Carex digitata L. - Carice digitata
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
- Roberta Alberti
- Moderatore
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- Iscritto il: 03 ago 2012, 14:49
- Nome: Roberta
- Cognome: Alberti
- Residenza(Prov): Zola Predosa (BO)
Carex digitata L. - Carice digitata
Carex digitata L.
Sp. Pl.: 975 (1753)
Cyperaceae
Carice digitata, Deutsch: Finger-Segge
English: Finger sedge
Español: Cárice digitada
Français: Laîche digitée
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-30 cm, che si presenta sotto forma di rosetta con fusti allungati.
Fusto eretto, spesso un po' flessuoso, ottusamente trigono, inserito al centro di un getto di foglie e avvolto da guaine, di colore porpora, rossastre o brune, leggermente lacerate fino a diventare fibrose.
Foglie dell'annata brevi, lunghe 1/2-2/3 del fusto, larghe 2-3 (5) mm; quelle dell'anno precedente più lunghe del fusto, alquanto rigide.
Ligula minuta (0,5-1,5 mm), con apice ottuso o ± arrotondato; antiligula nulla.
Brattee glumacee brune, talvolta con apice setaceo, l'inferiore con guaina di 6-8 mm e punta acuta di 2-3 mm.
infiorescenza apicale digitata, rossastra, formata da 1 spiga solitaria maschile e (1) 2-3 spighe femminili.
Spiga maschile centrale, cilindrica o strettamente fusiforme di (0,6) 1-1,4 (2) cm, superata dalle spighe femminili superiori; gluma da ovale a oblunga, talvolta di colore bruno molto scuro con nervatura mediana chiara e ampio margine scarioso, apice da arrotondato a troncato.
Spighe femminili erette, lineari, lunghe 1-2 cm, le superiori tutte apicali, quella inferiore distanziata 1-3 cm sotto le altre, con peducolo fino a 3,5 cm; con 5-8 fiori; glume largamente obovate, bruno-rossastre con ampio margine scarioso, arrotondate o submucronate all'apice.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3,2-4 x 1-1,5 mm, ovali o obovati, trigoni, con nervi poco evidenti salvo i due laterali, pubescenti, attenuati gradualmente in un piccolo becco intero o brevemente bidentato.
Acheni di 2,2-2,5 x 1-1,2 mm, ellittici, trigoni, brunastri.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: boschi misti di conifere e latifoglie con clima temperato, su suolo mesofilo, fertile, specie caratteristica del sottobosco di querceti e faggete.
Sistematica e possibili confusioni: Si può confondere con:
Carex ornithopoda Willd. (vedi scheda) che si distingue per le glume più scure, spighe femminili inferiori a 10 (15) mm, otricelli opachi con pubescenza ± densa e persistente.
Carex ornithopoides Hausm. (vedi scheda) che si distingue per il fusto generalmente inferiore a 10 cm e per gli otricelli lucidi, glabri o scarsamente pelosi, velocemente caduchi.
Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal latino dígitus= dito: con parti che sembrano delle dita, in riferimento all'aspetto dell'infiorescenza.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Catalogazione floristica per la didattica
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
Sp. Pl.: 975 (1753)
Cyperaceae
Carice digitata, Deutsch: Finger-Segge
English: Finger sedge
Español: Cárice digitada
Français: Laîche digitée
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Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-30 cm, che si presenta sotto forma di rosetta con fusti allungati.
Fusto eretto, spesso un po' flessuoso, ottusamente trigono, inserito al centro di un getto di foglie e avvolto da guaine, di colore porpora, rossastre o brune, leggermente lacerate fino a diventare fibrose.
Foglie dell'annata brevi, lunghe 1/2-2/3 del fusto, larghe 2-3 (5) mm; quelle dell'anno precedente più lunghe del fusto, alquanto rigide.
Ligula minuta (0,5-1,5 mm), con apice ottuso o ± arrotondato; antiligula nulla.
Brattee glumacee brune, talvolta con apice setaceo, l'inferiore con guaina di 6-8 mm e punta acuta di 2-3 mm.
infiorescenza apicale digitata, rossastra, formata da 1 spiga solitaria maschile e (1) 2-3 spighe femminili.
Spiga maschile centrale, cilindrica o strettamente fusiforme di (0,6) 1-1,4 (2) cm, superata dalle spighe femminili superiori; gluma da ovale a oblunga, talvolta di colore bruno molto scuro con nervatura mediana chiara e ampio margine scarioso, apice da arrotondato a troncato.
Spighe femminili erette, lineari, lunghe 1-2 cm, le superiori tutte apicali, quella inferiore distanziata 1-3 cm sotto le altre, con peducolo fino a 3,5 cm; con 5-8 fiori; glume largamente obovate, bruno-rossastre con ampio margine scarioso, arrotondate o submucronate all'apice.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3,2-4 x 1-1,5 mm, ovali o obovati, trigoni, con nervi poco evidenti salvo i due laterali, pubescenti, attenuati gradualmente in un piccolo becco intero o brevemente bidentato.
Acheni di 2,2-2,5 x 1-1,2 mm, ellittici, trigoni, brunastri.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: boschi misti di conifere e latifoglie con clima temperato, su suolo mesofilo, fertile, specie caratteristica del sottobosco di querceti e faggete.
Sistematica e possibili confusioni: Si può confondere con:
Carex ornithopoda Willd. (vedi scheda) che si distingue per le glume più scure, spighe femminili inferiori a 10 (15) mm, otricelli opachi con pubescenza ± densa e persistente.
Carex ornithopoides Hausm. (vedi scheda) che si distingue per il fusto generalmente inferiore a 10 cm e per gli otricelli lucidi, glabri o scarsamente pelosi, velocemente caduchi.
Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal latino dígitus= dito: con parti che sembrano delle dita, in riferimento all'aspetto dell'infiorescenza.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
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Scheda realizzata da Roberta Alberti
" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Re: Carex digitata L. - Carice digitata
Zandobbio (BG), 500 m, feb 2009
Foto di Giovanni Perico
Mercato Saraceno (FC), 180 m, apr 2013
Foto di Giorgio Faggi
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Mercato Saraceno (FC), 180 m, apr 2013
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Ferriere (PC), 1000 m, mag 2012
Foto di Maurizio Gobbato
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Genivolta (CR), 60 m, apr 2011
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Sarnano (MC), 1100 m, mag 2011
Foto di Daniele Carbini
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Re: Carex digitata L. - Carice digitata
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