Aesculus hippocastanum L. - Ippocastano
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Aesculus hippocastanum L. - Ippocastano
Aesculus hippocastanum L.
Sp. Pl.: 344 (1753)
Hippocastanum aesculus Cav., Hippocastanum vulgare Gaertn.
Sapindaceae
Ippocastano, Deutsch: Rosskastanie
English: Horse Chestnut
Español: Castaño de Indias
Français: Marronnier d'Inde
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero deciduo di seconda grandezza (mesofanerofita) alto 8-15(20) m. Tronco robusto, eretto, molto ramificato con chioma densa, tondeggiante o piramidale. Corteccia bruna, negli esemplari più vecchi grigio-nerastra, desquamante in piastre irregolarmente poliedriche; rametti giovani coperti di lenticelle e di grosse cicatrici fogliari. Gemme grandi, affusolate e appuntite, con perule brune e vischiose.
Foglie larghe fino a 20-30 cm, opposte, picciolate, palmate, con 5-7 foglioline oblanceolate, con base attenuato-cuneata, con margine irregolarmente dentato e apice acuminato. Picciolo senza stipole, scanalato e allargato alla base.
Fiori ermafroditi, zigomorfi, profumati, disposti in ampie pannocchie (fino a 20 cm) coniche, terminali ed erette.
Calice profondamente inciso in 5 lobi.
Corolla con 4-5 petali lobati e ondulati sul bordo, pubescenti, bianchi e spesso sfumati di rosa o giallo.
Stami 7, lungamente sporgenti.
Il frutto è una grossa capsula loculicida di 4-6,8 cm, deiscente a tre valve, coriacea, verdastra, munita di aculei pungenti, contenente grossi semi bruno-lucenti, simili alle castagne, con un grande ilo grigio alla base.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=40
Tipo corologico: Illirica - Entità dell'Illiria (parte occidentale della pen. balcanica).
Distribuzione: Fu introdotto in Italia nel 1557 da Mattioli e successivamente coltivato come albero ornamentale nei parchi e lungo i viali in quasi tutto il territorio, specialmente in Italia settentrionale e centrale, quindi casualmente naturalizzato.
Habitat: Rustico, tollera le basse temperature e non ha particolari esigenze in fatto di substrato. E' comunque poco resistente alla salinità del suolo e preferisce terreni umidi, da 0 a 1300 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Simile a Aesculus carnea Hayne, specie con portamento minore e con fiori rosso-purpurei e frutti con scarsi e piccoli aculei non pungenti. Spesso coltivata e talvolta naturalizzata.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal lat. 'aesculus', specie di quercia con ghiande commestibili che cresce sui monti, sacra a Giove (forse Quercus robur?), nome utilizzato da Linneo assegnandolo a questo genere.
L'epiteto specifico deriva dal gr. 'híppos', cavallo, e da 'kástanon', castagno: il frutto, simile alla castagna, era considerato stimolante alimento per i cavalli bolsi.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Erba amara, astringente, antipiretica, diuretica, antinfiammatoria; riduce la permeabilità capillare e l'edema locale.
Principio attivo principale è l'escina, una complessa mistura di saponine dal potente effetto antiinfiammatorio.
Per uso interno nei disturbi del sistema venoso, l'indurimento delle arterie, l'insufficienza circolatoria, le vene varicose, le flebiti, i geloni, in caso di gonfiori delle articolazioni e fratture.
Nella medicina popolare la corteccia è utilizzata come bevanda tonica e febbrifuga. I decotti e le infusioni hanno azione astringente. Per uso esterno le foglie fresche in acqua bollente danno buoni risultati in caso di contusioni.
I decotti e le infusioni dei grani, solo per uso esterno, vengono impiegati per preparare compresse per la cura dei dolori di origine reumatica e come cosmetici per la pelle, le pomate sono indicate nella cura delle emorroidi.
I frutti macinati sono impiegati come sfarinati per mangimi ad uso zootecnico; consumati freschi sono invece velenosi per l'alto contenuto di saponine.
Il legno, poco elastico e non durevole, ha un uso limitato a piccoli lavori artigianali.
Data la tossicità dei semi, è assolutamente sconsigliabile l'uso casalingo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. I), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 1), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Lanzara P. e Pizzetti M.: Alberi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
Bown D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
Příhoda A., 1990. Le piante della salute, Fratelli Melita Editori, La Spezia.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci
Firenze, maggio 2007
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Hippocastanum aesculus Cav., Hippocastanum vulgare Gaertn.
