Onobrychis viciifolia Scop. - Lupinella comune
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Onobrychis viciifolia Scop. - Lupinella comune
Onobrychis viciifolia Scop.
Fl. Carniol., ed. 2 2:76 (1772)
Onobrychis sativa Lam.
Fabaceae
Lupinella comune, Fieno santo, Crocetta, Deutsch: Futter-Esparsette
English: Saintfoin
Español: Esparceto, Pipirigallo
Français: Esparcette à feuilles de vesce
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perennante, alta 40-70 cm, munita di robusta radice fittonante; fusti semplici o poco ramificati, eretto- ascendenti, striati e fistulosi fra gli internodi, pubescenti e spesso arrossati alla base, subglabri in alto.
Foglie imparipennate, le inferiori picciolate, le superiori sessili; lamina con 7-14 paia di segmenti ± sessili, pubescenti, gli inferiori ellittici, i superiori più stretti; stipole connate, scariose, spesso rossastre.
Infiorescenza in racemi piramidali spiciformi su peduncoli ascellari, 2-3 volte più lunghi delle foglie; brattee fiorali lunghe quanto il tubo calicino.
Calice gamosepalo con lunghi peli appressati o ± eretto-patenti, diviso in 5 denti lanceolato-lesiniformi di 3-4 mm, 2-3 volte più lunghi del tubo.
Corolla (10-14 mm) papilionacea, di color rosa intenso con venature porporine, raramente bianca; il vessillo subeguale alla carena, largo, con l'apice rivolto all'indietro.
Ovario supero, stami diadelfi.
Il frutto è un legume (5-8 mm) indeiscente (camara), suborbicolare e compresso, pubescente, alveolato e crestato, con 6-8 aculei di 0,2-0,8(1) mm sul margine dorsale. Contiene generalmente un solo seme reniforme di colore bruno-verdastro.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=28
Tipo corologico: Medit.-Mont. - Specie con areale simile a quello delle Steno-mediterranee oppure delle Euri-mediterranee, ma limitatamente alle zone montane.
S-Europ. - Europa meridionale.
Distribuzione: La specie è di origine controversa, probabilmente originaria delle regioni calcaree ed aride dell'Asia occidentale e dell'Europa centrale e meridionale, importata in Italia, ove ampiamente coltivata ed insevatichita, quindi entrata in associazioni naturali, e appare del tutto indigena.
Habitat: Prati e pascoli asciutti e basici (calcarei), incolti, bordi stradali, su substrati ricchi di elementi nutritivi, da 0 a 2200 m s.l.m.
Specie eliofila e mesofila.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere è presente nel nostro territorio con altre 7 specie:
Onobrychis aequidentata (Sm.) d'Urv. (specie annuale)
Onobrychis alba (Waldst. & Kit.) Desv.(Include 3 sottospecie)
Onobrychis arenaria (Kit.) DC. (include 3 sottospecie)
Simile a O. viciifolia, ma con segmenti fogliari strettamente lanceolati, infiorescenza spiciforme allungata e sottile, corolla di colore pallido o biancastro con venature purpuree.
Onobrychis caput-galli (L.) Lam. (specie annuale)
Onobrychis montana DC. subsp. montana
Simile a Onobrychis viciifolia Scop., ma di dimensioni inferiori. Foglie con 11-15 segmenti ellittici. Corolla con vessillo più breve della carena.
Onobrychis saxatilis (L.) Lam.
Foglie composte da 15-31 segmenti fogliari. Corolla bianco-giallastra con venature rosee, legume ellittico con aculei dorsali subnulli.
Onobrychis supina (Vill.) DC.
Vessillo più lungo della carena.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal gr. 'onos', asino, e da 'brychein', masticare, rodere; nome citato in Dioscoride oltre duemila anni fa e successivamente da Plinio; sembra indicare un tipo di foraggio gradito in particolare agli asini.
L'epiteto specifico dal lat.'viciifolius, -a, -um': allude alle foglie simili a quelle della veccia.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Pianta ampiamente coltivata come foraggera, non è raro vedere campi interi tinti di rosa, ma è sfuggita frequentemente alle coltivazioni per cui si ritrova anche allo stato spontaneo. Avendo un elevato valore alimentare, si è diffusa nella formazione di prati avvicendati di breve durata sia in pianura che in montagna.
La Lupinella è bottinata dalle api sia per il nettare sia per il polline; è forse la leguminosa più ricercata dalle api per il nettare concentrato ( 42-55% di zuccheri ). Se ne ricava un miele di colore molto chiaro, quasi bianco, dal gusto delicato, spesso leggermente fruttato .
Il miele di questa essenza, ha subito un calo di produzione costante negli ultimi decenni a causa del progressivo abbandono delle stalle e dello spopolamento delle montagne, dove la lupinella veniva coltivata quale foraggera.
