Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
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Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni
Anales Ci. Parag. 3 (1905)
Basionimo: Eupatorium rebaudianum Bertoni - Revista Agron. Ci. Aplicadas 2: 35 (1899)
Asteraceae
Stevia rebaudiana, Erba dolce, Deutsch: Süsskraut, Honigkresse
English: Candyleaf
Español: Stevia, ka'a he'ẽ
Français: Stévia, Chanvre d’eau
Forma Biologica: Ch suffr - Camefite suffruticose. Piante con fusti legnosi solo alla base, generalmente di piccole dimensioni.
Descrizione: Pianta erbacea perenne o annua, stolonifera, alta circa 70 – 80 (100) cm con radici fibrose e affusolate.
Fusto legnosetto in basso, cilindrico , tutto foglioso fin dalla base, ricoperto di folta peluria per peli semplici e stellati.
Foglie basali più grandi (5 x 2 cm), opposte, alterne, semisessili, ovali-lanceolate, lievemente lobate all’apice, di colore verde opaco con pagina superiore cosparsa di peli semplici; nervatura centrale ben marcata, rispetto alle secondarie che si diramano dopo 1/3 dall’attaccatura , il margine è crenato-dentato; picciolo cortissimo, semiamplessicaule con presenza di peli lungo il margine. Foglie mediane e superiori progressivamente più piccole.
All’ascella delle foglie sono presenti 2 foglioline secondarie, ovali- lanceolate con il margine talvolta intero, alterne e ricoperte anch’esse di peli semplici.
Brattee fogliari appena accennate e perpendicolari alle foglioline secondarie.
Brattee fioralipiù corte del tubo corollino che è roseo.
Infiorescenza raggruppata in corimbi o pannocchie corimbose e portante fiori molto piccoli.
Fiori bianchi, con fauce rosea , pentameri e ermafroditi.
I semi sono degli acheni di c. 3 mm con presenza di pappo
Tipo corologico: Avv. - Avventizia o naturalizzata (che si diffonde allo stato spontaneo su territori diversi dal suo areale originario).
Distribuzione: Segnalata solo in EMR
Habitat: Terreni ben drenati e quindi sciolti e in ambienti soleggiati o semiombra o in chiarie di boschi della Macchia Mediterranea da 0 a 650 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: E’una pianta perenne ( semiperenne nei climi più freddi).In Italia è coltivata ancora a livello sperimentale.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Stevia: genere dedicato al medico, botanico e umanista spagnolo Pedro Jaime Esteve (c. 1500 - 1566) (Petrus Jacobus Stevius)
rebaudiana: in onore del chimico paraguayano Ovidio Rebaudi (1860-1931), che per primo nel 1899 condusse delle analisi chimiche su Stevia rebaudiana per chiarirne le proprietà dolcificanti (su invito del botanico svizzero Mosè Giacomo Bertoni che poi gli dedicò la specie)
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile
Dolcificanti, antinfiammatorie, antitumorali, disidradazione della pelle antimicrobiche, antibatteriche e antivirali. Sono stati condotti esperimenti, con esito positivo, per dimostrare le sue proprietà anti-ipertensive e ipoglicemizzanti.
Note e Curiosità: La pianta qui descritta è sicuramente di origine antropica, probabilmente sfuggita dai vivai presenti a Cesenatico e trovata tra il pietrisco della linea ferrata delle FFSS.
E' originaria degli altipiani del nord del Parauay ove è conosciuta con il nome di Kaa - Héé; il suo nome GUARANI significa "erba dolce".
Fu descritta per la prima volta dal botanico svizzero Moises Santiago Bertoni (1857-1929) con il binomio di Eupatorium rebaudianum.
L’inquadramento nel genere Stevia si deve a William Botting Hemsley (1843 – 1924) che dedicò il nome del genere al medico, umanista e botanico Pedro Jaime Esteve, (1500 – 1556) che si interessò di questa pianta. L’epiteto della specie è stato dedicato al chimico Rebaudi che per primo scoprì nella pianta la presenza di sostanze zuccherine. Nel 1931 per opera di 2 chimici francesi (Briendel e Lavieille), si riescono a
cristallizzare i principi attivi presenti in questa pianta: gligositi diterpenici (come lo stevioside il rebaudioside A e C e dulcoside A) che posseggono un potere dolcificante tra 60 – 320 volte maggiore del saccarosio e a zero calorie.
