Hort. Kew. 1: 231 (1789)
Lonicera adenocarpa Guss.
Caprifoliaceae
Caprifoglio mediterraneo, Deutsch: Windendes Geissblatt, Macchien, Geissblatt
English: Evergreen honeysuckle, Minorca honeysuckle
Español: Madreselva mediterránea, zapatillas
Français: Chèvrefeuille entrelacée
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P lian - Fanerofite lianose. Piante legnose incapaci di reggersi da sole e quindi con portamento rampicante.
Descrizione: Pianta cespugliosa sempreverde con rami volubili lunghi fino a 2 metri; in ambiente arido l'habitus lianoso regredisce.
Foglie persistenti e coriacee, glabre, sessili, di colore verde chiaro, opposte; foglie inferiori spatolate, alla base ristrette in picciolo breve, foglie superiori con lamina ovata alla base completamente concresciute fra loro e avvolgenti il fusto
Fiori in infiorescenza contratta inserita in modo sessile al centro dell'ultimo paio di foglie formanti una brattea ellittica ad imbuto larga fino a 4 cm; fiori attinomorfi, ermafroditi, tetraciclici, pentameri, molto profumati; calice gamosepalo con 5 sepali saldati; corolla bianco-rosea leggermente zigomorfa, con tubo pubescente di 25-35 mm e 5 petali saldati fra di loro a formare due labbra terminali, uno dei quali formato da quattro petali concresciuti; labbra di circa 10 mm, divergenti, ripiegate all'indietro; 5 stami inseriti nel tubo corollino; ovario infero con stilo breve e peloso.
Frutto: a bacca ovoide di 5-6 mm) di diametro di colore rosso-arancio a maturità, tossica per la presenza di xilosteina.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Tipico elemento della macchia mediterranea. Vegeta in associazione con arbusti che fungono da sostegno, soprattutto con il lentisco, nei boschi di leccio e nella macchia dal livello del mare fino a 800 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Lonicera comprende circa 200 specie provenienti dall'Asia, America settentrionale ed Europa. In Italia sono presenti 10 specie autoctone.
Quando Lonicera implexa Aiton penetra anche in boschi submediterranei può essere confusa con Lonicera caprifolium L. e Lonicera etrusca Santi. Da Lonicera caprifolium L. si distingue per le foglie caduche e lo stilo che quest'ultima ha glabro. Lonicera etrusca Santi ha invece infiorescenza non sessile con una bratteola subrotonda alla base.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva da Adam Lonitzer (1528-1586) botanico tedesco, autore di un famoso testo sulle piante officinali e medico condotto a Francoforte.
Il nome specifico è in latino il participio passato del verbo "implècto" e significa avviluppato, per indicarne il portamento lianoso.
Proprietà ed utilizzi:

Lonicera implexa Aiton contiene gli stessi principi attivi di Lonicera caprifolium L. e prevede gli stessi utilizzi.
Contiene acido salicilico, olio essenziale, tannini, glucosidi.
Fiori e foglie essiccati hanno proprietà antisettiche, astringenti, diuretiche, bechiche, antispasmodiche, antinfiammatorie e toniche.
Vengono utilizzati come espettorante, sedativo dei bronchi e per calmare la tosse e il singulto.
La corteccia e anche il fusto si impiega come anticatarrale, diuretico, depurativo, diaforetico, nella renella, le congestioni del fegato e della milza.
In Sardegna venivano utilizzate le foglie per guarire le ferite, come cicatrizzante.
Per uso cosmetico foglie e fiori vengono utilizzati come astringente e nella cura di dermatosi.
Molto più noto è l'impiego in profumeria del distillato che se ne ricava.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Scheda realizzata da Daniela Longo