Acta Plantarum
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Glossario dei termini botanici
(a cura di Giuliano Salvai e Giovanni Dose)


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nome immagine img descrizione
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0
Abbreviazione di sensu lato che nella nomenclatura botanica viene usato al termine di un binomio quando non si è in grado per vari motivi di identificare la sottospecie.
1
Che vegeta su terreni sabbiosi.
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0
Si dice delle foglie e delle piante che con la fotosintesi formano glucosio anziché amido. (Liliaceae).
1
Sin. sacciforme. Organo a forma di sacco, profondamente concavo.
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0
(o Capsula foraminicida) il cui pericarpo a maturità si apre per rottura irregolare, come nel genere Cuscuta.
1
Struttura riproduttiva contenuta nell'ovulo delle angiosperme. Contiene 8 nuclei fra cui la cellula uovo che durante la fecondazione di fonde col gamete maschile formando lo zigote.
Rappresenta il gametofito femminile delle Angiosperme.
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0
Microsporangio delle spermatofite, porzione fertile riproduttiva maschile, dove si formano i granuli pollinici.
Nel fiore delle Angiosperme è contenuto nelle antere.
2
Che ha la forma di una freccia, dicesi di alcune foglie triangolari appuntite all'apice e con i lobi della base allungati.
(Es. Sagittaria sagittifolia)
1
Colore che occupa tonalità che vanno dal rosa all'arancione, come quello della carne del salmone

Salmoneoluteus: Russula salmoneolutea
Salmoneoroseascens: Cortinarius salmoneoroseascens
Salmoneotomentosum: Cortinarius salmoneotomentosum
Salmoneus: Gladiolus salmoneus, Sporolobomyces salmoneus, Cortinarius salmoneus
Salmonicolor: Lactarius salmonicolor, Iris salmonicolor, Russula salmonicolor
Subsalmoneus: Cortinarius subsalmoneus
1
Samara Gaertner
E' un frutto con pericarpo secco, compresso e appiattito, monospermo, indeiscente, munito al margine di espansione alare più lunga della porzione seminale, che permette una migliore dispersione anemofila.
1
Samaretum Radford
Frutto multiplo con frutticini (apocarpi) secchi, indeiscenti, con ali più lunghe della porzione seminale.
È un aggregato di samare (Liriodendron tulipifera).
1
Samarium A.Richard - Sin. Bisamara, Samaridio.
Frutto schizocarpico che a maturità si divide in monocarpi indeiscenti, con ali lunghe due o più volte la porzione seminale.
4
Lemmi che in botanica e micologia, individuano i colori del sangue: rosso rubino , vivo e brillante (arterioso), o rosso cupo, violaceo (venoso) e che sono stati ulizzati per mominare alcune specie:

Sanguineus: Abelia sanguinea, Acetosa sanguinea, Amaryllis sanguinea, Anemone sanguinea, Bartsia sanguinea, Calonemorchis sanguinea, Canna sanguinea, Celosia sanguinea, Cornus sanguinea, Crataegus sanguinea, Drimia sanguinea, Epipactis sanguinea, Guzmania sanguinea, Eleocharis sanguinea, Melaleuca sanguinea, Mespilus sanguinea, Mirabilis sanguine, Nicotiana sanguinea, Opuntia sanguinea, Orobanche sanguinea, Oxalis sanguinea, Parsonsia sanguinea, Pedicularis sanguinea, Pepinia sanguinea , Phytolacca sanguinea, Polygala sanguinea, Potentilla sanguinea, Rhamnus sanguinea, Rosa sanguinea, Salix sanguinea, Scrophularia sanguinea, Smilax sanguinea, Stachys sanguinea, Stevia sanguinea, Urginea sanguinea, Urtica sanguinea, Utricularia sanguinea, Verbena sanguinea, Acer sanguineum, Anthurium sanguineum, Bulbophyllum sanguineum, Dorycnium sanguineum, Echium sanguineum, Epidendrum sanguineum, Geranium sanguineum, Helichrysum sanguineum, Hieracium sanguineum, Hypericum sanguineum, Polygonum sanguineum, Rhododendron sanguineum, Saccharum sanguineum, Tanacetum sanguineum, Taraxacum sanguineum, Vaccinium sanguineum, Amaranthus sanguineus, Andropogon sanguineus, Astragalus sanguineus, Cotoneaster sanguineus, Cytinus sanguineus, Dianthus sanguineus, Erigeron sanguineus, Euonymus sanguineus, Lotus sanguineus, Ranunculus sanguineus, Ricinus sanguineus, Rubus sanguineus, Rumex sanguineus, Siphocampylus sanguineus. -
Amanita sanguinea, Atheliachaete sanguinea, Bellemerea sanguinea, Buellia sanguinea, Caloplaca sanguinea, Canoparmelia sanguinea, Cetraria sanguinea, Chaenothecopsis sanguinea, Chalara sanguinea, Cryptosporiopsis sanguinea, Cystopezizella sanguinea, Favolaschia sanguinea, Gasparrinia sanguinea, Humaria sanguinea, Hyphozyma sanguinea, Irenina sanguinea, Leucoagaricus sanguineus, Metasphaeria sanguinea, Ombrophila sanguinea, Patinellaria sanguinea, Phyllosticta sanguinea, Plectosphaera sanguinea, Porina sanguinea, Pyrenula sanguinea, Ramaria sanguinea, Russula sanguinea, Sclerophora sanguinea, Stilbella sanguinea, Teichosporella sanguinea, Tremella sanguinea, Tricholomopsis sanguinea, Ampliotrema sanguineum, Byssophytum sanguineum, Catacauma sanguineum, Fusarium sanguineum, Gerronema sanguineum, Hypocreodendron sanguineum, Lycoperdon sanguineum, Penicillium sanguineum, Baeomyces sanguineus, Cortinarius sanguineus, Climacodon sanguineus, Ithyphallus sanguineus, Leucoagaricus sanguineus, Marasmius sanguineus, Monascus sanguineus, Pycnoporus sanguineus
Sanguinarius: Digitaria sanguinaria, Polygonum sanguinaria, Nidularium sanguinarium , Andropogon sanguinarius.-
Bilimbia sanguinaria, Catillaria sanguinaria, Clavaria sanguinaria, Funalia sanguinaria, Peziza sanguinaria, Psalliota sanguinaria, Russula sanguinaria, Aureobasidium sanguinariae, Stromatinia sanguinariae, Mycoblastomyces sanguinarii, Hydnellum sanguinarium, Melanomma sanguinarium, Meristosporum sanguinarium, Mycoblastus sanguinarius
Sanguinolentus: Amaranthus sanguinolentus, Adamanthus sanguinolentus, Astragalus sanguinolentus, Cyperus sanguinolentus, Rubus sanguinolentus.-
Buellia sanguinolenta, Cryptolepis sanguinolenta, Helminthosphaeria sanguinolenta, Inocybe sanguinolenta, Lecania sanguinolenta, Mycena sanguinolenta, Pertusaria sanguinulenta, Peziza sanguinolenta, Pseudopeziza sanguinolenta, Ramboldia sanguinolenta, Stereum sanguinolentum, Cortinarius sanguinolentus, Rigidoporus sanguinolentus
Sanguifluus: Croton sanguifluus. - Lepiota sanguiflua, Penicillium sanguifluum, Citromyces sanguifluus, Lactarius sanguifluus
Sanguinariellus: Buellia sanguinariella, Lecidea sanguinariella
Sanguinarioides: Mycoblastus sanguinarioides
Sanguinascens: Menegazzia sanguinascens
Sanguineoalbus Tricholoma sanguineoalbum
Sanguineoater Bryobilimbia sanguineoatra, Rhynchostoma sanguineoatrum
Sanguineocarnosus Phanerochaete sanguineocarnosa
Sanguineopurpureus Stropharia sanguineopurpurea
Sanguineovirescens Lactarius sanguineovirescens
Sanguinescens Acarospora sanguinescens, Diploschistes sanguinescens, Telamonia sanguinescens, Tricholoma sanguinescens, Xenasmatella sanguinescens
Sanguinis Branchiomyces sanguinis

