O uomini di poca fede! Infatti non è
D. cespitosa, ma
Deschampsia parviflora (Thuill.) P. Beauv. (=
D. cespitosa (L.) P. Beauv. subsp.
parviflora (Thuill.) Dumort.). Si tratta di un'entità diffusa sui terrazzi fluvioglaciali mindeliani e rissiani più o meno lisciviati e ferrettizzati dell'alta pianura padana occidentale (Piemonte e Lombardia). Le differenze morfologiche sono evidenti: pianta alta con lamine strette e pannocchia ampia, effusa, a spighette più piccole. Vi riporto stralcio di chiave e testo da me allestito per la nuova Flora di Pignatti, avvertendo che
D. parviflora è trattata a rango subspecifico come le altre variazioni della specie, ma di fatto (morfologia, corologia, ecologia) dovrà essere meglio ripresa a rango specifico.
Enrico
1. D. cespitosa (L.) P. Beauv. - M. maggiore - 0270001 - H caesp - Erba perenne, (3)5-8(15) dm., formante ce¬spugli densi con numerosi culmi eretti, robusti, lisci ed innovazioni con fg. ab¬bondanti; lamine lunghe fino a 6 dm e larghe fino a 5 mm, ruvide, verde scuro, visibilm. costate; guaine striate; ligula lunga fino a 8 mm; pannocchia multiflora con rami in semiverticilli, gli inf. riuniti a 4-10; sp.tte lunghe 2-8 mm, generalm. 2flore, lucide, spesso screziate di bronzo e violaceo, talora pseudovivipare (con germogli vegetativi al posto degli ovari); sp.tte 2(3)flore; glume 2-4 mm, carenate, acute; lemma 2.5-3 mm, con resta basale di 2 mm, non o appena ritorta, apice del lemma troncato con brevi dentelli, quello med. non più lungo dei lat.- Pianta. Fg. lunghe fino a 1-6 dm, ruvide; ligula 4-8 mm. ed anche taglienti se toccate strisciando dal basso verso l’alto; fg. cauline glabre, con lamina piana larga 2-5 mm,
Ambienti aperti: prati umidi, paludi, sponde. - Alpi: C; Pad., Lig., App. Sett. ed It. Centr.* fino all’Abr., Basil., Cal. e Sic. Sett.: R. (0 - 2600 m). - Fi. VI-VIII - Subco¬smop. temp. - Bibl.: Kawano S., Canad. J. Bot. 41: 719-742(1963); Chiapella J., Bot. J. Linn. Soc. 134 (4): 495-512 (2000); Chiapella J. & Probatova N. S., Bot. J. Linn. Soc. 142 (2): 213-228 (2003).
Variab.: specie assai nota per una diversità tanto consistente quanto sfuggente; viene interpretata come un complesso di entità riconosciute, secondo i diversi pareri degli studiosi, a rango specifico, subspecifico o varietale. I contrassegni morfologici di ciascuna unità, riconoscibili su una popolazione, si perdono sfumando nella popolazione contigua e non consentono di delineare con sicurezza un modello sistematico-tassonomico della variabilità nel suo complesso. Si tratta di caratteri quantitativi (dimensionali), cui possono fare riscontro elementi quali il colore delle spighette e la pseudoviviparia. Anche il numero cromosomico è di scarso aiuto, mettendo unicamente in evidenza il coesistere di assetti diploidi e tetraploidi su base 13 e 14. Sono queste le condizioni, secondo Chiapella (cit.) e Chiapella & Probatova (cit.), per scegliere, in attesa di adeguate ricerche genetico-molecolari, di mantenere la specie nella sua unità riconoscendo l’esistenza di sottospecie, verosimilmente fra loro collegate da gene flow.
