in Lam., Fl. Franç., ed. 2,4: 578 (1805)
Basionimo: Pisum ochrus L. - Sp. Pl.: 727 (1753)
Fabaceae
Cicerchia pisellina, Deutsch: Flügel-Platterbse, Eselsohren, Ocker-Platterbse
English: Cyprus vetch, winged vetchling
Español: Alverjana loca
Français: Gesse ocre
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annua, alta 20-60 cm, con fusto scandente o prostrato e di consistenza gracile con ali di 2-5 mm.
Foglie ridotte all'asse appiattito ed alato, ossia trasformate in fillodi, larghe 1-2 cm; foglie superiori con 1-2 segmenti irregolari con cirri ramosi; stipole mascherate dalle ali del fusto che si saldano al fillodio e rilevabili dalla presenza di uno o due dentelli.
Fiori solitari o al massimo in coppia su peduncoli piú corti dei fillodi, ermafroditi, pentameri e zigomorfi; calice con tubo campanulato di 4 mm con 5 dentelli acuminati; corolla papilionacea, giallo-pallida o bianchiccia, composta da 5 petali; vessillo spatolato, eretto e ripiegato in alto; petali inferiori concresciuti a forma di carena ottusa; 10 stami monadelfi, ovario supero e uniloculare, stilo ricurvo, appiattito e pubescente sul lato interno con stimma apicale.
Frutto: legume glabro con 2 ali sul dorso e nervi reticolati. Semi (6-8) subsferici, bluastri.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Incolti erbosi, campi dal livello del mare fino a 1000 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Lathyrus comprende più di un centinaio di specie di cui 35 vivono spontaneamente in Italia. Lathyrus ochrus (L.) DC. è però abbastanza inconfondibile per il fusto con ali molto più larghe rispetto ad altre specie a fusto alato.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "láthyros" e questo da "la" intensificativo e "théro" io riscaldo, o da "létho" io sono nascosto. Nel primo caso si farebbe riferimento alle presunte proprietà afrodisiache di alcune piante del genere.
Il nome specifico deriva dal greco "okhrós" giallo, giallastro.
Proprietà ed utilizzi:

Lathyrus ochrus (L.) DC. è una buona pianta foraggera.
Era usata a scopi alimentari dagli antichi Egizi e dai Greci. Era usata a scopo alimentare in passato anche in Italia ed, in generale, in tutto il bacino mediterraneo. Va però ricordato che il seme di queste piante può contenere un amminoacido tossico che in quantità rilevanti e prolungate causa danni al sistema nervoso con paralisi degli arti inferiori (latirismo).
Oggi è commercializzata nell'area di Bodrum in Turchia e a Creta ne vengono utilizzate le foglie e gli steli teneri in insalata.
E' infine una fonte importante di cibo in Etiopia, India, Pakistan e Bangladesh. Attraverso i metodi di cottura circa il 90% della sostanza tossica può essere rimossa. Nonostante i numerosi tentativi di dissuasione dall'uso di questa e delle altre specie eduli della famiglia Lathyrus, L'utilizzo continua, soprattutto nei periodi di carestia.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Scheda di Daniela Longo