-
0
Che vegeta in substrati ricchi di humus.
2
Organismo che si nutre di sostanze organiche morte o in decomposizione ( funghi, batteri, protozoi ed alcune orchidee)
1
Sarcocarp L-C-Richard.
(o Sarcocarpio) Usato per indicare il mesocarpo carnoso di alcuni frutti (es. drupe).
2
Fusto carnoso
1
Dicesi della foglia succulenta e del suo parenchima atto a trattenere l'acqua.
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0
Fenomeno che induce gli organismi vegetali a diventare carnosi per forma e consistenza.
1
Parte esterna carnosa di alcuni semi come quelli del Ginkgo biloba che circondano la parte interna, dura e legnosa detta sclerotesta.
1
Portamento di una pianta con rami lunghi, pieghevoli, e sottili, strisciante, rampicante e anche ricadente che a volte è dotata di cirri o di lunghi stoloni.
1
Che cresce su rocce o in terreni rocciosi e aridi.
1
Pianta coltivata nei giardini o nei campi.
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0
Dispersione dei semi tramite rettili.
2
Superficie rugosa, ruvida, con asperità dovute a peli rigidi, molto corti, che si apprezzano bene al tatto.
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0
Vedi squama.
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0
Cellula che ha ispessimenti paralleli e sovrapposti come quelli di una scala a pioli.
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0
vedi canalicolato
1
Fusto volubile o sarmentoso, in generale mancante di organi di attacco per aggrapparsi a sostegni (Zangheri)
1
Asse fiorale allungato, spesso privo di foglie, ma con brattee e squame e terminante con un fiore od una infiorescenza, circondato alla base da foglie che hanno la stessa sua origine, da un bulbo o da un rizoma.
(Es. Narcissus)
1
Dicesi di piante che hanno uno scapo o un fusto simile a uno scapo.
2
Dicesi di brattee, petali, sepali, foglie, ecc. di aspetto di una squama membranosa, secco, traslucido e sonoro al tatto.
1
Colore rosso acceso e brillante con una leggera tonalità di arancione
Viene considerato lo stesso colore di coccineus
Portano questo epiteto alcune specie

botaniche:
Jacobinia scarlatina, Justicia scarlatina, Phycella scarlatina, Bromelia scarlatina, Karatas scarlatina, Cassia scarlatina, Bryonia scarlatina, Euphorbia scarlatina, Collaea scarlatina, Galactia scarlatina, Gentiana scarlatina, Gentianella scarlatina, Scutellaria scarlatina, Phanera scarlatina, Caiophora scarlatina, Blakea scarlatina, Cassupa scarlatina, Isertia scarlatina, Agalinis scarlatina, Gerardia scarlatina, Orobanche scarlatina, Cissus scarlatina, Caprifolium scarlatinum, Rhododendron scarlatinum, Camptosema scarlatinum, Cyphostemma scarlatinum, Dendrobium scarlatinum, Amomum scarlatinum, Disteganthus scarlatinus, Distiacanthus scarlatinus, Loranthus scarlatinus, Pedilonum scarlatinum,
e micologiche:
Filsoniana scarlatina, Filsoniana scarlatina, Plicaturopsis scarlatina, Tremella scarlatina, Boletus scarlatinus, Hygrophorus scarlatinus
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0
Dal latino simplus, variante di simplex «semplice».
In botanica (almeno nei cataloghi di orto-floricoltura) viene ancora usato, sebbene raramente, per descrivere il fiore che ha il numero di petali proprio della sua specie.

Si distingue da

moltiplicato o doppio fiore che ha un numero di petali maggiore di quelli che dovrebbe avere, mantenendo stami e pistilli per la riproduzione

