Hort. Kew., ed. 2 4: 85 (1882)
Iberis pruitii Tineo, Iberis tenoreana DC., Iberis carnosa auct. Fl. Ital., Iberis carnosa Willd., Iberis violacea R. Br.
Brassicaceae
Iberide di Pruiti, Iberide carnosa, Iberide violacea, Deutsch: Fleischige Schleifenblume
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne di aspetto arcuato - ascendente, che si allunga durante l'antesi (5)15(20) cm.
Fusto legnoso sin dalla base, con rami fogliosi, quelli sterili centrali e quelli fioriferi laterali.
Foglie alterne, carnosette, le basali (5)10-20 x (1,5)3-6 mm, inizialmente oblungo-spatolate poi lineari-spatolate, picciolate e con margine da lobato a dentato anteriormente o raramente intero; foglie caulinari lineari-spatolate, più piccole con margine ± intero e con picciolo cigliato (1-2 x 10-20 mm).
Sepali 4 ± eretto-patenti di forma ovale e caduchi alla fruttificazione.
Infiorescenza formante un racemo breve piano o convesso con fiori zigomorfi.
Petali 4, i 2 interni disuguali e di colore bianco, quelli esterni più corti, internamente rosa-lillacino (8 - 9 mm) con piccole unghia appressate al calice e con lembo obovato-allungato.
Ovario supero; il frutto è una siliquetta deiscente lunga 5-6(8) x 4-5 mm, compressa, di forma ovale ± alata con lobi ± ampi e con bordo esterno diritto o ricurvo con 2 apici triangolari; stilo non sempre persistente ed esterno; semi ovali di 2,5-3 x 1,5-2 mm.
Tipo corologico: Medit.-Mont. - Specie con areale simile a quello delle Steno-mediterranee oppure delle Euri-mediterranee, ma limitatamente alle zone montane.
Habitat: Greti aridi, ghiaioni e pietraie da 500 a 1900 m slm.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino "Hiberia" = "Spagna" antico nome di questa nazione forse perchè molte specie li hanno avuto la loro origine.
L'epiteto della specie da "violaceo, violetto", per il colore dei fiori.
Il basiomino Iberis pruitii Tineo era stato dedicato al florista palermitano G. Pruiti (sec. XVIII).
Note e Curiosità: I giardinieri chiamano ancora questo fiore Thlaspi antico nome di questo genere. Per la rusticità questa pianta viene utilizzata per formare bordure di aiuole e nei giardini rocciosi. Si moltiplica per divisione dei cespi o per seme.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
G. Galetti, 2008, Abruzzo in Fiore, ed. Majambiente
M. Blamey, C. Gry-Wilson, 2000, Toutes les Fleurs de Méditerranée, delachaux et niestle
Bayer/Buttler/Finkenzeller/Grau, 1990, Piante del Mditerraneo, ed. Rizzoli
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Nino Messina
