Crocus biflorus Mill. {ID 2394} - (var. estriatus (Herb.) Tchich.)

[nino]

Ricevo con piacere queste img di una var. di C.biflorus assente nella nostra IPFI. La stazione è stata scoperta in un parco di Firenze da 2 amici fiorentini Giulio Pandeli e Andrea Battaglini.
Crocus biflorus var. estriatus (Herb.) Tchich.
Firenze, Gennaio 2020
Foto di Andrea Battaglini

[Franco Giordana]

Le varietà non vengono prese in considerazione da e penso che non lo saranno neppure in futuro.
In sostanza sembra trattarsi di un'anomalia.

[Merli Marco]

Infatti.....

Ciao Marco

[nino]

Franco a me sembrava interessante questa notizia, tanto più che questo Crocus fiorisce circa un mese prima di quello classico e inoltre per la documentazione prodotta, su questa varietà, da Lorenzo Peruzzi Qui
Ciao
Nino

[FrancescoRoma]

Per chi volesse approfondire: https://italianbotanist.pensoft.net/article/28729/

[FrancescoRoma]

Scusa Marco ma mi permetto di fare una puntualizzazione teorica.
Il concetto di varietà, come di qualsiasi altro rango tassonomico, pertiene appunto alla tassonomia e non alla sistematica.
Il rango tassonomico è, fino a prova contraria, soggettivo.
Al contrario la sistematica, che è una scienza oggettiva, studia la variabilità degli individui, delle popolazioni ecc. e, per circoscrivere gruppi, utilizza unità che non sono gerarchizzate come i ranghi tassonomici. (es. convivium, comparium, cleistogameon, singameone ecc.).
Quindi, quello che per te (o per il concetto tassonomico su cui ti basi) è una varietà, un altro tassonomo può considerare sottospecie, forma o altro.
In sostanza quindi è concettualmente sbagliato affermare che una varietà è priva di valenza sistematica.
Non dimenticare inoltre che per moltissime di quelle che in passato erano considerate varietà, studi sistematici recenti hanno permesso di chiarirne le relazioni elevandole spesso a sottospecie o in molti casi anche a specie.
Lo scarso interesse è del tutto relativo quindi.

Ciao,
Francesco

[Daniela Longo]

Scusate se mi intrometto.
Sono convinta anch'io che la tassonomia abbia una buona dose di soggettività, contrariamente alla sistematica.
Ciò non toglie che ActaPlantarum si allinei con la definizione tassonomica corrente e che, per decisione comune presa a suo tempo, sia stato deciso di limitarsi al livello di sottospecie, livello che, talvolta, è addirittura eccessivo per noi.

Non aggiungeremo quindi questa entità a IPFI a meno che non venga variato ufficialmente il suo livello tassonomico.

Daniela