Goniolimon italicum Tammaro, Frizzi & Pignatti
Plumbaginaceae: Limonio aquilano
Conca di Capestrano (AQ), 400 m, set 2014
Foto di Gianleonardo Allasia
Esattamente 80 anni fa, era il settembre del 1934, un agricoltore abruzzese intento a lavorare un terreno destinato a vigna nella Conca di Capestrano, si imbatteva col suo bidente in uno strano e durissimo oggetto. L’uomo continuò a scavare tutt’intorno, portando alla luce uno dei più importanti reperti archeologici rinvenuti nella sua regione nel XX secolo. Lo strano oggetto era il possente copricapo a forma di disco dell’imponente scultura di un guerriero italico del VI-V sec. a.C., oggi diventata l’icona culturale abruzzese, nota come Guerriero di Capestrano.
La statua è oggi custodita in un’apposita sala del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti, a circa 34 km di distanza dal luogo del suo rinvenimento.
Immagini e notizie del Guerriero possono essere viste qui:
http://www.gransassolagapark.it/pun_det ... d_pun=1236
Nello stesso territorio, a poche centinaia di metri di distanza dal sito ove fu rinvenuto l’intero corpo scultoreo del Guerriero italico, si trova un altro piccolo tesoro, questa volta botanico, ossia una rarissima specie di Plumbaginacea, unica rappresentante autoctona del suo genere in Italia e, in Europa, ad ovest dei Balcani, ossia il Goniolimon italicum Tammaro, Frizzi & Pignatti, non a caso battezzata con lo stesso epiteto del Guerriero.
Goniolimon tataricum (L.) Boiss. subsp. italicum (Tammaro, Pignatti & Frizzi) Buzurović
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Re: Goniolimon tataricum subsp. italicum (Tammaro, Pignatti & Frizzi) Buzurović
La specie fu descritta per la prima volta nel 1982 da Tammaro, Frizzi e Pignatti. All’epoca erano conosciute solo due piccole stazioni nella media Valle dell’Aterno, una sui bordi di una gigantesca dolina nel Comune di Ocre (AQ) e l’altra proprio nella Conca di Capestrano. Le due località distano in linea d’aria circa 25 km.
Successivamente alla descrizione della specie, sono state censite altre 10 stazioni, 2 nel territorio di Ocre e 8 nel polo sud-orientale, tra Capestrano, Ofena e Navelli, sempre in provincia de L’Aquila (“Goniolimon italicum Tammaro, Frizzi & Pignatti - 1° Rapporto sullo stato e sulle azioni di conservazione attiva” a cura di Bruno Petriccione, nov 2013, Corpo Forestale dello Stato), per un totale di 1017 piante.
Sono stati contati nel 2013 poco più di un migliaio di esemplari di questa specie, distribuiti tra i due suddetti poli e sono in corso azioni di ripopolamento in una località dell’Aquilano.
Assai suggestive sono le ipotesi sull’origine di questa specie, l’unica italiana di un genere, che conta 20 specie, diffuso in Asia, Medio Oriente e Africa settentrionale.
Dall’osservazione che la maggior parte delle popolazioni di G. italicum si trova in zone a scarsa copertura arborea nei pressi di centri abitati risalenti al IV secolo a.C., si è arrivati ad ipotizzare che la specie possa essere stata introdotta da antiche popolazioni provenienti da Oriente. Con questo criterio (zone prive di alberi vicine a zone archeologiche) sono state effettuate ricerche della specie in diversi siti della media Valle dell’Aterno e sono state scoperte due nuove stazioni!
Foto di Gianleonardo Allasia
Successivamente alla descrizione della specie, sono state censite altre 10 stazioni, 2 nel territorio di Ocre e 8 nel polo sud-orientale, tra Capestrano, Ofena e Navelli, sempre in provincia de L’Aquila (“Goniolimon italicum Tammaro, Frizzi & Pignatti - 1° Rapporto sullo stato e sulle azioni di conservazione attiva” a cura di Bruno Petriccione, nov 2013, Corpo Forestale dello Stato), per un totale di 1017 piante.
Sono stati contati nel 2013 poco più di un migliaio di esemplari di questa specie, distribuiti tra i due suddetti poli e sono in corso azioni di ripopolamento in una località dell’Aquilano.
Assai suggestive sono le ipotesi sull’origine di questa specie, l’unica italiana di un genere, che conta 20 specie, diffuso in Asia, Medio Oriente e Africa settentrionale.
Dall’osservazione che la maggior parte delle popolazioni di G. italicum si trova in zone a scarsa copertura arborea nei pressi di centri abitati risalenti al IV secolo a.C., si è arrivati ad ipotizzare che la specie possa essere stata introdotta da antiche popolazioni provenienti da Oriente. Con questo criterio (zone prive di alberi vicine a zone archeologiche) sono state effettuate ricerche della specie in diversi siti della media Valle dell’Aterno e sono state scoperte due nuove stazioni!
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Re: Goniolimon tataricum subsp. italicum (Tammaro, Pignatti & Frizzi) Buzurović
La stazione da me visitata ai primi di settembre nel territorio comunale di Capestrano è una delle più ricche di esemplari, tutti in buone condizioni, ma minacciati dalla soffocante presenza di altre specie erbacee ed arbustive. Nella mia ricognizione ho censito, tra le altre: Paliurus spina-christi, Satureja montana, Buxus sempervirens, Asparagus acutifolius, Osyris alba, Odontites luteus e Prospero autumnale.
Il Goniolimon italicum è una pianta perenne, di 12-30 cm di altezza, con fusto angoloso, alato (differenza con il genere Limonium) e foglie disposte in rosetta basale, lineari-spatolate e mucronate all’apice.
L’infiorescenza corimbosa può presentarsi, come nelle mie foto, ad “albero di Natale” o a candelabro.
Caratteristiche sono le brattee verdi alla base dei fiori, una esterna di 6-6.5 mm e l’altra interna, di 5 mm, triforcata. Il calice è bruno-rossiccio, con denti acuminati, mentre la corolla ha 5 lembi acuminati con una linea bruna centrale alla base.
Un da Gianleonardo
Foto di Gianleonardo Allasia
Il Goniolimon italicum è una pianta perenne, di 12-30 cm di altezza, con fusto angoloso, alato (differenza con il genere Limonium) e foglie disposte in rosetta basale, lineari-spatolate e mucronate all’apice.
L’infiorescenza corimbosa può presentarsi, come nelle mie foto, ad “albero di Natale” o a candelabro.
Caratteristiche sono le brattee verdi alla base dei fiori, una esterna di 6-6.5 mm e l’altra interna, di 5 mm, triforcata. Il calice è bruno-rossiccio, con denti acuminati, mentre la corolla ha 5 lembi acuminati con una linea bruna centrale alla base.
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Re: Goniolimon tataricum subsp. italicum (Tammaro, Pignatti & Frizzi) Buzurović
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Re: Goniolimon tataricum subsp. italicum (Tammaro, Pignatti & Frizzi) Buzurović
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