Sp. Pl.: 268 (1753)
Viburnaceae
Oppio, Viburno oppio, Palle di neve, Deutsch: Gewöhnlicher Schneeball
English: Guelder rose, cramp bark
Español: Bola de nieve, mundillo
Français: Viorne obier
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Arbusto cespuglioso caducifoglio, alto 2÷4 metri, molto longevo, con corteccia bruno grigiastra chiara a grandi lenticelle, con fenditure verticali, con rami giovani irregolarmente tetragonali, glabri, lucidi e flessibili. Talvolta diviene un piccolo albero.
Foglie sono opposte e munite di picciolo lungo 2÷3 cm, lamina a contorno largamente triangolare con 3÷5 lobi irregolari acuti e sinuato-dentati sul bordo, la pagina inferiore leggermente pubescente; alla base del lembo sono disposte 2 file di lacinie stipuliformi rosse di 3÷5 mm.
Le infiorescenze, in corimbi ombrelliformi di 8÷12 cm di Ø, densi, piani, peduncolati e posti all'apice dei rami, presentano un dimorfismo caratterisitico: sono formate da un anello di fiori periferici, bianchi, sterili e molto appariscenti, che attirano gli insetti pronubi che impollineranno i fiori fertili di colore bianco-rossiccio che sono raggruppati al centro del corimbo.
I frutti sono drupe succose, lucenti e globose, leggermente schiacciate a un'estremità dal Ø di 6÷8mm, di un bel rosso brillante a maturità, spesso persistenti anche dopo la caduta delle foglie. Le drupe, appetite dall'avifauna, contengono un solo seme, piatto e cuoriforme.
La maturazione avviene da agosto a settembre.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: Specie che predilige suoli calcari, ricchi di sali minerali; presente in boschi igrofili, zone umide dei sottoboschi e delle pinete areate, sia in pianura che in montagna fino a 1100 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Simile, ma con foglie intere, finemente dentellate e fiori tutti fertili è Viburnum lantana L.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere Viburnum deriva dal latino”viere“: legare, unire, probabile allusione alla sua flessibilità, mentre il nome specifico opulus è il nome latino di alcune specie d'acero, in particolare Acer campestre L. e A. opalus Mill., per una certa somiglianza con le sue foglie.
Proprietà ed utilizzi:

Costituenti principali: sostanza amara antispastica, saponine, tannnini, pectina.
La corteccia è impiegata in omeopatia per il trattamento dei dolori mestruali, degli stati nervosi e per alleviare spasmi e crampi.
L'ingestione dei frutti provoca infiammazioni gastrointestinali
Coltivata come ornamentale.
Note e Curiosità: Le stipole disposte alla base del lembo fogliare, simili a ghiandole nettarifere, richiamano le formiche, le quali proteggono le foglie dagli altri insetti agressori.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
The International Plant Names Index (IPNI)
Scheda realizzata da Mirna Medri