Le carote del Peloponneso

Cronache da paesi lontani e vicini.
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Lauretta
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Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

Ci provo, a entrare qui in Acta, con un frammento di Messenia, Peloponneso, dito più occidentale, costa est, sopra Koroni, la veneziana. In realtà quel che propongo come testo non didascalico alle immagini (o viceversa), sono più "contemplazioni" di una profana che descrizioni di un'esperta. Perdonate, soprattutto se l'intimismo eccessivo dovesse togliere senso o gusto alla proposta di "itinerario". Aggiungo (a ulteriore conferma del mio dilettantismo) che le immagini sono fatte con un semplice apparecchio telefonico che non padroneggio e post-prodotte in modo da "tirarle" il più possibile verso la mia visione (e forse qui anche questo non serve bene come dovrebbe e per di più farà sorridere i bravi fotografi). Se è tutto sbagliato, forse imparerò e mi correggerò (come mi pare dica in firma qualche saggia amministratrice), ma non volevo mancare alla cortese attesa e accoglienza di voi tutti e in particolare di Vittorio Bica e di Garabombo, cui mando un salutone!
Allora, comincio:
Messenia_Charokopio-2015-3.jpg
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0. Siedo, vedo e osservo: fasci di lucentezza e di colore sfumato. Protesi verso il sole i cespugli della lavanda e del mirto. Dietro ci sono le foglie e i tralci di una vigna, il ramo di un fico, e in fondo un ritaglio di colline, una cascina gialla, col tetto di tegole arancio, il cielo celestino. Nell'aria anche oggi c'è acqua sospesa, ma una brezza gentile, che gonfia le tende bianche qui accanto, sospinge piano le tenui foschie là in fondo, dal Taigeto verso occidente.
Messenia_Taigeto-2015-1.jpg
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Lauretta
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

1. Sul pavimento della veranda le tonalità di bianco accecante si alternano alle ombre riposanti, e l'azione del sole sulle cose ci fa tacere tutti: semi-dormiente la micia sotto il portico; seduto a studiare nel fresco del soggiorno il mio compagno; operoso e lento, cadenzando i gesti, il vicino, che ripara qualche cosa; e su tutto il coro delle cicale, dei grilli, delle api sprofondate nei calici di salvione giallo, o adagiate insieme alle libellule sulla coppe nuziali delle carote selvatiche, alte, fini, frastagliate e leggiadre.
Daucus-carota_Messenia
Daucus-carota_Messenia
daucus-3.jpg (92.29 KiB) Visto 2003 volte
2. Dai sassi, caldi, dall'argilla secca e morbida dell'uliveto, dalle paglie odorose, dai tronchi dei pini d'Aleppo, dagli arbusti di lentisco salgono estratti, succhi, distillati, profumi, essenze, trementine, gocciami, resine. È tutta gloria vegetale, generosità, felice sovrabbondanza di sé. Di che colore è la lavanda ora? Sotto, verso la base, è più gialla. Su, verso le sommità -di cui pochissime fiorite, ormai- è più argentata, riempita di lumeggiature, lungo gli steli paralleli verso l'alto e verso sud. Ondeggia di continuo, e quando un'ape la visita, il suo argento-violetto si completa con l'oro brunito e vellutato delle alucce, una delle innumerevoli combinazioni di bellezza ed equilibrio cui è possibile assistere in campagna, ad esempio in un giorno di luglio come oggi. Avvengono di continuo, una accanto all'altra, queste combinazioni, queste opere di gioia. Versi, schiocchi, ronzii, gemiti, picchi, chiocciolii, sibili, fischi si intrecciano in un tessuto robusto, celebrazione della luce e della vita, sinfonia solare. I cipressi vegliano scuri e splendenti di freschezza, mentre puntano allo zenit, e trattengono il seme nelle lignee sferette appese all'ombra.
Cipressi-Golfo-Messenia
Cipressi-Golfo-Messenia
Messenia_Charokopio-2015-2.jpg (193.29 KiB) Visto 2010 volte
È festeggiamento laborioso della luce, quest'umiltà succosa della vegetazione e dei piccoli animali, e delle pietre, che si risvegliano sotto la vampa. Sì, anche loro son fatte vive dal fuoco, percorse da liquori in risalita, correnti di essenze. Liquidità e sostanza, minerali che diventano mastici, gomme, trasparenze, stille della materia. Materia-madre, spremuta e rigonfiata, grave di elementi...
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Lauretta
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

