La giungla dietro casa * {ID 0 0}

[Daniela Longo]

Gli scioperi del personale di Trenitalia sono una delle principali cause di cambio improvviso di programma per le nostre gite del sabato e domenica. Il brutto tempo spesso non basta.
Domenica, causa sciopero, salta la gita a Punta Martin. Prendiamo invece un autobus per Genova Nervi in modo da raggiungere l’attacco del sentiero per il Monte Cordona.
Data la particolare orografia della Liguria, con la dorsale alpina e appenninica parallele e spesso vicine alla costa, sono molti questi percorsi mare-monti, spettacolari dal punto di vista paesaggistico, spesso interessanti dal punto di vista botanico, sempre ottimali dal punto di vista climatico.
Nervi è un piccolo gioiello all’estremità orientale di Genova (GE), con le sue ville nobiliari, trasformate in musei o ristoranti lussuosi e i meravigliosi parchi, ora uniti tra di loro, ricchi di essenze rare ed esotiche, uno dei vanti di Genova.
La ripida “creuxa”, circondata da alti muri, porta in alto velocemente.

[Daniela Longo]

L’uso dei diserbanti lascia poche possibilità alla vegetazione spontanea. Qua e là sbucano parietaria (per lo più Parietaria judaica L.), le prime foglie di acanto (Acanthus mollis L. subsp. mollis) e il gigaro (Arisarum vulgare Targ.-Tozz.) nascosto dalle sue foglie.

Monte Cordona - Nervi, Genova (GE)
Foto di Daniela Longo

[Daniela Longo]

Dove si allarga uno spiazzo abbondano Allium neapolitanum Cirillo e gli alti cespugli di Lavatera arborea L..

[Daniela Longo]

Allium neapolitanum Cirillo

[Daniela Longo]

Dopo la chiesetta di S. Rocco il sentiero si fa più aperto e meno ripido.

[Daniela Longo]

I pendii di questo tratto di Appennino sono brulli e ripidi. Fin dal diciottesimo secolo tutta la zona fu pesantemente disboscata per alimentare l’industria della concia delle pelli . Solo il crinale del Monte Cordona, inclusa la sua cima, è parzialmente alberato, con pini sul crinale e un bosco ceduo ricco di castagni sul versante occidentale. Il sottobosco è tappezzato di fiori: Primula vulgaris Huds. e Anemone trifolia L. subsp. brevidentata Ubaldi et Puppi spuntano tra i muschi e le foglie secche.

[Daniela Longo]

Anemone trifolia L. subsp. brevidentata Ubaldi et Puppi

[Daniela Longo]

Lungo i pendii brulli rimangono qua e là, vicino a resti di muretti a secco e costruzioni cadenti, alcuni cipressi (Cupressus sempervirens L.) spesso malati, segno della presenza di insediamenti anche in questi luoghi ora così inospitali.

[Daniela Longo]

L’unica altra “alberatura” dei dintorni è costituita dalle antenne del Monte Fasce. Non capisco perché anche associazioni attente al paesaggio di questa nostra meravigliosa penisola si accaniscano nei confronti di qualsiasi ipotesi di installazione di mulini a vento, ma non si siano scatenate in egual misura contro questi agglomerati spaventosi di antenne e ripetitori.

[Daniela Longo]

Ci lasciamo attirare da un sentiero di mezza costa che non abbiamo mai percorso. Il sentiero si snoda in leggera discesa tra fasce abbandonate ora ricoperte di vegetazione. Qua e là alcuni arbusti fioriti: Viburnum tinus L. subsp. tinus e Prunus cerasus L.

[Daniela Longo]

Prunus cerasus L.

[Daniela Longo]

Non è un itinerario che consiglio a chi non abbia molto spirito di avventura. Il sentiero infatti è abbastanza agevole fino a che raggiunge il fondovalle, nel quale scorre un torrente ricco d’acqua che forma piccoli laghetti e cascatelle lungo il suo percorso.

[Daniela Longo]

Passati sul crinale opposto il sentiero si fa più stretto fra cespugli di Spartium junceum L. non ancora fiorito e di Erica arborea L. in piena fioritura, fino a perdersi definitivamente tra fasce abbandonate invase dai rovi.

[Daniela Longo]

Erica arborea L.

[Daniela Longo]

Siamo costretti ad effettuare la salita prima cercando passaggi tra la fitta e pungente vegetazione, superando muretti a secco in parte caduti, lungo le tracce dei cinghiali, poi lungo una crestina con qualche breve salto di roccia nella macchia profumatissima di timi, eriche e sparzio.

[Daniela Longo]

Ogni tanto una macchia viva di colore attira lo sguardo. Sono i capolini azzurri della Globularia bisnarica L. e i fiori giallo oro della Potentilla tabernaemontani Asch.

[Daniela Longo]

Potentilla tabernaemontani Asch.

[Daniela Longo]

Sul crinale, a circa 800 metri, siamo in grado di vedere tutto il percorso effettuato in salita: da lontano non sembra così impegnativo!

[Daniela Longo]

Qui la fioritura è diversa ma ugualmente abbondante. Troviamo Tussilago fanfara L., Crocus vernus Hill s.l. e Primula veris L. suaveolens (Bertol.) Gutermann & Ehrend.

[Daniela Longo]

Crocus vernus[/i] Hill s.l.

[Daniela Longo]

Il ritorno avviene per il sentiero segnato, molto più agevole e riposante, che percorre il crinale principale scendendo al mare con bellissime vedute sul promontorio di Portofino.

[Umberto Ferrando]

Il versante meridionale della catena del Fasce, con i suoi strati di flysch disposti a reggipoggio e spesso pesantemente deformati dalle spinte orogenetiche mi ha sempre affascinato, paradossalmente, nonostante di qui a Nervi ci siano solo 38 Km è una delle zone della Liguria che conosco meno bene...

Ciao
Umberto

[F. Fen.]

IMG bellissime di una Regione stupenda.
Grazie, franco