Raduno Actaplantarum in Gargano 18 - 21 aprile 2024 momenti sociali

[gianleonardo]

Un Traslatore mi ha materializzato qua...

[maria grazia]

Ehhh qua internet è un po' latitante tra l'altro siamo super impegnati tra mangiare, identificare e soprattutto programmare escursioni tra una pioggia e un' altra, il tuo arrivo come quello di Antonio sono stati moltissimo graditi!!

[maria grazia]

Ehhh qua internet è un po' latitante tra l'altro siamo super impegnati tra mangiare, identificare e soprattutto programmare escursioni tra una pioggia e un' altra, il tuo arrivo come quello di Antonio sono stati moltissimo graditi!!

[Carlo Monari]

Ecco il gruppo quasi completo poco prima di lasciare il parcheggio all'imbocco della Valle dell'Inferno

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Nel gruppo c'è qualcuno che abbassa l'età media

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[maria grazia]

oggi gran finale con ben tre escursioni....per la gioia di Bruno. ....

[maria grazia]

Acta magnarum al vento garganico

[maria grazia]

Rinforzo pre escursioni

[maria grazia]

La prima in tanta malora, la seconda a monte saraceno

[maria grazia]

La prima in tanta malora, la seconda a monte saraceno

[maria grazia]

La terza e, finalmente, ultima a monte Sacro

[mike4944]

Sono felicissimo di aver fatto la vostra conoscenza in questo bellissimo raduno! Siete veramente delle persone speciali. Nella speranza di potervi incontrare ancora, vi abbraccio tutti con affetto. Consentitemi un grazie particolare a Maria Grazia e Sergio per la dedizione e la pazienza con cui hanno organizzato l'evento.
Ciao a tutti.
Michele.

[maria grazia]

21.4.2024 Belvedere Manfredonia-Monte Saraceno-Monte Sacro. Un risveglio sotto la pioggia battente e’ l’ideale per amanti della botanica. Pero’ abbiamo ben visto che niente ci ferma, freddo, pioggia, tosse, macche’, ombrelle e mantelle si cerca e si mangia sotto pioggia e vento. E dire che, a parte Milo che abbassa di molto la media, abbiamo tutti una certa e dovremmo stare accorti. Ma tanto la foto di gruppo con ben 35 convenuti l’abbiamo fatta prima di morire come mosche e bon. Oggi siamo di meno, qualcuno e’ gia’ partito e i piu’, in attesa del sole, si dirigono al Santuario a propiziare bel tempo, ricordando, di colpo, che siamo a San Giovanni Rotondo. Solo Bruno che ha gran fretta di cucinarci la pasta sta gia’ aspettandoci al belvedere di Manfredonia. Che posto e’? a parte lo spettacolo strepitoso sul golfo di Manfredonia, non presenta chissa’ quali bellezze architettoniche, e’ un’ampia curva della strada laddove, arrivati, disponiamo tavolini e sedie che Bruno ha gia’ messo la pentola sul fuoco. Ci sparpagliamo immediatamente sopra una china fangosa e scivolosa a cercare qualcosa di interessante e magari raro per il museo botanico con la voce di Bruno che ci richiama indietro “sto buttando la pastaaaa!!”. Sergio ovviamente e’ il suo fido assistente e quando torniamo ai tavolini possiamo satollarci di ogni bendiddio col vento che ci leva il piatto dalle mani. “Ora che si fa?” il programma di base prevede Monte Saraceno ma i piu’ vogliono andare a Monte Sacro, assai piu’ distante ma a quanto pare piu’ ricco di orchidee, a detta di coloro che ci sono gia’ stati. Decide Davide che sta cercando flora per il museo “monte Saraceno sta affacciato al mare e’ un habitat diverso” “del resto e’ di passaggio per monte Sacro, magari ci restiamo poco” aggiungo. E mi prendono in parola. Nonostante Jack dichiari che e’ finalmente il piu’ bel posto che ha visto qua, che Gianluca mi dica che tra le tombe Daune ci sono specie interessanti, che Vanda sia interessata al tipo di inumazione e che Giorgio ed Emilio si trovino avviluppati ad una guida locale che m’insegna la rughetta come chissa’ quale rarita’ botanica, ci tocca velocemente tornare alle macchine che Daniela scalpita per Monte Sacro. A questo punto Michele e Cettina, saggiamente, decidono di tornare all’Hotel mentre noi affrontiamo la stretta e tortuosa stradella che porta davanti al sentiero verso Monte Sacro. Subito tutti escono dalle macchine e non li vedo piu’. Fatti due conti capisco che non potremo tornare per la cena prevista per le 19,30 e telefono a Fini “sono tutti sparpagliati per la montagna, non riesco a radunarli, e’possibile mangiare piu’ tardi?” sentita la mia disperazione ci concedono l’orario piu’ tardo, 20,30 dopo il quale tocca immediatamente sgomberare i tavoli per la colazione del giorno dopo. Per noi va benone che qua le orchidee si sprecano, ancorche’ Daniela e Davide siano fissati con Poacee. Quello che pero’ ha molto da ridire e’ Bruno che ci aspetta solo soletto dalle 17. Solo si fa per dire perche’ Domenico gli ha fatto compagnia con due aperitivi e ha tentato di placarlo accompagnandolo al camper per rifornimento di vino eccellente da lui imbottigliato per l’occasione. Ci tocca cenare a champagne per accontentare Bruno che ce l’ha portato apposta. E con cio’ abbiamo concluso il raduno in bellezza e allegria. Nonostante pioggia e vento non solo abbiamo fatto tutte le uscite previste ma anche qualcuna in piu’, come la polveriera grazie a Enzo Pazienza che ce l’ha insegnata e Monte Sacro che non era in programma. Ma tant’e’ Mg propone e Daniela dispone… Sono stati 4 giorni intensi, in piacevolissima compagnia che gli amanti della botanica e’ quanto di meglio la razza umana possa forgiare, piu’ tosti di tanti speleologi come ho ben visto, soprattutto spensierati, che l’unica idea fissa e’ stata capire con che pianta abbiamo a che fare, unitamente a che tempo fara’ domani. Grazie a tutti e alla prossima!!

