Senz'altro la sua presenza è da attribuire a samare provenienti da un contesto di coltivazione. Questo non esclude a priori di considerare un taxon acquisito dalla flora italiana, anzi. Sappiamo tutti che gran parte delle aliene proviene dalla propagazione autonoma di piante coltivate. È impossibile ricostruire con precisione la storia biologica dei popolamenti di piante alloctone: credo che nessuno abbia mai seguito passo dopo passo ogni singola fase del processo di naturalizzazione di una pianta aliena, come la disseminazione, la germinazione, lo sviluppo degli esemplari adulti, il raggiungimento da parte di questi della capacità di produrre a loro volta semi fertili. Il naturalista di campo quasi sempre si trova dinnanzi al "risultato finale" di questo processo, cioè a piante adulte, a volte così rigogliose che lasciano dubbi sulla loro spontaneità. Ci dobbiamo pertanto "accontentare" degli elementi che abbiamo a disposizione oggi – età e dimensioni delle piante, struttura della popolazione, ambiente di crescita ecc. – per ricostruire, mediante ipotesi, cos'è accaduto prima. Questi elementi non possono che derivare dalle osservazioni dirette in campo, nel nostro caso egregiamente svolte e chiaramente descritte nei post precedenti di Jacques. Se Jacques non avesse indagato con dovizia di particolari la titubanza sarebbe lecita, ma così non è...F. Fen. ha scritto: ↑02 ott 2023, 12:15Le foto di Jacques sono da riferire alla subsp. nominale. Userei molta cautela nell'attribuire questo taxon come nuovo per l'Italia, l'ambiente antropizzato e la vicinanza di case mi fa pensare ad una diffusione di samare provenienti da un giardino. Sono argomenti delicati, andrebbe indagato come i semi possano essere arrivati. Sinantropica casuale?Marinella Zepigi ha scritto: ↑02 ott 2023, 11:45 Scusatemi, ma sono un po' tarda
Non ho capito se si tratta della subsp lobelii come da titolo del topic, oppure se si tratta della subspecie nominale come mi pare indichi Nicola, quindi nuova per l'Italia
franco
Nicola