pieno o stradoppio fiore nel quale stami e pistilli sono trasformati in petali, quindi sterile.
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0
Zona più luminosa di un bosco per la minor presenza di alberi e arbusti.
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0
Primo elemento di parole composte col significato di separazione, fenditura, divisione.
1
(Sin.= frutto dirompente) Categoria di frutti secchi deiscenti pluricarpellari sincarpici che a maturità si suddividono, si frazionano in più unità monosperme unicarpellari indeiscenti (mericarpi).
2
Particolare endemismo che si verifica quando un taxon,a causa di intervenuto isolamento geografico,si differenzia in taxa derivati(anche detti endemovicarianti) che vegetano in zone diverse dell'areale del taxon originario.Tali taxa endemici risultano da una differenziazione lenta e progressiva a partire dal taxon originario e contengono normalmente lo stesso numero cromosomico.
Assieme all'Apoendemismo rappresenta la componente attiva e innovatrice dell'endemismo.
1
Specie che predilige ambienti ombrosi, con luce moderata e soffusa. (Sin. di eliofobo o fotofobo)
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0
Struttura a forma di coppa che ha funzione di ausilio alla distribuzione di spermatozoidi o gemme mediante spruzzi d'acqua. Propria di Polytrichium, Marcantia, Lunularia.
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0
Che si scinde o si sfalda facilmente.
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0
Cellule sclerenchimatiche,ispessite, con parete secondaria lignificata, adatte a resistere alla pressione. Si trovano in diversi organi vegetali come, foglie, frutti, semi, ecc.
A seconda della loro forma vengono classificate:
Brachisclereidi: isodiametriche con pareti molto dure.(Noce di cocco, nocciolo di pesca)
Astrosclereidi: a forma di stella (foglie delle Camelie).
Osteosclereidi: a forma e consistenza di osso.
Sclereidi filiformi: comuni nelle foglie di olivo.
Macrosclereidi: nolto sviluppate,a forma di bastoncino
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0
(o Tessuto sclerenchimatico) che svolge funzioni di resistenza e sostegno nelle piante adulte, formato da cellule morte con parete indurita, ispessita, lignificata.
Queste cellule raccolte in fasci costituiscono le fibre vegetali (lino, cotone ecc.) di forma allungata, e quelle ricche di carbonato di calcio o biossido di silicio sono chiamate sclereidi di forma tondeggiante.
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0
Primo elemento di parole composte col significato di duro, indurito, lignificato.
1
Specie vegetali (alberi e arbusti) che presentano foglie con tessuti induriti, che generalmente si rompono raddoppiandole, adatti a superare stress idrici. Queste specie non perdono le foglie stagionalmente, bensì in periodi più lunghi e in modo graduale, alcune hanno foglie revolute (Ericaceae) per ridurre la la superficie di traspirazione, altre hanno il lembo pendulo per ridurre l'eccessivo riscaldamento (Eucalyptus).
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0
Parte dura e lignificata di alcuni semi come quelli del Ginkgo biloba che è circondata da una parte molle e carnosa, detta sarcotesta
1
Dicesi dei semi piccolissimi come quelli delle orchidee, che in massa somigliano a fine limatura.
1
Dicesi di infiorescenza a cima unipara detta Cincinno, con ramificazioni successive dell'asse principale che nascono sempre nel medesimo lato dell’asse madre e l’infiorescenza assume un aspetto arrotondato a forma di spirale, come la coda dello scorpione.
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0
Vedi ritidoma.
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0
Movimento tropico di organi vegetali verso una zona d'ombra.
1
Organo laminare (foglie, petali, ecc.) con colori molto diversi da quello di sfondo, senza sfumature di passaggio.
sin. chiazzato, maculato,variopinto.
1
(o foveolato). Organo o sua superficie che presenta piccole e numerose depressioni o incavature piccole e poco profonde (es. nocciolo della pesca).
1
( sin. Apofisi) Zona sporgente delle squame dei coni di alcune Conifere a forma di scudo piramidale con base romboidale o esagonale.
1
A forma di scudo.
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0
(o scudetto). Cotiledone a forma ellittica, è l'unico cotiledone delle graminacee.
1
Organo composto da tessuti morti.
Vengono così qualificati alcuni frutti che a maturità presentano un pericarpo membranoso o coriaceo, solitamente poco sviluppato e che contengono una modesta quantità d’acqua per cui hanno un aspetto asciutto e secco.(Capsula, Achenio, Cariosside, Siliqua, ecc.)
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0
Che ha origine da o per o successivamente ad un altro organo detto primario.
1
Termine derivato dal latino secundatum, che in botanica descrive la situazione di essere disposto o nato su un solo lato di un asse e che riferendosi ad una infiorescenza o a un insieme di organi. Assume il significato di unilaterale.
1
Tegumento interno che insieme alla primina avvolge la nocella nell'ovulo delle Spermatofite.
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0
Dicesi di peli ghiandolari, cellule, tessuti, canali che hanno la funzione di secernere particolari sostanze.
1
Pianta che vegeta su terreni coltivati, sviluppandosi frammista alle specie colturali (come molte erbe infestanti).
1
Dicesi del margine di un organo laminare che presenta incisioni acute (simili ai denti di un sega) con sporgenze rivolte verso l'apice
1
E ciascuna parte in cui un organo intero si divide.
Vengono così chiamate anche le foglioline di una foglia composta.
1
Dicesi di petalo, sepalo, tepalo, brattea, quando sono colorati, capaci di svolgere funzioni vessillifere e di richiamo per gli organismi pronubi.
1
Organo che si forma dopo la fecondazione dell'ovulo e che contiene l'embrione.
1
Sinonimo di monocarpica, dicesi di pianta che fiorisce e fruttifica una sola volta nella vita.
Si contrappone a iteropara, che fruttifica varie volte negli anni, che cioè non muore dopo la fruttificazione (perenne).
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0
Prefisso usato nella formazione di vocaboli che indicano mezzo, metà, quasi.
1
Dicesi di foglia sessile, brattea, guaina, che circonda soltanto la metà del fusto.
1
Organo solido, oblungo con diametro all'incirca uguale in tutta la sua lunghezza, con una faccia bombata opposta ad un'altra più o meno appiattita.
1
Dicesi di foglia sessile, con la lamina che decorre lungo il fusto per un tratto che non arriva alla foglia sottostante.
2
Prefogliazione o vernazione in cui due foglie conduplicate si ricoprono per i rispettivi semilembi. (Salvia, Dianthus).
1
Dicesi dell’ovario quando è inserito in una posizione intermedia tra supero ed infero e quindi risulta quasi allo stesso livello degli organi fiorali.(Es. Oenothera)
1
Dicesi di
pianta o erba officinale.
Foglia col lembo intero e se è diviso le divisioni non arrivano al nervo principale.
Fiore, infiorescenza costituita da un solo elemento non è composta.
Perianzio quando il perigonio ha un solo elemento. Frutto che proviene da un solo fiore con gineceo monocarpellare o sincarpico.
1
Pianta legnosa con foglie persistenti tutto l’anno, anche d’inverno, che si mantengono talora anche per qualche anno di seguito.
1
Dicesi di foglie od organi disposti a 6 x 6.
Come le foglie verticillate in Rubia peregrina.
1
(o Sinus) Incavo tra due organi piani, come tra i lobi di foglie o petali bifidi.
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0
Nel senso di. Termine spesso utilizzato con riferimento all'uso di un nome, citato da precedenti autori, in senso diverso dall'originale.
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0
in senso lato.
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in senso stretto, proprio nel senso di quel nome come dalla descrizione originaria.
1
Dicesi di ogni elemento del perianzio che forma il calice. Generalmente di colore verde, sono posti nella parte più bassa del fiore e lo racchiudono e proteggono prima che sbocci.
1
Dicesi di un perianzio con i verticilli indifferenziati con aspetto simile a sepali.
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0
Tramezzi o setti che separano cavità, (come le logge delle antere o dell'ovario).
1
Seppia è un colore bruno-rossastro o bruno grigiastro, simile a quello dell'inchiostro prodotto dalle seppie per nascondersi dai predatori. Questo epiteto e sue derivazioni danno il nome ad alcune specie micologiche e botaniche

