Hort. Kew., ed. 2 4: 111 (1812)
Nasturtium aquaticum Weinm., Rorippa nasturtium-aquaticum (L.) Schinz & Thell., Nasturtium officinale R. Br.
Brassicaceae
Crescione d’acqua, Deutsch: Echte Brunnenkresse
English: Watercress
Español: Agrón, mastuerzo de agua
Français: Cresson officinal
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne. Fusto ascendente, glabro, ramoso in alto. Foglie basali con picciolo di 3-5 cm, 2-3 coppie di segmenti laterali progressivamente ingrossati, i maggiori patenti o più o meno conniventi, ovali, oscuramente dentellati al margine. Segmento terminale reniforme più grande. Foglie cauline con picciolo più breve e segmento terminale subrotondo oppure ovale. Racemi abbreviati. Sepali brunastri, i due interni saccati alla base. Petali bianco-lattei, più o meno patenti. Antere gialle. Silique 2 X 13-18 mm con semi reticolato-foveolati su due serie.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Habitat: Acque ferme e correnti, sponde. Normalmente dal piano fino a 1500 m, ma trovata anche oltre, fin quasi ai 2500 m.
Sistematica e possibili confusioni: Possibile confusione con Cardamine amara L. che tuttavia ha silique con una sola serie di semi, antere più scure e soprattutto un sapore poco gradevole.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriverebbe dal latino “nasi tortium” = naso torto a causa dell’odore penetrante della pianta.
Proprietà ed utilizzi:
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Pianta conosciuta sin dall’antichità per le sue molteplici virtù. Ricca di vitamine e sali minerali è un prezioso antianemico, antiscorbutico e decongestionante per il fegato. Comunemente usato nelle insalate, il crescione va adoperato fresco, perché la cottura o l’essiccazione lo privano di tutte le sue qualità depurative, diuretiche e corroboranti.
Note e Curiosità: Secondo la mitologia greca il crescione era contenuto tra i vari doni utili e le molteplici disgrazie nel vaso donato dagli dei a Pandora per le sue nozze.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Le piante acquatiche selvatiche possono essere contaminate da Fasciola hepatica, parassita delle vie biliari, che utilizza proprio tali piante per arrivare all'ospite definitivo, che in genere è un mammifero erbivoro.
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Principali Fonti
Flora d'Italia - S.Pignatti
An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora - F.Conti, G.Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi
Hortus sanitatis – Fra’ Federico
Erbe spontanee e piante aromatiche in cucina – S. Landi, V. Sarti Landi
Scheda realizzata da Gianluca Nicolella