1 Pann. con sp.tte lunghe 2-5 mm, tutte funzionali e fertili; ligula 4-8 mm; pannocchia con rami scabri
2 Sp.tte 4-5 mm con 2 fi., spesso screziate di bronzo e violaceo; pannocchia relativam. densa; lamine larghe fino a 5 mm, verde scuro; ambienti aperti
3 Ligula 6-8 mm; pannocchia ampia; fg. piane (a) subsp.
cespitosa
3 Ligula 4-5 mm; pannocchia contratta; fg. spesso convolute (passaggio a d) (b) subsp.
gaudinii
2 Sp.tte 2-3 mm, in prevalenza uniflore, sempre paglierine; pannocchia molto lassa e ampia, con rami lungam. nudi; lamine larghe fino a 3 mm, verde chiaro; boschi di brughiera su suolo umido (c) subsp.
parviflora
1 Pann. con sp.tte lunghe 5-8 mm, tutte o in parte pseudovivipare; ligula 3-4.5(6) mm; pannocchia con rami generalm. lisci (d) subsp.
rhenana
2n = subsp. (a): 26 (in generale); subsp. (b): 52, 56; subsp. (c): ignoto; subsp. (d): 56 - le cariossidi, piccole e leggere, sono facilm. trasportate dalla formica Myrmica ruginodis che fornisce un’efficiente disseminazione, cfr. Delatte É. & Chabrerie O., Comptes Rendus Biologie 331: 309-320 (2008).
(a) subsp.
cespitosa – Culmi alti fino a 80 cm; fg. piane; ligula 6-8 mm; pannocchia ampia; antere 1.3-1.6 mm. - La stirpe più diffusa, in tutto l’areale, dalla pianura all’alta montagna. - Ambienti umidi, su suolo torboso, profondo e ben aerato, a bassa fertilità, neutro-basico: dall'alta pianura alla fascia montana, subalpina e alpina. Importante punto focale di biodiversità (briofite, insetti, microrganismi) e relazioni ecosistemiche. Indicatore di falda freatica superficiale. Specie guida dei Molinietalia, anche nelle torbiere basse (Caricetalia davallianae) e nei boschi ripariali (Salicetalia purpureae, Alnetalia glutinosae).
(b) subsp.
gaudinii K. Richter (= var. alpina Gaudin, non L.) – Fg. spesso convolute (passaggio a 3); ligula 4-5 mm; pannocchia contratta; antere 1.5-2 mm. – Alpi: R. - attorno alle sorgenti con acqua fredda e limpida, povera di calcare, che si frange in cascatelle (elevata umidità atmosferica); nella fascia subalpina e alpina. Substrato coperto da cuscinetti di muschi (Cratoneuron). Entità caratteristica del Cardamino-Montion (Montio-Cardaminetea).
(c) subsp.
parviflora (Thuill.) Dumort. (= D. parviflora [Thuill.] P. Beauv.) – Simile a (a) ma alta e slanciata (fino a 150 cm), con culmi allungati; fg. con lamine molto allungate e strette (fino a 3 mm), verde chiaro; pannocchia molto ampia e lassa a rami capillari, lungam. nudi e inclinati; sp.tte piccole 2-3 mm, in prevalenza uniflore, paglierine; antere 1-1.2 mm. - Formaz. a farnia, rovere e pino silvestre e relativi stadi di degrado con Robinia, su base di argilla e loess (boschi di brughiera). - Lomb., presso Senago, Limbiate e Lentate (Parco delle Groane, prov. di Milano e Como); probabilm. più diffusa in Italia, ma passata inosserv. per confus. con (a): R. (50 - 250 m) – Fi. V-VII – SW-Europ. (Subatl.).
(d) subsp.
rhenana (Gremli) Kerguélen (= D. littoralis [Gaudin] Reuter) - Simile a (a), ma fg. sottili, con ligula breve (3-4 mm); pannocchia contratta, con rami generalm. lisci; sp.tte maggiori lunghe 5-8 mm, verde-chiaro, pseudovivipare; glume maggiori, spesso lunghe fino a 5-6 mm; reste brevem. sporgenti oltre le glume. - Sponde periodicam. inondate. - Alpi: RR. (300 - 1600 m). – Fi. V-VI - W-Eu¬rop.
Osserv.: malinterpretata e per lo più confusa con (a), rientra in un gruppo a distribuzione anfiatlantica (Europa-Canada) rappresentato in Europa da stirpi locali. Sulle Alpi è stata riconosciuta con certezza ben poche volte (Chiapella, cit.), per es. in Austria (Vorarlberg, Bodensee), Germania (Baden, Bayern), Svizzera (Ginevra, Graubünden) e per il nostro terr. si ha una sola segnalazione attendibile in Carnia, al Lago di Cavazzo. In ogni caso, la presenza di sp.tte pseudovivipare è una costante che rende sicura la determinazione del taxon.