3. Un aglio selvatico (o un porraccio?) alto un metro e trenta erge il suo palloncino di pistilli inseminati, e se lo scuoti frusciano quasi fossero piccole maracas. Sta confitto nel pendio dell'uliveto, una testolina color sabbia che assimila calore sopra e sapore sotto. A fianco è cresciuto uno dei vari cespugli di rosmarino. ... Son tutti rivestiti di una patina saponosa, che lascia la sensazione di un unguento protettivo, e non la vorresti certo gustare al forno con le patate, ma piuttosto annusare sulla pelle, nelle stanze, fra i cuscini, rassicurante. Sul praticello davanti vedo saltare dozzine di locuste, zampa lunga, grande mandibola, livrea verde e marrone. Una qui sul tavolo esplora il mio quaderno. Antenne mobilissime.
Allium-ampeloprasum_Messenia-2015-4.jpg
Allium-ampeloprasum_Messenia-2015-4.jpg (83.57 KiB) Visto 2000 volte
4. Il daucus già si chiude, fa il pugno. In uno ieri ho visto una libellula morta, imprigionata. Che bella dimora finale... Il pomeriggio è al culmine, sono le diciassette. Trentacinque gradi circa qualche ora fa. Ora il concerto intensifica il ritmo, lo varia con più ossessione, ne abbrevia le pause, fa la sincope. Sorelle cicale, molecole di Dioniso, vi amo! La luce si dilata e si placa, scende sulla polvere depositata dal giorno, sfila fra le ombre dei ramoscelli. Arriva a lievi spruzzi il vento dell'ovest, il meltemi. L'avena fatua si dondola nella sua carta tutta gialla. Prendo il cappello, un po' d'acqua e vado insieme a loro a bagnarmi nella sera.
5. Al ritorno, già quasi buio, mi immergo in una prateria di carote selvatiche, son proprio le mie compagne di quest'estate, da quando sono arrivata... una visione che in notturna ha qualcosa di liquido, quasi fosse uno stagno fatto d'aria calda. La notte è tutta onde di linfa.
daucus-1.jpg
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

egidio ha scritto:...se non esistessero, Uh!, inventarli Quelli come te...
:fiori: egidio
Ma che gentile, grazie! :applauso:
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egidio

Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da egidio »

...ma intempestivo! stavo scrivendo ai moderatori di cassare il mio ms che si interpone, senza volerlo, alla tua striscia: oramai hai risposto e...ti tieni la mia prosa tra i tuoi versi... :oops:
egidio

...però forse chi ne ha i mezzi può risistemare il mio 'interludio' e la gentile risposta di lei alla fine....
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

egidio ha scritto:...ma intempestivo! stavo scrivendo ai moderatori di cassare il mio ms che si interpone, senza volerlo, alla tua striscia: oramai hai risposto e...ti tieni la mia prosa tra i tuoi versi... :oops:
egidio

...però forse chi ne ha i mezzi può risistemare il mio 'interludio' e la gentile risposta di lei alla fine....
Ah aha ah! Esagerato dai, già sono abbastanza in imbarazzo da sola a pubblicare 'ste lagne e 'ste foto sbiadite e sfuocate... dev'essere la canicola che mi squaglia...
E comunque sai che il tuo interludio ci sta proprio bene lì in mezzo? Anche i tuoi versi non sono male! Dài, ci siamo proprio trovati! Ciaoooo! :lol:
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Garabombo
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Garabombo »

Accontento Egidio ;)

Grazie Lauretta di aver condiviso immagini ed immaginario... :applauso:
Sposto solo in "Il Viaggiatore", cartella virtuale che mi sembra più si attagli allo spirito del tuo contributo, Cahier de voyage naturalista

:bye:
C.
"Io sono un filo d'erba / un filo d'erba che trema /E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare / il mio seme lontano
"
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Enrico Banfi
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Enrico Banfi »

Lauretta: :applauso: :applauso: :applauso: hai colto il senso della "condivisione dell'essere" che la nostra specie deve a tutto il resto della biodiversità, che è fascino, poesia e musica. Deve scendere dal trono sul quale si è autoproclamata interprete di una divinità ad hoc, fatta a sua misura e somiglianza, la quale -lo dice lei- le avrebbe conferito il mandato di usare la natura per farne quello che vuole. Queste visioni che ci proponi ridanno la giusta energia nella giusta direzione, assemblando in un'unica, fantastica percezione scienza e bellezza. Oh l'ho detta! :D
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maude
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da maude »

Laura, uno stato di grazia direi, questo affondare lo sguardo nel profondo e tradurre il sentito della natura in un liguaggio così intenso e fluido.... così aderente.... così esso stesso luminoso!
:fiori: Maura
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persicaria
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da persicaria »

Complimenti Laura, :applauso: :applauso: :applauso: ........ mi hai inebriato.
:fiori: :fiori: :fiori: Erina
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Lauretta
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

"Garabombo", grazie a te, davvero attentissimo e gentile! :)

A Enrico: sono molto colpita dalla tua osservazione, e mi richiama alla mente certe riflessioni di Panikkar (credo) sull'interdipendenza o qualcosa del genere. Le andrò a ricercare, anche per tenerle presenti se continuassi queste "trascrizioni" delle mie contemplazioni. Grazie!!

