Enum. Stirp. Vindob. 39, 212 (1762)
Rhamnus infectoria L., Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. infectoria (L.) P. Fourn.
Rhamnaceae
Ranno spinello, Ramno ruspestre, Deutsch: Felsen-Kreuzdorn
English: Rock buckthorn
Español: Espino, chaparro mesto ratonero
Français: Nerprun des rochers
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Arbusto caducifoglio basso, con abbondante ramificazione allargata e portamento spesso prostrato; radici molto forti e capaci di penetrare profondamente tra sassi e rocce; corteccia del fusto e dei rami vecchi liscia e lucida, grigia o bruno-rossastra, con poche lenticelle sparse, rami subopposti fragili, sottili, contorti, terminanti in spine legnose; rametti molto sottili, diritti, verdi-rossastri; gemme sparse o subopposte, piccole e ovali; legno tenero, color avorio e con evidenti raggi midollari.
Foglie circa il doppio più lunghe (<=3 cm) che larghe, glabre, verdi lucide, apparentemente opposte, spesso ravvicinate a fascetti, brevemente picciolate (picciolo<= stipole), a base cuneata, oblanceolate od ellittiche, con 2-4 nervi poco prominenti, ad apice ±acuto e margine finemente seghettato.
Fiori sempre tetrameri, ermafroditi od unisessuali in fascetti ascellari poveri su esili peduncoli; petali acuminati verdi-giallastri (0,5-1,5 mm); 4 stami ad antere gialle; pistillo (quando presente) breve, trifido, con stimma poco evidente.
Frutti in drupe ovoidi (diam 4-6 mm) globose o appena bilobate all'apice, quasi nere a maturità, con 2-4 semi piccoli ed ovali.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Habitat: Si trova, non comunemente, con individui isolati o a gruppi, in ambienti xerici mediterranei e submediterranei (cespuglieti radi, boscaglie, prati asciutti), su substrati pietrosi di natura calcarea; da 0 a 1800 m.
Sistematica e possibili confusioni: In Italia, oltre alla subspecie nominale qui descritta, è presente anche Rhamnus saxatilis subsp. infectoria (L.) P. Fourn., a distribuzione prevalente od esclusiva appenninica, che ha foglie poco più lunghe che larghe (6-10 x 5-8 mm), picciolo >stipole, lamina ovata con base arrotondata ed apice ripiegato in basso, fiori talvolta pentameri, drupa con 2 soli semi.
[/b]Specie congeneri affini sono:
Rhamnus lycioides subsp. oleoides (L.) Jahand & Maire, sempreverde che si trova solo in Sicilia e Sardegna ed ha rami contorti ugualmente spinosi all'apice, ma foglie fino a 4 cm a bordo intero o con 1-2 dentelli apicali, fiori tetrameri a petali subnulli.
Rhamnus persicifolia Moris, endemismo sardo, ha foglie strettamente ellittiche 4 volte più lunghe che larghe, seghettate sul bordo, glabre sopra e pubescenti di sotto, drupe nere a maturità.
Rhamnus cathartica L., presente in quasi tutte le regioni italiane, sempre con rami spinescenti, ha foglie dentellate subrotonde od ellittiche con picciolo di 10-25 mm larghe fino a 5 cm e lunghe fino a 9 cm, fiori numerosi in cime ombrelliformi, drupa nera diam 5-8 mm.
Rhamnus pumila Turra, proprio di ambiti montani, che ha portamento prostrato su rupi, rami non spinosi, foglie piccole dentellate obovate o subrotonde, drupe nere diam. 4-5 mm.
Rhamnus glaucophylla Sommier era un tempo considerata subspecie o varietà di Rhamnus alpina, pur essendo (soprattutto per il portamento strisciante) più simile a R. pumila; si trova come endemita solo in Toscana su calcare ed è caratterizzato da foglie opposte, a maturità glauche e scure.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Già i latini chiamavano questa pianta con il nome di "rhamnus", prendendo spunto dal nome greco "rhamnos", forse variante del termine "rhabdos" = "verga", per la flessibilità dei rami; l'attributo specifico, dal latino "saxum" = "sasso", indica l'habitat pietroso della pianta.
Proprietà ed utilizzi:
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Come altre specie della stessa famiglia, possiede forti proprietà lassative, soprattutto nella corteccia e nei frutti. Un tempo dalle drupe immature (dette "grani di Spagna") veniva ricavato il "verde vescica", usato nella tecnica tintoria.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Arrighetti A. & D. - Il margine del bosco - 1976 Ed. Manfrini
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Zenari S.- Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Scheda realizzata da Silvano Radivo