Sepius: Cynanchum sepium, Metastelma sepium, Periploca sepium, Vincetoxicum sepium, Senecio sepium, Eccremocarpus sepium, Bombacopsis sepium, Myosotis sepium, Cactus sepium, Cereus sepium, Cleistocactus sepium, Chenopodium sepium, Calystegia sepium, Carpinus sepium, Scirpus sepium, Euphorbia sepium, Vicia sepium, Lathyrus sepium, Robinia sepium, Diplopterys sepium, Malvaviscus sepium, Pavonia sepium, Acetosella sepium, Oxalis sepium, Fumaria sepium, Agrostis sepium, Triticum sepium, Triticum sepium, Acetosella sepium, Rumex sepium, Clematis sepium, Rosa sepium, Rubus sepium, Linaria sepium, Physalis sepium,
Rhodophyllus sepius, Pezicula sepium, Coniothyrium sepium, Entoloma sepium, Pezicula sepium, Phyllosticta sepium, Ramularia sepium, Stereum sepium, Mycena sepia, Polyporus sepia, Stereum sepia


Sepiaceus: Lactarius sepiaceus, Alectoria sepiacea, Amanita sepiacea, Lecanora sepiacea, Ramalina sepiacea, Rutstroemia sepiacea, Hypoxylon sepiaceum, Lopadium sepiaceum
Sepiarius: Marasmius sepiarius, Crepidotus sepiarius, Gloeophyllum sepiarium, Sirothecium sepiarium, Hydnochaete sepiaria, Scleroderris sepiaria
Sepiater: Peziza sepiatra
Sepiatrellus: Galactinia sepiatrella
Sepiicolor: Datronia sepiicolor, Pluteus sepiicolor
Sepincolus: Acarospora sepincola, Cetraria sepincola, Saccothecium sepincola, Lecanidion sepincola, Schizoxylon sepincola, Tremella sepincola, Verrucaria sepincola
Sepiolus: Boletus sepiola
1
Disposto in serie, in file verticali.
1
(o serico). Dicesi di fitta peluria setosa, prostrata, fine, lucente, bianco-argentea, simile alla seta e dell'aspetto assunto dall' organo vegetale da questa ricoperto.
1
Che si apre o matura tardivamente dopo un lungo periodo o per azione di eventi straordinari.
(Es. Prunus serotina, Gagea serotina, ma dicesi anche dei coni di alcuni pini che si aprono per l'azione del fuoco)
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0
Piante che vegetano su terreni serpentinosi, si distinguono in:
1) Sertpentinfite obbligate: non riescono ad affermarsi né a sopravvivere al di fuori delle aree ofiolitiche; coincidono con i così detti ENDEMISMI del SERPENTINO: si tratta di endemismi ecologici (legati all’ambiente di crescita) e non di endemismi in senso stretto o geografici (ad areale più o meno ristretto di distribuzione sul territorio);
2) Sepentinofite localmente preferenziali: sono specie che sopravvivono anche su altri tipi di terreno e substrato, ma si trovano più numerose, oppure, limitatamente ad alcune aree geografiche, solo su serpentino. Sono essenze che mal sopportano l’antagonismo con le altre piante e quindi riescono ad affermarsi soprattutto dove la concorrenza è ridotta .
1
(o seghettato) Margine di una foglia, sepali o brattee, il cui contorno presenta una dentellatura simile ai denti di una sega, triangolari, acuti, rivolti verso l'apice.
1
Finemente seghettato.
1
Organo privo di speciale sostegno come ad esempio una foglia priva di picciolo, o antera priva di filamento o fiore privo del peduncolo, ecc..
1
Dicesi organo vegetale, tricomi o anche foglie strettissime, più o meno rigidi, fini e radi come le setole del maiale
Vedi setoso.
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0
Pelo unicellulare, rigido, corto, appuntito, con una membrana imbevuta di calce o silice.
1
( o setoloso). Ricoperto di setole, da una peluria ispida e pungente, con tricomi rigidi, lunghi, dritti e appuntiti. Spinoso al tatto.
Che somiglia a una setola (vedi setaceo)
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0
Dicesi di foglia profondamente divisa.
Es. foglia pennata con intagli che raggiungono nervatura mediana, o foglia palmata o peltata se divisa fino alla base.
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0
Provvisto di setti.
1
Dicesi della deiscenza di un frutto secco (capsula) che si apre completamente lungo le suture ventrali o setti dei carpelli (Digitalis, Nicotiana, Delphinium, Colchicum)
1
Dicesi della deiscenza di un frutto secco (capsula) che si apre incompletamente lungo le suture dorsali o ventrali dei carpelli, per rottura dei setti interni vicini all'asse centrale persistente del frutto ancora visibile dopo l'apertura delle valve.(Mollugo, Ipomoea, Rhododendron, Monotropa)
1
a) Col significato di separato, diviso.
Dicesi di foglia composta ossia quando è completamente divisa in foglioline. Sarà
pennatosetta quando il lembo è diviso fino alla nervatura mediana. e
palmatosetta quando le divisioni arrivano al picciolo della foglia.