Intorno a questa pianta, le industrie saccarifere hanno per tanto tempo fatto disinformazione (che Steviosite e Rebaudioside fossero cancerogeni), per la paura di perdere quote di mercato a favore dell'introduzione dello Steviolo. Sembra però che le remore per il suo uso siano state determinate principalmente per la segnalazione che gli indigeni la usavano anche come anticoncezionale (però studi successivi hanno dimostrato solo una debolissima attività antiormonale).
Pur essendo usata da sempre dagli indigeni delle foreste del Paraguay e del Brasile (popolo Guaranì), solo nel1905 si ebbe il primo tentativo di coltivazione domestica della pianta ad opera della signora Vera B. Jimenez, nel giardino di casa sua, oggi Orto Botanico del Paraguay. Da circa 100 anni viene utilizzata dall’industria dolciaria brasiliana, argentina, venezuelana, cinese, giapponese, thailandese e israeliana. Negli USA dal 2008, dopo tante verifiche della U.S. Food Drug Administration; in Europa solo nel 2011 l' EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) liberalizza il suo uso come dolcificante alimentare. Anche l’Italia, lo stesso anno,seguendo la direttiva europea, introduce l’uso e la coltivazione di Stevia.
Oggi anche noi coltiviamo vasti appezzamenti a Stevia per la produzione dello Steviolo utilizzato dalle industrie dolciarie, per le bevande e come dolcificante naturale.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Tesi Arianna Bittante
Un dolcificante che aiuta nel diabete e nelle infiammazioni
Tropical Plant Database
Etimologia dei nomi botanici e micologici
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Enrica Campaini, 2000, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali - Tecniche Nuove
Osservazioni dirette
Scheda realizzata da Antonino Messina
Anales Ci. Parag. 3 (1905)
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Descrizione: Pianta erbacea perenne o annua, stolonifera, alta circa 70 – 80 (100) cm con radici fibrose e affusolate.
Fusto legnosetto in basso, cilindrico , tutto foglioso fin dalla base, ricoperto di folta peluria per peli semplici e stellati.
Foglie basali più grandi (5 x 2 cm), opposte, alterne, semisessili, ovali-lanceolate, lievemente lobate all’apice, di colore verde opaco con pagina superiore cosparsa di peli semplici; nervatura centrale ben marcata, rispetto alle secondarie che si diramano dopo 1/3 dall’attaccatura , il margine è crenato-dentato; picciolo cortissimo, semiamplessicaule con presenza di peli lungo il margine. Foglie mediane e superiori progressivamente più piccole.
All’ascella delle foglie sono presenti 2 foglioline secondarie, ovali- lanceolate con il margine talvolta intero, alterne e ricoperte anch’esse di peli semplici.
Brattee fogliari appena accennate e perpendicolari alle foglioline secondarie.
Brattee fioralipiù corte del tubo corollino che è roseo.
Infiorescenza raggruppata in corimbi o pannocchie corimbose e portante fiori molto piccoli.
Fiori bianchi, con fauce rosea , pentameri e ermafroditi.
I semi sono degli acheni di c. 3 mm con presenza di pappo
Tipo corologico: Avv. - Avventizia o naturalizzata (che si diffonde allo stato spontaneo su territori diversi dal suo areale originario).
Distribuzione: Segnalata solo in EMR
Habitat: Terreni ben drenati e quindi sciolti e in ambienti soleggiati o semiombra o in chiarie di boschi della Macchia Mediterranea da 0 a 650 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: E’una pianta perenne ( semiperenne nei climi più freddi).In Italia è coltivata ancora a livello sperimentale.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Stevia: genere dedicato al medico, botanico e umanista spagnolo Pedro Jaime Esteve (c. 1500 - 1566) (Petrus Jacobus Stevius)
rebaudiana: in onore del chimico paraguayano Ovidio Rebaudi (1860-1931), che per primo nel 1899 condusse delle analisi chimiche su Stevia rebaudiana per chiarirne le proprietà dolcificanti (su invito del botanico svizzero Mosè Giacomo Bertoni che poi gli dedicò la specie)
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile
Dolcificanti, antinfiammatorie, antitumorali, disidradazione della pelle antimicrobiche, antibatteriche e antivirali. Sono stati condotti esperimenti, con esito positivo, per dimostrare le sue proprietà anti-ipertensive e ipoglicemizzanti.
