Français: Saule pruineux
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Arbusto ben sviluppato o alberetto dioico (individui maschili e femminili separati), alto da 3 a 12(15) m, a rami grigio-verdi rigidi e robusti, però fragili all'inserzione, ricoperti di pruina bianco-azzurrognola; ramuli giovani di solito pubescenti al primo anno, poi glabri, lucidi, bruno-rossastri o verdi-rossastri; corteccia internamente giallastro-aranciata, a volte con tonalità porporine (nei fusti vecchi).
Foglie medio-grandi, verdi scure lucide superiormente e glauche di sotto, glabre, a lamina lar. 1,5-2,5 x (5)8-10 cm, da ovale-oblunga ad ellittica-lanceolata, con massima larghezza a metà o poco sopra, apice attenuato-acuminato, margine regolarmente dentato-ghiandoloso, picciolo <= 1 cm, con stipole con esso concresciute presenti per lo più sui rami turionali, ovali-lanceolate, dentate e persistenti.
Amenti sessili di norma precedenti la fogliazione; i maschili lar. 1-1,5 x 3-4(6) cm, lanoso-barbati prima della fioritura, con stami a filamenti liberi glabri; i femminili un po' più sottili, spesso ricurvi.
Frutti in capsule compresse ovoideo-coniche glabre, con stilo lungo circa la metà di esse.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Distribuzione: Regioni alpine, Lazio.
Habitat: Specie prevalentemente montana, comune sulle sponde dei corsi d'acqua e nei loro greti frequentemente asciutti, insieme soprattutto a Salix eleagnos, con cui in particolare spesso si consocia; preferisce suoli alluvionali umidi di fondovalle di origine calcarea, a tessitura da ghiaiosa a sabbioso-limosa, soggetti a periodiche sommersioni e con falda superficiale; vive anche su morene e conoidi umidi. Da 100 a 1800 m.
Sistematica e possibili confusioni: Alcuni Autori riconoscono una varietà trichocarpa Bus., con capsula ±pubescente.
Può talvolta essere confuso con Salix triandra L., ma questo possiede rami non pruinosi, picciolo con stipole libere ghiandoloso alla sommità e fiori maschili con 3 stami.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere forse dal celtico "sal lis" = "presso l'acqua"; l'attributo specifico dal greco "daphne" = "alloro" e "eidos" = "aspetto": simile all'alloro (nelle foglie).
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Tutti i salici contengono nella corteccia, oltre al tannino, anche la salicina, da cui si ricava acido salicilico, ad azione tonica, antireumatica, febbrifuga, antifermentativa ed astringente. Le foglie dei salici agiscono come cicatrizzanti, astringenti e sedative.
Anche questa specie di salice, come diverse altre, grazie alla notevole capacità di attecchimento per talee, può trovare impiego nel rinsaldamento di pendici franose, di scarpate stradali ripide e prive di vegetazione e di sponde di corsi d'acqua in erosione.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PAIERO P., MARTINI F., 1988. I salici d'Italia, Lint, Trieste
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
ZENARI S., 1956. Flora escursionistica, Zannoni Editore, Padova
Scheda realizzata da Silvano Radivo
Prosp. Hist. Pl. Dauphiné 51 (1779)
Salicaceae
Salice dafnoide, Salice barbuto, Salice nero, Deutsch: Reif-Weide
English: European violet willow
Español: Sauce dafnoide
Français: Saule pruineux
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Arbusto ben sviluppato o alberetto dioico (individui maschili e femminili separati), alto da 3 a 12(15) m, a rami grigio-verdi rigidi e robusti, però fragili all'inserzione, ricoperti di pruina bianco-azzurrognola; ramuli giovani di solito pubescenti al primo anno, poi glabri, lucidi, bruno-rossastri o verdi-rossastri; corteccia internamente giallastro-aranciata, a volte con tonalità porporine (nei fusti vecchi).
Foglie medio-grandi, verdi scure lucide superiormente e glauche di sotto, glabre, a lamina lar. 1,5-2,5 x (5)8-10 cm, da ovale-oblunga ad ellittica-lanceolata, con massima larghezza a metà o poco sopra, apice attenuato-acuminato, margine regolarmente dentato-ghiandoloso, picciolo <= 1 cm, con stipole con esso concresciute presenti per lo più sui rami turionali, ovali-lanceolate, dentate e persistenti.
Amenti sessili di norma precedenti la fogliazione; i maschili lar. 1-1,5 x 3-4(6) cm, lanoso-barbati prima della fioritura, con stami a filamenti liberi glabri; i femminili un po' più sottili, spesso ricurvi.
Frutti in capsule compresse ovoideo-coniche glabre, con stilo lungo circa la metà di esse.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Distribuzione: Regioni alpine, Lazio.
Habitat: Specie prevalentemente montana, comune sulle sponde dei corsi d'acqua e nei loro greti frequentemente asciutti, insieme soprattutto a Salix eleagnos, con cui in particolare spesso si consocia; preferisce suoli alluvionali umidi di fondovalle di origine calcarea, a tessitura da ghiaiosa a sabbioso-limosa, soggetti a periodiche sommersioni e con falda superficiale; vive anche su morene e conoidi umidi. Da 100 a 1800 m.
Sistematica e possibili confusioni: Alcuni Autori riconoscono una varietà trichocarpa Bus., con capsula ±pubescente.
Può talvolta essere confuso con Salix triandra L., ma questo possiede rami non pruinosi, picciolo con stipole libere ghiandoloso alla sommità e fiori maschili con 3 stami.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere forse dal celtico "sal lis" = "presso l'acqua"; l'attributo specifico dal greco "daphne" = "alloro" e "eidos" = "aspetto": simile all'alloro (nelle foglie).
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Tutti i salici contengono nella corteccia, oltre al tannino, anche la salicina, da cui si ricava acido salicilico, ad azione tonica, antireumatica, febbrifuga, antifermentativa ed astringente. Le foglie dei salici agiscono come cicatrizzanti, astringenti e sedative.
Anche questa specie di salice, come diverse altre, grazie alla notevole capacità di attecchimento per talee, può trovare impiego nel rinsaldamento di pendici franose, di scarpate stradali ripide e prive di vegetazione e di sponde di corsi d'acqua in erosione.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PAIERO P., MARTINI F., 1988. I salici d'Italia, Lint, Trieste
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
ZENARI S., 1956. Flora escursionistica, Zannoni Editore, Padova
Scheda realizzata da Silvano Radivo