b) Col significato di partizione, parete.
Nome dei diaframmi che suddividono le logge negli ovari pluricarpellari e quindi anche nel frutto.
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0
Categoria tassonomica posta sotto il genere (o subgenere se esiste) e sopra serie (se esiste) e specie
Si abbrevia con sect. secondo il Codice internazionale di nomenclatura per le alghe, funghi e piante (ICN)
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0
Gruppo di Briofite che normalmente vegetano nelle paludi e nelle torbiere che si differenziano dai “veri muschi” in quanto le piante adulte non posseggono rizoidi.
2
Syconium Mirbel
Falso frutto derivato da un'infiorescenza composta che porta lo steso nome, tipico del Ficus carica della famiglia delle Moraceae, costituito dall’ asse fiorale a forma di ricettacolo carnoso e deliquescente, tappezzato all’interno da piccoli fiori unisessuali i cui veri frutti sono degli acheni.
1
Organo a forma di S, cioè piegato in due opposte direzioni.
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0
(o silicifile). Piante che amano terreni contenenti silice (es. Castanea sativa, Calluna vulgaris, Genista scoparia, Arnica montana, ecc. )
1
Siliqua Linnaeus.
Frutto capsulare delle Brassicaceae, secco, lungo e stretto, deiscente, bicarpellare, plurispermo, derivato da ovario supero, che a maturità si apre in due valve, secondo le due linee longitudinali di sutura delle due foglie carpellari, con i semi che restano attaccati al replo persistente. Frutto allungato oltre tre volte la propria larghezza.
1
Silicula de Candolle
Frutto secco, deiscente, polispermo, consistente in 2 valve separate dal replo di origine placentaria. Lunga più o meno meno quanto larga, è il frutto di molte Brassicaceae.
In relazione alla posizione del replo rispetto alla massima larghezza può essere latisetta o angustisetta
Se le siliquette si presentano in coppia sono dette didime (Biscutella).
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0
Specie che produce e sviluppa il getto fiorale durante la stessa stagione vegetativa.
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Ciascuno degli organismi che partecipa alla simbiosi.
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Associazione tra due individui di specie diverse per trarre vantaggio dalla vita in comune. Si parla di
mutualismo se entrambi traggono vantaggi,
commensalismo se solo uno è avvantaggiato.
Se nessuno si avvantaggia si parla di inquilinismo.
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0
Rappresenta la puntuale corrispondenza rispetto a dimensioni, forma e posizione tra le varie parti di uno stesso oggetto.
Negli organismi vegetali, si distinguono:
simmetria raggiata attinomorfa o regolare, se una parte dell'organismo è simmetrica rispetto a un punto o a un’asse ed ha quindi diversi piani di simmetria o al contrario
simmetria bilaterale o zigomorfa, se i suoi elementi sono disposti specularmente, sono cioè divisibili su un solo piano di simmetria,
asimmetrica o irregolare, se non ha alcun piano di simmetria.
1
(o Sintropico), dicesi di gruppo di piante avente lo stesso areale o con areali sovrapponibili almeno parzialmente.
1
(o Gamopetalo) Dicesi del fiore e della sua corolla quando questa ha i petali concrescenti e saldati tra loro almeno alla base.
1
Tipo di ramificazione in cui l’asse principale ha accrescimento definito (destinato quindi ad arrestarsi) e produce lateralmente dei rami di primo, secondo, terzo ordine ecc., il cui accrescimento è via via maggiore nei rami successivi (ovvero il ramo di terz’ordine risulterà più lungo di quello di secondo ordine).
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0
o Sim - primo elemento di parole composte con il significato di: con, insieme.
1
Dicesi del complesso degli stami quando sono uniti e fusi per i filamenti e per le antere.
1
Struttura simile a dei petali formata in alcune specie (Canna), dall'unione e fusione di staminodi.
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0
Soro di sporangi concresciuti in un unico corpo (es. alcune Pteridofite: Psilotum, Ophioglossum, Marattia)
1
( o singenesico). Dicesi del fiore o dell'androceo quando gli stami hanno i filamenti liberi e le antere saldate a formare un tubo intorno allo stilo, come succede nelle Asteraceae e nelle Campanulaceae.
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0
Maturazione simultanea degli stami e pistilli di un fiore.
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0
Sinonimo di infruttescenza specialmente quando sembra un unico frutto pur derivando da più fiori dell'infiorescenza. (Gelso, ananas, ecc.)
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Dicesi di specie capace di vivere in ecosistemi antropizzati, adattandosi alle condizioni ambientali create o modificate dall’uomo.
1
(o Gamocarpico) Gineceo pluricarpellare in cui i carpelli sono tutti saldati tra loro. E' proprio dei fiori ciclici.

Può essere:
eusincarpico o sincarpico s.s. formato da carpelli saldati e conniventi, divisi tra loro da una membrana detta setto. Ovario pluriloculare con placentazione assile. (Linum sp., Tulipa sp.)
lisicarpico che deriva dal gineceo eusincarpico per sparizione dei setti con formazione di una colonnella di natura carpellare posta al centro della cavità ovarica (Primulaceae, Caryophyllales...). Ovario uniloculare con placentazione libera-centrale.
paracarpico se ha i carpelli concresciuti soltanto per i margini e quindi senza i setti (Viola). Ovario uniloculare con placentazione parietale.
1
Syncarpium L.C,Richard.
Frutto multiplo (=aggregato) pluricarpellare che deriva dal gineceo sincarpico, formato dalla saldatura dei carpelli su di un asse carnoso, con frutticini (apocarpi) concrescenti.
1
Nelle Angiosperme, sono due cellule, poste nel sacco embrionale, ai fianchi della cellula uovo, vicine al micropilo dal quale entreranno i nuclei spermatici del tubetto pollinico per la fecondazione.
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o saldatura di organi o loro parti, nati liberi e indipendenti. Es. carpelli liberi che saldandosi per i margini formano cavità nell'ovario.
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Il singameone è un insieme di gruppi di popolazioni geneticamente isolati ma che sono parzialmente o completamente interfecondi solo con segmenti vicini, e spesso sterili con gruppi geograficamente e geneticamente più lontani.
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(o Anfimissi) è la fusione di due gameti (n) che origina una nuova cellula, lo zigoto (2n)
La singamia avviene in due fasi:
la plasmogamia, che è l'unione dei citoplasmi dei due gameti, e in seguito
la cariogamia, cioè dall'unione dei due nuclei.
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Fusione di due organi che di norma sono separati, indica anche la riproduzione di un nuovo individuo da due genitori.
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Che concerne o è proprio della singenesi.
1
Dicesi di organo volubile (caule, cirro) che ha un movimento avvolgente ad elica da destra verso sinistra, cioè visto dall'alto, contrario al movimento delle lancette dell'orologio, (es Luppolo).
1
(dal greco: syn- insieme a; e lofos, lobo), termine che riferito al genere Tamarix, è usato per descrivere una delle modalità (insieme a paralofo e ololofo) con cui gli stami si inseriscono sul disco nettarifero.
Il disco nettarifero si dice sinlofo (T. gallica) quando gli stami si dipartono dall'apice attenuato di ognuno dei 3, 4 - 5 lobi in cui esso è suddiviso. Unendosi ai lobi, ognuno degli stami appare allargato in posizione prossimale rispetto alla zona di inserzione.
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Sinonimo di monoico.
1
Dicesi del calice i cui sepali sono saldati tra loro almeno per un breve tratto.
(sin. Gamosepalo)
1
Dicesi del perigonio con i tepali saldati tra loro.
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Dicesi in tassonomia di un esemplare qualsiasi citato nella descrizione originale di un taxon (protologo) quando non fu designato un olotipo,oppure uno qualsivoglia degli esemplari designati simultaneamente dall'autore come tipi nella stessa descrizione originale.
1
(o Sinuoso) Dicesi di organo vegetale, generalmente foglia, con contorno ondulato, cioè con il margine alternativamente concavo e convesso per seni larghi, più o meno irregolari e profondi.
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Comunità vegetale costituita daspecie appartenenti alla stessa forma biologica, con esigenze ecologiche e vitali uniformi.
(Es. tappeto di muschi, licheni su un ramo di albero, ecc.)
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( o seismocorismo) Caduta di un organo (foglie, petali, frutti) dovuto a scosse.
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Disciplina che studia le rlazioni tra esseri viventi e fossili.
1
Colore verde lucente molto intenso, luminoso e brillante, semi trasparente, soffuso di azzurro, è quello dello smeraldo da cui prende il nome, che tuttavia può assumere una diversa varietà di toni dal verde al turchese e intensità dal chiaro allo scuro.
Alcune specie botaniche e micologiche portano quel nome.