Sapindaceae
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English: Horse Chestnut
Español: Castaño de Indias
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Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero deciduo di seconda grandezza (mesofanerofita) alto 8-15(20) m. Tronco robusto, eretto, molto ramificato con chioma densa, tondeggiante o piramidale. Corteccia bruna, negli esemplari più vecchi grigio-nerastra, desquamante in piastre irregolarmente poliedriche; rametti giovani coperti di lenticelle e di grosse cicatrici fogliari. Gemme grandi, affusolate e appuntite, con perule brune e vischiose.
Foglie larghe fino a 20-30 cm, opposte, picciolate, palmate, con 5-7 foglioline oblanceolate, con base attenuato-cuneata, con margine irregolarmente dentato e apice acuminato. Picciolo senza stipole, scanalato e allargato alla base.
Fiori ermafroditi, zigomorfi, profumati, disposti in ampie pannocchie (fino a 20 cm) coniche, terminali ed erette.
Calice profondamente inciso in 5 lobi.
Corolla con 4-5 petali lobati e ondulati sul bordo, pubescenti, bianchi e spesso sfumati di rosa o giallo.
Stami 7, lungamente sporgenti.
Il frutto è una grossa capsula loculicida di 4-6,8 cm, deiscente a tre valve, coriacea, verdastra, munita di aculei pungenti, contenente grossi semi bruno-lucenti, simili alle castagne, con un grande ilo grigio alla base.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=40
Tipo corologico: Illirica - Entità dell'Illiria (parte occidentale della pen. balcanica).
Distribuzione: Fu introdotto in Italia nel 1557 da Mattioli e successivamente coltivato come albero ornamentale nei parchi e lungo i viali in quasi tutto il territorio, specialmente in Italia settentrionale e centrale, quindi casualmente naturalizzato.
Habitat: Rustico, tollera le basse temperature e non ha particolari esigenze in fatto di substrato. E' comunque poco resistente alla salinità del suolo e preferisce terreni umidi, da 0 a 1300 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Simile a Aesculus carnea Hayne, specie con portamento minore e con fiori rosso-purpurei e frutti con scarsi e piccoli aculei non pungenti. Spesso coltivata e talvolta naturalizzata.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal lat. 'aesculus', specie di quercia con ghiande commestibili che cresce sui monti, sacra a Giove (forse Quercus robur?), nome utilizzato da Linneo assegnandolo a questo genere.
L'epiteto specifico deriva dal gr. 'híppos', cavallo, e da 'kástanon', castagno: il frutto, simile alla castagna, era considerato stimolante alimento per i cavalli bolsi.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Erba amara, astringente, antipiretica, diuretica, antinfiammatoria; riduce la permeabilità capillare e l'edema locale.
Principio attivo principale è l'escina, una complessa mistura di saponine dal potente effetto antiinfiammatorio.
Per uso interno nei disturbi del sistema venoso, l'indurimento delle arterie, l'insufficienza circolatoria, le vene varicose, le flebiti, i geloni, in caso di gonfiori delle articolazioni e fratture.
Nella medicina popolare la corteccia è utilizzata come bevanda tonica e febbrifuga. I decotti e le infusioni hanno azione astringente. Per uso esterno le foglie fresche in acqua bollente danno buoni risultati in caso di contusioni.
I decotti e le infusioni dei grani, solo per uso esterno, vengono impiegati per preparare compresse per la cura dei dolori di origine reumatica e come cosmetici per la pelle, le pomate sono indicate nella cura delle emorroidi.
I frutti macinati sono impiegati come sfarinati per mangimi ad uso zootecnico; consumati freschi sono invece velenosi per l'alto contenuto di saponine.
Il legno, poco elastico e non durevole, ha un uso limitato a piccoli lavori artigianali.
Data la tossicità dei semi, è assolutamente sconsigliabile l'uso casalingo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. I), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 1), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Lanzara P. e Pizzetti M.: Alberi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
Bown D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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Re: Aesculus hippocastanum L. - Ippocastano
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L'aspetto generale dell'albero
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Foglie palmate
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Particolare dell'infiorescenza dove si vedono bene i petali macchiati di rosso e giallo e i lunghi stami sporgenti.
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I frutti che stanno per aprirsi, e presto cadono...
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L'albero ormai nella veste quasi autunnale, privo di fiori.
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marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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