Carex hispida Willd. ex Schkuhr - Carice ispida

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Carex hispida Willd. ex Schkuhr - Carice ispida

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Carex hispida Willd. ex Schkuhr
Beschr. Riedgräs. i. 63 (1801)

Carex hispida Willd.

Cyperaceae

Carice ispida, Deutsch: Steifhaarige Segge
English: Hairy sedge, hispid sedge
Español: Juncia, morcillera
Français: Laîche hispide


Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (50) 60-150 cm, con rizomi robusti e stoloni orizzontali allungati.
Fusto ottusamente trigono, liscio o scabro, generalmente superiore a 2 mm di diametro.
Guaine basali squamiformi da bruno chiaro a nerastre, intere o dissolte in fibre reticolate.
Foglie glauche, piane, canalicolate o ± convolute, piuttosto rigide, larghe (2,5) 4-8 (10,5) mm, affilate, molto scabre ai margini, più corte del fusto.
Ligula 2-20 mm ottusa o subacuta, spesso più larga della lamina.
Brattea fogliacea inferiore più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza allungata, verde, composta da (2)3-4(6) spighe maschili superiori e (2) 3-5 (7) spighe femminili inferiori.
Spighe maschili lunghe (2) 3-10 (13) cm, cilindriche o fusiformi: glume obovate, bruno-porpora con nervatura centrale verde, margine scarioso, apice acuto, ottuso o arrotondato.
Spighe femminili lunghe (2) 4-10 (13) cm e larghe 0,6-0,8 cm, cilindriche, ± separate, talvolta quella superiore con fiori maschili all'apice, da subsessili ed erette a lungamente peduncolate e pendule; glume strettamente ovali, molto più corte dell'otricello, bruno rossastro con ampio margine scarioso o senza, apice da acuto ad aristato.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) ovoidi-compressi di 4-5 (6,5) x 2-2,5 mm, (più ampi delle glume) suberetti, da ellitticci a suborbicolari, compresso-trigoni, papillosi (salvo rare eccezioni), generalmente ispidi, verdastri o brunastri, spesso punteggiati di rosso con nervature poco evidenti o assenti, bruscamente ristretti in un becco di 0,4-0,6 mm, con apice tronco o leggermente smarginato.
Acheni di (1,9) 2.2,5 x 1,8-2,8 mm, obovato-ellittici, trigoni, bruno-nerastri.

Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).

Habitat: Paludi, fossati, stagni.

Immagine


Sistematica e possibili confusioni: Simile a:
Carex pendula Huds. (vedi scheda): che si distingue per le foglie più larghe (8-20 mm) e per gli otricelli glabri, più piccoli ( 1,9-3,6 mm).
Carex microcarpa Bertol. ex Moris che si differenzia per le foglie coriacee e per gli otricelli glabri, inferiori a 3,6 mm.

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

Immagine


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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie;  il nome specifico significa ispido, irsuto.

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Carex hispida Willd.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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