Note e Curiosità: La pianta qui descritta è sicuramente di origine antropica, probabilmente sfuggita dai vivai presenti a Cesenatico e trovata tra il pietrisco della linea ferrata delle FFSS.
E' originaria degli altipiani del nord del Parauay ove è conosciuta con il nome di Kaa - Héé; il suo nome GUARANI significa "erba dolce".
Fu descritta per la prima volta dal botanico svizzero Moises Santiago Bertoni (1857-1929) con il binomio di Eupatorium rebaudianum.
L’inquadramento nel genere Stevia si deve a William Botting Hemsley (1843 – 1924) che dedicò il nome del genere al medico, umanista e botanico Pedro Jaime Esteve, (1500 – 1556) che si interessò di questa pianta. L’epiteto della specie è stato dedicato al chimico Rebaudi che per primo scoprì nella pianta la presenza di sostanze zuccherine. Nel 1931 per opera di 2 chimici francesi (Briendel e Lavieille), si riescono a
cristallizzare i principi attivi presenti in questa pianta: gligositi diterpenici (come lo stevioside il rebaudioside A e C e dulcoside A) che posseggono un potere dolcificante tra 60 – 320 volte maggiore del saccarosio e a zero calorie.
Intorno a questa pianta, le industrie saccarifere hanno per tanto tempo fatto disinformazione (che Steviosite e Rebaudioside fossero cancerogeni), per la paura di perdere quote di mercato a favore dell'introduzione dello Steviolo. Sembra però che le remore per il suo uso siano state determinate principalmente per la segnalazione che gli indigeni la usavano anche come anticoncezionale (però studi successivi hanno dimostrato solo una debolissima attività antiormonale).
Pur essendo usata da sempre dagli indigeni delle foreste del Paraguay e del Brasile (popolo Guaranì), solo nel1905 si ebbe il primo tentativo di coltivazione domestica della pianta ad opera della signora Vera B. Jimenez, nel giardino di casa sua, oggi Orto Botanico del Paraguay. Da circa 100 anni viene utilizzata dall’industria dolciaria brasiliana, argentina, venezuelana, cinese, giapponese, thailandese e israeliana. Negli USA dal 2008, dopo tante verifiche della U.S. Food Drug Administration; in Europa solo nel 2011 l' EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) liberalizza il suo uso come dolcificante alimentare. Anche l’Italia, lo stesso anno,seguendo la direttiva europea, introduce l’uso e la coltivazione di Stevia.
Oggi anche noi coltiviamo vasti appezzamenti a Stevia per la produzione dello Steviolo utilizzato dalle industrie dolciarie, per le bevande e come dolcificante naturale.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni
Asteraceae: Erba dolce
Montemurlo (PO), 240 m, ott 2013
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Esemplare coltivato
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Montemurlo (PO), 240 m, ott 2013
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
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Montemurlo (PO), 240 m, ago 2013
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni
Asteraceae: Erba dolce
Montemurlo (PO), 240 m, ag 2013
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
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Asteraceae: Erba dolce
Pantelleria (TP), 120 m, set 2013
Foto di Erina Montoleone
Asteraceae: Erba dolce
Pantelleria (TP), 120 m, set 2013
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni
Asteraceae: Erba dolce
Cesenatico (FC), ago 2012
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Pianta ritrovata lungo la strada ferrata
Asteraceae: Erba dolce
Cesenatico (FC), ago 2012
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Pianta ritrovata lungo la strada ferrata
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Re: Stevia rebaudiana (Bertoni) Bertoni - Erba dolce
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Cesenatico (FC), ago 2012
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