Smaragdinus: Ischnosiphon smaragdinus, Telipogon smaragdinus, Anthurium smaragdinum, Philodendron smaragdinum, Hieracium smaragdinum, Phyllodes smaragdinum, Epidendrum smaragdinum, Aloe smaragdina, Cassia smaragdina,Carex smaragdina, Calathea smaragdina, Miconia smaragdina,Ficus smaragdina, Alchemilla smaragdina, Omphalina smaragdina, Dendrostilbella smaragdina, Hygrocybe smaragdina, Omphalia smaragdina, Entoloma smaragdinum
Smaragdscens Bacidia smaragdescens, Lecidea smaragdescens
Smaragdulus Trimmatothelopsis smaragdula, Strigula smaragdula

2
Dicesi del margine apicale di un organo con un intaglio al centro che forma un seno acuto e profondo.
1
Foglia con denti ottusi.
1
Fusto, foglia o seme percorso da solchi longitudinali e paralleli.(sin. scanalato)
1
Solitario, unico, non in gruppo.
1
Nelle felci è il gruppo di sporangi prodotti da sporofiti maturi e situati nella pagina inferiore delle fronde.
1
Sorosum Mirbel.
Frutto composto formato da più di due frutticini carnosi, tipo piccole drupe, sviluppati su un peduncolo, o avvolti da un perianzio carnoso accrescente e saldati tra loro a simulare un frutto unico. (Gelso, Ananas, Sanguisorba).
1
Infiorescenza racemosa o indefinita tipo spiga, ma con asse ingrossato, carnoso e caratterizzata da una grande brattea chiamata spata che avvolge tutta l’infiorescenza. (Caratteristico delle Araceae).
1
Poco denso, disordinato riferito ad una specifica area.
Dicesi di ghiandole e peli, disposti irregolarmente su alcuni organi vegetali.
Sono dette sparse le foglie nella filotassi a spirale quando si dispongono una per nodo con angolo di divergenza di 137° a formare tre file verticali.
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Linea che separa due versanti idrografici diversi; in montagna di solito corrisponde alla linea di crinale (o di displuvio).
1
Larga e vistosa brattea che avvolge, a partire dalla base, un’infiorescenza o un fiore singolo.
2
Organo laminare (foglia, brattea o stipola) con il lembo arrotondato all’apice e gradualmente attenuato alla base, come una spatola.
1
o speculum. Disegno più o meno colorato, della parte centrale del labello di alcune Ofridi.
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0
Modificazioni morfologiche, fisiologiche, comportamentali rispetto alla condizione primitiva, che portano ad un sempre maggior adattamento all'ambiente.
1
E' il processo evolutivo che fa derivare da una specie originaria due o più specie diverse. Può essere
graduale ed in questo caso
allopatrica: quando le popolazioni vivono distanti, per migrazione, vicarianza o dispersione
parapatrica: quando le popolazioni vivono in territori confinanti
simpatrica: quando le popolazioni vivono sullo stesso territorio
o anche
improvvisa: che può essere determinata da un improvviso mutamento genomico (è sempre simpatrica)
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0
Unità base della classificazione dei viventi. Composta da organismi tra loro interfecondi e in grado di dare origine a prole fertile.
Si abbrevia con sp.
L'abbreviazione al singolare viene spesso usata dopo il nome del genere quando non si riconosce la specie precisa, mentre al plurale spp. si utilizza per riferirsi a molte specie dello stesso genere.
1
Pianta che si adatta a vivere anche su terreni poveri di nutrimento e di sali minerali.  
2
Pianta che per prima occupa un territorio non ospitale.
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sono i pseudofrutti delle Gimnospermae detti anche pseudocarpi:
# gli strobili dei cipressi che sono strutture globose, legnose e deiscenti che contengonoi semi al loro interno.
# le pigne o coni dei pini, abeti, cedri con i semi o pinoli riuniti in strobili conici, che vengono liberati quando i coni si aprono.
# i galbuli dei ginepri, rotondi, carnosi e indeiscenti che contengono uno o pochi semi all’interno, simulano frutti ma sono strobili.
# gli arilli: nel tasso (Taxus bacata) i semi sono ricoperti da una parte rossa, colorata e commestibile che li fanno somigliare a frutti.
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Piante vascolari, che si riproducono tramite polline e semi, dette anche fanerogame.
È la divisione( o sopradivisione o sottoregno,a seconda dell'autore) botanica che comprende le sottodivisioni(o divisioni) angiosperme e gimnosperme.
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Cellula sessuale maschile mobile (gamete). Nelle Cycadine e nelle Gingkoine viene liberato dal granulo pollinico.
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Suffisso usato per indicare il numero dei semi contenuti in un frutto
si dirà quindi monospermico, dispermico, trispermico ecc.
1
Spermidium (Lindley) em. Spjut
Spermatocarpo (pseudofrutto delle Gimosperme) con seme senza bratte o squame e tegumenti drupacei, carnosi all'esterno e legnosi all'interno.
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Vedi testa. Involucro del seme.
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o Sprone è un prolungamento cavo, conico o cilindrico, del calice o della corolla.
Nelle orchidee è la terminazione tubulosa del labello.
In alcuni Sedum è il prolungamento della base delle foglie sul fusto.
1
Infiorescenza composta a struttura variabile formata da un insieme di infiorescenze a dicasio, caratteristica delle Lamiacee (Labiate).
Si sviluppa alla base di due foglie opposte e si ripete ad ogni nodo dell’asse fiorale (verticillastro). Quando lo spazio internodale è molto accorciato assume l'aspetto di un capolino.
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Sessile.
1
Infiorescenza che ha la forma di una spiga.
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Piccola punta acuta, papilla o dentello.
Vengono così chiamatre anche le spighette delle graminacee.
1
Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita con asse principale allungato su cui si inseriscono fiori sessili.
1
Infiorescenza tipica delle Cyperaceae e Poaceae che può essere uni- o pluriflora, è costituita alla base da 2 (1-3)brattee opposte (glume); da un asse (rachilla)con un numero variabile di nodi su ciascuno dei quali è inserito disticamente un fiore; il perianzio è ridotto a 2(3)lodicule membranose o assente; i fiori sono generalmente circondati da 2 brattee (glumella inferiore o lemma e glumella superiore o palea).
3
Struttura appuntita in cui passano i tessuti conduttori.
Si distinguono:
Spine caulinari sono rami modificati che si sviluppano da una gemma ascellare, come nel Biancospino, hanno funzioni di difesa della pianta da predazione di animali erbivori.
Spine fogliari originate dalla trasformazione delle foglie (Berberis vulgaris).
Spine stipolari originate da stipole.(Robinia pseudoacacia)
Spine radicali originate dalle radici.