Grazie anche a Erina e Maura: temevo di essere stata "impudica" esponendo così tanto le mie sensazioni, ma la vostra accoglienza invece mi fa sentire in buona compagnia... "bacchica", direi! :fiori:

Per chiudere passo a tutti quanti questi versi di un poeta iraniano che mi sono "arrivati" proprio poco fa:

Quel che dobbiamo non è conoscere il “segreto” della rosa, / quel che dobbiamo è forse / nuotare nell’“incanto” della rosa. / Quel che dobbiamo è forse / correre tra la ninfea e il secolo / in cerca del canto della verità. (Sohrāb Sepehri)

L.
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Enrico Banfi
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Enrico Banfi »

Carissima, dato che quanto ho espresso è frutto di considerazioni personali per altro più volte richiamate in occasione di lezioni, conferenze e altro (non ho ancora pubblicato nulla al riguardo, anche se mi piacerebbe, perché mi ritengo troppo poco documentato), trovo molto interessante il tuo riferimento a Panikkar, che non conosco. Sappimi dire qualcosa! :fiori:
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Lauretta
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

Sì, Enrico, volentieri ti passo quel che ho ritrovato tra i miei appunti. Raimón Panikkar mi aveva colpito a suo tempo perché è un uomo "transculturale", nel senso che di padre indiano e hindù e madre catalana e cattolica, è stato sia un sacerdote cristiano sia un attento buddista. Ma prima di tutto era un pensatore indipendente che propugnava scambio e riconoscimento tra religioni, culture, ambiti di ricerca ecc. In riferimento alla relazione e visione dell'uomo contemporaneo con il mondo naturale, lui parla della necessità di sviluppare una nuova forma di approccio, che chiama con un suo neologismo "Eco-sofia". Ti ricopio qui sotto le poche frasi che mi erano rimaste ma sono certa che se ti interessa troverai sul web molto di più.
«Non è la Terra ad aver bisogno di cure, siamo noi i malati. Occorre la Ecosofia, come autentica sapienza, un cambiamento radicale nella nostra percezione sia della Terra, sia dell’Uomo - e del Divino, aggiungo».
“Il nuovo equilibrio” non è tanto tra l’uomo e la terra, ma tra materia e spirito, tra spazio-temporalità e coscienza. L’ecosofia non è una semplice “scienza della terra” (ecologia) e neppure una “saggezza sulla terra”, ma la “saggezza della terra stessa” che si manifesta all’uomo quando sa ascoltarla con amore.”
“Si deve superare un certo atteggiamento ecologico abituale per andare molto più a fondo, cercando un nuovo equilibrio tra materia e spirito”.
“Molto più che una semplice ecologia, la ecosofia è una saggezza-spiritualità della terra.”

Buon pomeriggio, Laura
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Enrico Banfi »

Grazie mille, mi hai dato molti elementi, ne riparleremo!
Enrico :fiori:
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da egidio »

Assolutamente congruente il tuo richiamo a Raimon Panikkar, Laura...meno male che lui c'è stato: come avremmo saputo inventarlo? :)
egidio
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maude
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da maude »

decisamente lirici e meditativi pensieri, questi del poeta... ripensare la vita, ha detto Enrico....
niente niente, Laura, "stiamo" ubriache e ubriachi di bellezza????....
ma se ne nasce poesia è grande anche AP, che ne permette il disvelarsi!!!.... :)
Sardegna sud-ovest, costa di Chia - Teulada... foto di Maura De Pascali
Sardegna sud-ovest, costa di Chia - Teulada... foto di Maura De Pascali
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:bye: :bye: Maura
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da gianleonardo »

Mi era sfuggito, Lauretta, il tuo testo contemplativo e, ora che l'ho scoperto, lo leggo e lo rileggo, ogni volta ritrovandomi avvolto dai profumi, colori e suoni che evocano le tue parole, magnificamente accostate.
Grazie!

:bye: da Gianleonardo
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Lauretta
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Re: Le carote del Peloponneso

Messaggio da Lauretta »

A Maura: Atzeni nella tua firma mi fa sussultare di gioia! Ho molto apprezzato il suo "Il figlio di Bakunin", poi ho scoperto le poesie... Un'altra delle innumerevoli anime grandi e pure della Sardegna.

A Gianleonardo: grazie, mi imbarazzi, ma sono lieta di aver potuto trasmettere e condividere qualche immagine qui, in questa bella compagnia.

AP è una vera scoperta per me, grazie a tutti! L.
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