Sp. Pl.: 462 (1753)
Euphorbiaceae
Euforbia lattaiola, Euforbia palustre, Francese: Euphorbe des marais - Inglese: Marsh spurge -Tedesco: Sumpf-Wolfsmilch
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne erbacea, robusta, legnosa solo alla base, glabra, verde-glauca, alta oltre 1 metro, munita di un rizoma legnoso nerastro. Fusti eretti, fistulosi e finemente striati, con numerosi rami sterili basali e laterali.
Foglie alterne, sessili, da lanceolate a oblanceolate, lunghe 2-6 cm, di colore verde intenso, in autunno volgenti al rossastro, intere o con rari dentelli all'apice, margine lineare o leggermente ondulato, apice ottuso o subottuso, a volte smarginato, ristrette alla base e con nervatura mediana biancastra. I rami sterili sono molto foliosi, con foglie più strette e appuntite.
I fiori, unisessuali, formano un'infiorescenza detta ciazio , che nell'insieme ha l'apparenza di un fiore ermafrodita formato da un involucro contenente un fiore femminile, peduncolato, formato da un ovario supero globoso tricarpellare con stilo diviso in 3 branche bifide, circondato da fiori maschili, aclamidati, costituiti ciascuno da 1 solo stame e da vistose ghiandole nettarifere gialle prima, rossastre poi, ellittiche. Le infiorescenze sono portate in dense ombrelle terminali con 5-8 raggi, sottesi da bratteole giallastre ovali e libere.
Il frutto è una capsula tricocca subglobosa di 5-7 mm di diametro, ricoperta da brevi verruche cilindriche disuguali e uniformemente distribuite su tutta la superficie, con un seme per ogni loggia; i semi, 3 x 3, 5 mm, sono lisci, lucidi, di color bruno castano alla maturità, ovali e obliqui all'apice, provvisti di caruncola emisferica biancastra.
Numero cromosomico: 2n=20
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Cresce sulle sponde dei fossi, canali, paludi , nei prati umidi delle "valli" e ai margini dei corsi d'acqua principali, dalla pianura fino a 400 m s.l.m. Pianta ormai rara un po' ovunque soprattutto a causa della distruzione degli ambienti di crescita.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva da Euphorbus, medico di Giuba II, re di Mauritania ,a cui il re dedicò il ritrovamento di queste piante sui monti dell'Atlante, mentre l'epiteto specifico è riferito all'ambiente di crescita.
Proprietà ed utilizzi:

Come tutte le Euforbie, anche E. palustris contiene un latice biancastro, acre, che fuoriesce dai rami spezzati, costituito da saponosidi triterpenoidici. Per quanto le euforbie, soprattutto per il latice, abbiano avuto molteplici impieghi nella medicina popolare, sia esternamente per atrofizzare calli e verruche e per curare piaghe, eczemi, psoriasi, sia internamente come purgante drastico e vescicatorio, l'uso di queste piante è attualmente sconsigliato dalla Farmacopea per la sua pericolosità e diverse specie di Euphorbia, tra cui E.palustris compaiono nell'elenco (Tabella C di numerose direttive UE) delle Piante non vendibili in erboristeria: il latice infatti è irritante per la pelle e le mucose e se ingerito può causare avvelenamento grave con bruciore del cavo orale, vomito, coliche, diarrea, midriasi, vertigini, delirio.
Note e Curiosità: La caruncola, presente nell'area micropilare del seme di E. palustris, ha un importante significato per la diffusione dei semi: ricca di grassi e altri componenti, è infatti particolarmente gradita alle formiche per le quali costituisce una fonte di cibo nutriente. Una volta raccolti i semi, li trasportano nel nido, staccano la caruncola e la somministrano alle larve; ciò che resta viene accumulato in una sorta di “pattumiera” comune dove i semi potranno germinare, lontani dalla pianta madre, oltre a quelli persi durante il trasporto.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
ALESSANDRINI A.,BRANCHETTI G.,1997- Flora Reggiana. Reg.Emilia-Romagna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005 - Checklist of the Italian Vascular Flora. Rom
FIRENZUOLI F. 1997-Le insidie del naturale.Ed.Tecniche nuove
PEDRETTI M.,1997- Chimica e farmacologia delle piante medicinali.Studio Edizioni
PIGNATTI S., 1982 - Flora d'Italia. Bologna
ZANGHERI P., 1976 - Flora italica. Padova
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Patrizia Ferrari