Ben distinte dalle spine anzidescritte sono le
Spine corticali o dardi o emergenze che sono escrescenze acute e dure di origine epidermica (parenchima corticale), senza tessuto vascolare. (Rosa)
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(o spinescenza). Termine usato per descrivere lo stato delle spine (forme, dimensioni, densità, ecc.) di organi vegetali.
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Formazione di spine o trasformazione di un organo vegetale che diventa spinoso.
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Piccola spina o formazione simile ad una piccola spina (a volte microscopica)
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Nella fillotassi è la linea immaginaria che nelle foglie alterne ( disposte una per nodo) unisce il punto di inserzione col fusto di ciascuna foglia, con quello della foglia più vicina, formando una spirale che unisce tutte le foglie successive.
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Dicesi di pianta che vive in terreno imbevuto di acqua, ma non inondato.
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Dicesi di pianta che vegeta e si propaga nella sua regione o luogo di origine, senza intervento dell'uomo.
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Nei vegetali è una cellula riproduttiva che germinando produce un nuovo individuo.
In un ciclo ontogenetico che prevede l'alternanza di generazioni con diversi livelli di ploidìa e' la struttura riproduttiva unicellulare aploide che prende origine dalla meiosi (la quale segna la fine della fase sporofitica della pianta) e che, sviluppandosi, produce il gametofito.
1
Organi vegetali a forma di minuscoli sacchi, nei quali si originano e sono contenute le spore.
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Supporto degli sporangi di alcune pteridofite.
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Foglia fertile che porta gli sporangi nei quali si formano le spore.
Nelle felci (pteridofite) è la foglia normale.
Nelle angiosperme si differenzia in microsporofilli (stami) e macrosporofilli (carpelli) adetti alla funzione riproduttiva.
1
Organismo vegetale pluricellulare, diploide che, nel ciclo vitale aplodiplonte deriva dall'unione di due gameti e dal quale sono formate le spore (aploidi) come risultato della meiosi.
Nelle Fanerogame e Pteridofite corrisponde alla pianta visibile.
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Processo di formazione delle spore.
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In botanica, termine generico col quale si indicano organi con forme simili a lamine fogliari ridotte, somiglianti alle squame dei pesci, che hanno funzioni protettive.
Il termine viene applicato alle perule delle gemme, a bratte e bratteole, a foglie ridotte, a peli larghi ed appiattiti.
1
Organo laminare che ha la forma di una squama,come le foglie di Cupressus sempervirens, Platycladus orientalis, Tamarix africana.
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Dicesi del lembo fogliare o di altro organo quando è ricoperto da squame
Ad es il fusto o la foglia con piccole squame oppure ornati di peli squamiformi.
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Ricoperto di piccole squame.
2
Ricoperto da brattee o emergenze scariose, rivolte verso l'esterno.
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Strutture riproduttive maschili del fiore delle Angiosperme, portanti le antere che contengono il polline, sostenute dai filamenti.
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Relativo agli stami o all'androceo.
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Fiore doppio nel quale tutti gli stami sono trasformati in petali.
1
Dicesi di fiore dotato di soli stami (fiore maschile).
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Stame che ha perso la funzione di formare il polline, del quale a volte non si conoscono le funzionalità, ma che spesso svolge funzioni vessilifere o nettarifere.
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Impollinazione emtomofila effettuata dalle vespe.
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Parte centrale interna della radice e del fusto (cilindro centrale), che comprende, nei caratteri generali, xilema, floema, periciclo, midollo e raggi midollari. Ttipo, numero e disposizione dei fasci conduttori, caratterizzano diversi tipi di stele, da quello primitivo con un solo fascio, la protostele, a quelli più evoluti con più fasci conduttori, come l’eustele e l’atactostele.
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Organo a forma di stella, (peli, corolla, stimma, foglie, ecc.)
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Fusto delle piante erbacee.
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(Vedi vessillo). Petalo vessillare della corolla papiglionacea.
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Prefisso che significa stretto, limitato come ad es.
Stenomediterranea indica una pianta con areale ristretto al bacino mediterraneo.
Stenocoria disseminazione affidata a un particolare agente (come un solo insetto pronubo).
Stenofillia presenza di foglie strette in una pianta.
Stenotermo incapace di sopportare forti escursioni termiche.
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Associazione vegetale costituita da praterie di erbe e arbusti, propria delle regioni a clima continentale.
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Complesso dei tessuti di sostegno della pianta.
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Orientamento di un organismo in risposta a uno stimolo da contatto (sin. di tigmotattismo e di stereotassi).
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Dicesi di pianta o fiore incapace di produrre gameti, spore, frutti, semi, per difetto, mancanza, o inefficienza degli organi riproduttivi.
Dicesi anche degli antofilli che non paretecipamo direttamente alla riproduzione sessuale.
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Primo e secondo elemento di parole composte con il significato di serie o fila.
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(o Stimma) E' la parte apicale del pistillo su cui germina il polline, è appiccicoso e cattura il polline.
E’ la “porta” dell’ovario e può essere:
glabro o peloso, continuarsi nello stilo o essere sessile,
e presentarsi in diverse forme:
globoso, piumoso, discoidale, bifido…ecc.
1
Porzione del pistillo generalmente allungata e sottile congiungente l’ovario con lo stimma.
In base all’impianto sull’ovario lo stilo può essere:
apicale, se lo stilo inizia all’apice dell’ovario
laterale, se lo stilo inizia lateralmente all’ovario
basilare, se lo stilo inizia alla base dell’ovario
ginobasico, se lo stilo inizia alla base e al centro del gineceo, salendo dalla base dei carpelli. Come nelle Labiatae. Si ha questa possibilità quando i carpelli sono numerosi ed ognuno è richiuso su se stesso.
In relazione alla sua lunghezza, sarà:
Macrostilo (longistilo), quando è lungo e lo stimma raggiunge la gola della corolla, mentre le antere arrivano al terzo inferiore della corolla.
Mesostilo (mediostilo), quando è uguale alla lunghezza degli stami.
Microstilo (brevistilo), quando è corto , situato alla metà del tubo corollino, mentre le antere raggiungono la gola della corolla.
1
Ingrossamento, spesso nettarifero, posto alla base degli stili delle Apiaceae.
1
Stipoletta delle foglioline nelle foglie composte.
1
Organo munito di uno stipite (pedicello) che funge da sostegno per inserirsi su un altro organo.
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Fusto allungato, non ramificato di piante arboree (palme), che presenta cicatrici per la caduta delle foglie che mantiene all'apice in una specie di pennacchio.
Viene così chiamato anche il peduncolo o asse portante di alcuni carpelli, frutti, peli ecc.
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Minuscola fogliolina che si può trovare alla base del picciolo della foglia, che ha il compito di difendere la gemma fogliare durante lla crescita.
Di aspetti diversi possono essere fogliacee (Fabaceae), sfrangiate (Rosa), scagliose (faggio), spinificate (robinia), a viticcio (Smilax), nettarifere (Vicia).
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Provvisto di stipole.
1
Ramo particolare caratteristico di alcune specie che, poggiandosi al suolo, produce dei germogli capaci di emettere a loro volta radici e generare così nuove piantine (Fragola, Viola).
Esistono anche stoloni ipogei (Patata).
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Apertura microscopica formata da due cellule di reniformi (cellule di guardia o di chiusura) che poste una di fronte all’altra con la parte concava lasciano una apertura detta appunto “rima stomatica” che si apre o si chiude in base al turgore cellulare delle due cellule reniformi.
Le cellule di guardia sono inoltre affiancate sul lato convesso da una o più cellule dette “cellule annesse” o “compagne”.
La funzione degli stomi che sono disposti prevalentemente sulla superficie fogliare, è quella di regolare gli scambi gassosi della pianta con l’esterno.
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Che migliora la funzionalità dello stomaco.
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o pieno dicesi del fiore nel quale stami e pistilli sono trasformati in petali, quindi sterile.
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Colore giallo paglierino, proprio dello strame (fieno, paglia).