Note e Curiosità: I greci ed anche i romani non conoscevano la Lupinella quale pianta da foraggio, Dioscoride evocava probabilmente un'altra specie di Onobrychis: Onobrychis caput-galli, spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, ma non coltivata. La Onobrychis viciifolia è entrata nel novero delle piante agrarie, in tempi relativamente recenti: nel XV secolo diffondendosi nel sud della Francia, in Italia e nei paesi dell'Europa centrale, nel XVII secolo.
È apprezzata dagli animali sia come fieno che verde, ha elevate qualità nutritive, vegeta in terreni difficili quali quelli calcarei, siccitosi, caldi e permeabili. Sopporta gli sbalzi termici, sicuramente più dell'erba medica, tollera la neve, resiste alla siccità meglio dei trifogli e del prato alterno, ma è sensibile agli eccessi di umidità nel suolo, anche temporanei. Lo sviluppo è lento: se seminata in primavera fornisce un taglio abbondante nel secondo anno di coltura; se seminata in autunno da un buon taglio nei 2 anni successivi.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol.I), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 2), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci e da Marinella Zepigi
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Descrizione: Pianta erbacea perennante, alta 40-70 cm, munita di robusta radice fittonante; fusti semplici o poco ramificati, eretto- ascendenti, striati e fistulosi fra gli internodi, pubescenti e spesso arrossati alla base, subglabri in alto.
Foglie imparipennate, le inferiori picciolate, le superiori sessili; lamina con 7-14 paia di segmenti ± sessili, pubescenti, gli inferiori ellittici, i superiori più stretti; stipole connate, scariose, spesso rossastre.
Infiorescenza in racemi piramidali spiciformi su peduncoli ascellari, 2-3 volte più lunghi delle foglie; brattee fiorali lunghe quanto il tubo calicino.
Calice gamosepalo con lunghi peli appressati o ± eretto-patenti, diviso in 5 denti lanceolato-lesiniformi di 3-4 mm, 2-3 volte più lunghi del tubo.
Corolla (10-14 mm) papilionacea, di color rosa intenso con venature porporine, raramente bianca; il vessillo subeguale alla carena, largo, con l'apice rivolto all'indietro.
Ovario supero, stami diadelfi.
Il frutto è un legume (5-8 mm) indeiscente (camara), suborbicolare e compresso, pubescente, alveolato e crestato, con 6-8 aculei di 0,2-0,8(1) mm sul margine dorsale. Contiene generalmente un solo seme reniforme di colore bruno-verdastro.
Impollinazione: entomogama
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Tipo corologico: Medit.-Mont. - Specie con areale simile a quello delle Steno-mediterranee oppure delle Euri-mediterranee, ma limitatamente alle zone montane.
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Habitat: Prati e pascoli asciutti e basici (calcarei), incolti, bordi stradali, su substrati ricchi di elementi nutritivi, da 0 a 2200 m s.l.m.
Specie eliofila e mesofila.
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Simile a O. viciifolia, ma con segmenti fogliari strettamente lanceolati, infiorescenza spiciforme allungata e sottile, corolla di colore pallido o biancastro con venature purpuree.
Onobrychis caput-galli (L.) Lam. (specie annuale)
Onobrychis montana DC. subsp. montana
Simile a Onobrychis viciifolia Scop., ma di dimensioni inferiori. Foglie con 11-15 segmenti ellittici. Corolla con vessillo più breve della carena.
Onobrychis saxatilis (L.) Lam.
Foglie composte da 15-31 segmenti fogliari. Corolla bianco-giallastra con venature rosee, legume ellittico con aculei dorsali subnulli.
Onobrychis supina (Vill.) DC.
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Pianta ampiamente coltivata come foraggera, non è raro vedere campi interi tinti di rosa, ma è sfuggita frequentemente alle coltivazioni per cui si ritrova anche allo stato spontaneo. Avendo un elevato valore alimentare, si è diffusa nella formazione di prati avvicendati di breve durata sia in pianura che in montagna.
La Lupinella è bottinata dalle api sia per il nettare sia per il polline; è forse la leguminosa più ricercata dalle api per il nettare concentrato ( 42-55% di zuccheri ). Se ne ricava un miele di colore molto chiaro, quasi bianco, dal gusto delicato, spesso leggermente fruttato .
Il miele di questa essenza, ha subito un calo di produzione costante negli ultimi decenni a causa del progressivo abbandono delle stalle e dello spopolamento delle montagne, dove la lupinella veniva coltivata quale foraggera.
Note e Curiosità: I greci ed anche i romani non conoscevano la Lupinella quale pianta da foraggio, Dioscoride evocava probabilmente un'altra specie di Onobrychis: Onobrychis caput-galli, spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, ma non coltivata. La Onobrychis viciifolia è entrata nel novero delle piante agrarie, in tempi relativamente recenti: nel XV secolo diffondendosi nel sud della Francia, in Italia e nei paesi dell'Europa centrale, nel XVII secolo.
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Re: Onobrychis viciifolia Scop. - Lupinella comune
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