Sp. Pl.: 242 (1753)
Daucus gingidium L.
Apiaceae
Carota selvatica, Deutsch: Wilde Möhre
English: Wild carrot
Español: Zanahoria
Français: Carotte sauvage
Forma Biologica: Ch suffr - Camefite suffruticose. Piante con fusti legnosi solo alla base, generalmente di piccole dimensioni.
H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta bienne, o annua, ± ispida, con radice lunga a fittone di colore giallastro, carnosa, fusiforme, ramosa; fusti generalmente eretti, pelosi, raramente glabri, a volte striati, semplici e leggermente ramosi nella parte superiore. Altezza sino a 80 cm.
Tutta la pianta, se stropicciata emana il caratteristico odore di carota. Ha un aspetto molto variabile con portamento compatto oppure slanciato ed espanso.
Le foglie sono di aspetto variabilissimo, le inferiori hanno segmenti ovali inciso-dentati, le superiori sono divise in lacinie lineari.
L'infiorescenza ad ombrella di 5÷7 cm raramente +, costituita da 20÷40 raggi, l'involucro è formato da 7÷10 brattee laciniate.
I piccoli fiori hanno con petali bianchi, a volte rosa, il centrale porpora-nerastro,
Le brattee distese durante la fioritura, si piegano a palla al momento della fruttificazione.
I frutti sono acheni ellittici, con coste principali setolose e coste secondarie munite di aculei a punta generalmente semplice.
Tipo corologico: Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Distribuzione: Presente in tutto il territorio.
Habitat: Negli incolti, nei prati, lungo le strade, in genere negli ambienti aridi; 0÷1.400 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Oltre alla subspecie nominale sopra descritta, nel nostro territorio sono presenti:
- Daucus carota subsp. commutatus (Paol.) Thell. - che si distingue per foglie con divisioni di ogni ordine , inserite ad angolo retto sul rachide.
- Daucus carota subsp. drepanensis (Arcang.) Heywood che si distingue per essere pianta di piccole dimensioni ( meno di 20 cm) e ombrelle spesso senza fiore centrale, alla fruttificazione contratte.
- Daucus carota subsp. hispanicus (Gouan) Thell. che si distingue per essere pianta densamente ispida, brattee con margine membranoso, ombrelle spesso contratte.
- Daucus carota subsp. major (Vis.) Arcang. che si distingue per essere generalmente pianta ispida con fusti eretti, ombrelle 6÷10 cm Ø; aculei ad uncini semplici o doppi.
- Daucus carota subsp. maritimus (Lam.) Batt., che si distingue per essere pianta subglabra con fusto quasi eretto, foglie con segmenti profondamente pennatopartiti lineari acutissimi, ombrelle 3÷5 cm Ø, aculei con uncini generalmente stellati.
- Daucus carota subsp. maximus (Desf.) Ball, che si distingue per essere pianta sparsamente ispida, fusto spesso ascendente, ombrelle 12÷20 ma anche sino a 30 cm Ø, aculei ad uncini generalmente stellati.
- Daucus carota subsp. rupestris (Guss.) Heywood, che si distingue per essere pianta di piccole dimensioni, non oltre 10 cm, densamente pelosa con foglie carnose a perimetro ovale2 pennate, ombrelle 5 cm Ø ca., non contratte alla fruttificazione.
- Daucus carota subsp. sativus (Hoffm.) Schübl. & G. Martens, il tipo coltivato.
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Etimologia: Il nome del genere, dal greco “daycos” e questo da “daio”= abbrucciare, riscaldare: gli antichi parlavano del Daucus, come pianta riscaldante. Il nome specifico dal greco “Karotón”
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Costituenti principali: olio esseziale, pectina, flavonidi, sostanze minerali, carotene, vitamine B1; B2, C.
Erba aromatica, diuretica, ad azione decongestionate sul tratto digerente e stimolante sull'utero.
Indicata contro i calcoli urinari, cistite, gotta, edemi, nella digestione con flautolenza, nei problemi mestruali. L'infuso dei semi stimola la digestione ed è di sollievo nelle affezioni delle vie urinarie
Le carote fresche o il loro succo, per l'alto contenuto in oli essenziali possono essere impiegate come vermifugo.
L'olio, dal delicato profumo di Iris, viene impiegato nei prodotti cosmetici per il suo contenuto in beta-carotene. L'uso cosmetico dell'estratto oleoso migliora lo stato delle pelli secche e screpolate. Per le proprietà emollienti, restitutive e protettive cutanee, è ampiamente utilizzato in emulsioni e unguenti per il trattamento delle pelli secche e nei prodotti antinvecchiamento, per stimolare l'abbronzatura e per curare le impurità della pelle.
L'olio estratto dai semi è inoltre utilizzato nella fabbricazione di liquori; la parte centrale porporina del fiore, viene impiegata dagli artigiani nella miniatura.
Note e Curiosità: Antenata della carota commestibile era conosciuta sin dall'antichità. Poche sono le notizie storiche della pianta, ma è noto che greci, latini, slavi e germani, l'apprezzavano soprattutto per il profumo aromatico.
La troviamo raffigurata negli affreschi di Pompei e Plinio la cita per le proprietà cicatrizzanti, diuretiche e stimolatrice dell'apparato gastrico. Le carote "antiche" non dobbiamo immaginarle come quelle che siamo abituati a vedere oggi: in epoca romana erano sottili e nodose, il gusto era acre il cuore biancastro, il colore violaceo e la consistenza..... si legge: “dura come pietra”. Non la si trova nominata nei ricettari del Rinascimento, ove se ne consigliavano i fiori per preparare una tisana contro l'epilessia.
Mentre il fittone radicale della carota selvatica è legnoso, sottile e di odore sgradevole, quello che consumiamo oggi fu selezionato nel XVI secolo, si ingrossa ed è ricchissimo di caroteni.
La denominazione di specie “carota” si trova usata già nel 2° - 3° secolo d.C. da Autori che ne spiegavano l'uso in cucina. In Inghilterra, durante il regno di Giacomo I, si instaurò fra le dame la moda di adornarsi i capelli con rami fioriti di carota selvatica.
Diverse sono le leggende che riguardano questa pianta: si riteneva che un fiore di carota, raccolto nelle notti di luna piena, servisse a curare l'epilessia, oppure che aiutasse il concepimento: per favorirlo era necessario bere un bicchiere di vino, nel quale fossero stati bolliti i fiori della pianta. Probabilmente a causa della sua forma, era considerata afrodisiaca e atta a curare l'impotenza maschile.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI)
BOWN D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
PŘÍHODA A., 1990. Le piante della salute, Fratelli Melita Editori, La Spezia.
The International Plant Names Index (IPNI)
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Marinella Zepigi