Stramineus: Floccularia straminea, Cenchrus stramineus, Agaricus stramineusm, Tillandsia straminea, Alchemilla straminea
Straminellus: Steccherinum straminellum, Agaricus straminellus, Leucocoprinus straminellus
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Esposizione a condizioni ambientali fredde e umide per rimuovere la dormienza dei semi.
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Viene così chiamata la capsula del Cerastium che deisce con denti revoluti all'apice, che si arricciano all'infuori.
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Provvisto di strie, cioè righe, linee o solchi superficiali, più o meno lunghi e paralleli e di colore diverso da quello della superficie.
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Con peli o setole ruvide, ispide, aspre, rigide, acute, rivolte in un unico verso, ma non verticali.
1
Portamento di un organo che si sviluppa adagiato e parallelo al suolo (plagiotropo) come la zucca e il pomodoro.
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Strobilus Desvaux
Pigna o cono, pseudo frutto delle Pinaceae.
Formazione tipica costituita da un asse allungato sul quale sono inserite a spirale le foglie fertili portanti le sacche polliniche (coni maschili) o gli ovuli (coni femminili).
Generalmente gli strobili femminili dopo la fecondazione diventano legnosi.
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Parte carnosa o spugnosa del seme che si forma sopra il rafe.
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Rigonfiamento a forma di cuscino (o gozzo) alla base di una capsula in molti muschi.
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Prefisso che, nei termini botanici, indica quasi, simile, che sembra, ma anche sotto, che sta sotto.
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Quasi endemico dicesi di piante che vegetano anche in zone limitate, al margine del loro tipico areale .
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Nella classificazione biologica la subspecie (abbreviata subsp. o ssp.) è una categoria tassonomica posta al di sotto della specie, che pur avendo la maggior parte dei caratteri della specie, da essa si diversifica per alcune minime differenze.
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Generalmente riferito ad un organo sottile o alla forma di una foglia che si attenua insensibilmente in un apice a punta lunga e sottile come quella di una lesina.
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Organismo vegetale che vive in territori (savane, pampa) dove pur in presenza di piogge abbondanti, l'alta temperatura rende l'ambiente arido.
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Pianta o parti di essa caratterizzate da tessuti ricchi di acqua particolarmente adatte agli ambienti aridi.(Cactacee, Portulacacee, ecc).
1
Pianta perenne con il fusto legnoso nella porzione basale e superiormente erbaceo.
1
Tessuto parenchimatico più esterno della corteccia che costituisce il rivestimento del caule con funzione protettiva.
1
Colore giallo citrino proprio dello zolfo puro.

Sulphureus: Laetiporus sulphureus, Cosmos sulphureus
Sulfurescens: Hedysarum sulphurescens, Tricholoma sulphurescens
Sulphurellus: Leucoagaricus sulphurellus, Tricholoma sulphurellum
Sulphurinus: Ceraceomyces sulphurinus, Crepidotus sulphurinus, Cortinarius sulfurinus
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In botanica è la fecondazione di un ovulo da parte di due o più tipi diversi di polline, mentre in biologia è il concepire sopra un precedente concepimento.
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Che si inserisce al di sopra di un altro organo.
Dicesi dell’ovario inserito sul ricettacolo convesso e posto più in alto rispetto agli altri organi fiorali e libero da questi. I fiori si diranno ipogini (es. Ranunculus).
1
Dicesi della prefogliazione o vernazione nella quale una foglia convoluta ne racchiude un'altra che presenta una gemma completamente arrotolata.
1
Cerniera, connessione, collegamento, commessura. Come
la linea negli ovari dove i carpelli sono uniti lungo i loro margini;
le linee costituite dall'unione delle valve di alcuni frutti (es. legumi) che separandosi deiscono i semi.
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Abbreviazione del termine latino synonymon (= sinonimo), in tassonomia viene usato per indicare l'esistenza di più di un nome scientifico per lo stesso taxom. In nomenclatura botanica i sinonimi possono essere:
nomenclaturali ( o omotipi o obbligatori) quando con nomi differenti, si riferiscono allo stesso tipo,cioè allo stesso campione usato per la denominazione, vengono indicati con il simbolo "≡" (triplo segno di uguale).
Es. Polygonum lapathifolium L. ≡ Persicaria lapathifolia ( L. ) Delarbre

tassonomici ( eterotipi o facoltativi) quando si riferiscono a tipi differenti, vengono indicati col simbolo "=" (uguale)


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