[cinerino]

Bellissima pagina di diario. Aggiungo che a Cinerino (io) è caduta la macchina fotografica nella tomba del Dauno e che l'eroico Davide l'ha recuperata

[Marinella Zepigi]

Piove a dirotto e fa freddo, tutti a visitare l'Abbazia di Pulsano, Eremo di S. Nicola di Mira.

Milena e Giuseppe i miei compagni di viaggio

[Marinella Zepigi]

Myriam e Daniela con Giorgio

[Marinella Zepigi]

Enzo e Chiara, Daniele sotto l'ombrello con Serenella

[Marinella Zepigi]

Il più giovane botanico del gruppo con i suoi genitori

[Marinella Zepigi]

Gianluca e Carlo

[Marinella Zepigi]

Il nostro mitico chef Bruno
e Jacques

[maria grazia]

19.4.2024 Pulsano. Evabbè piove anche stamattina ma, da previsioni, nel pomeriggio dovrebbe smettere. Problemi zero, mantelle ne abbiamo? Cibo in abbondanza e refettorio al chiuso? Anche, andiamo! Arrivati all’abbazia di Pulsano doverosa visita alla chiesa e soprattutto a Padre Piero che ci concede il refettorio con tanto di camino per i freddolosi. Ci avviamo, quindi, nel sentiero naturalistico trovando immediatamente le agognate orchidee coronate da abbondanti essenze stillanti gocce. Molto suggestive come foto, meno farle con ombrello, mantella, ginocchioni nella terra, fortunatamente poco fangosa. Che il sentiero prescelto questo prevedeva, poca pendenza, nessuna difficoltà, fondo solido. All’una eccoci in refettorio a mangiare il solito bendidddio che c’è voluto il sole a smuoverci per l’avventura pomeridiana, a scapicollo nello sprofondo di Valle Campanile in cerca di eremi. Tanto facile il sentiero della mattina quanto ostico questo verso il primo eremo, peraltro troppo vicino. Così c’è da decidere se spostarci in altro posto o tentare la ripida discesa e altrettanto ripida salita verso l’eremo del mulino. La decisione la prende Daniela “chi se la sente viene”. La maggior parte dei partecipanti fatti due passi nello scosceso torna subito indietro ma qualcuno di temerario prosegue. A rigore dovrei essere l’esperta conoscitrice del percorso e non portare a sperdere Daniela, Giorgio, Emilio e Gianluca che se la sentono di seguirmi. Arrivati al fondo del fosso, laddove c’è la madonnina, di tracce non ne vedo più ma mi ricordo che in alto dovrei intercettare una specie di sentiero che, scavallando delle rocce, scende a scapicollo per salire altrettanto rapidamente fino all’eremo. Per cui ci arrampichiamo in ordine sparso sopra rocce e lentischi bagnati in cerca della famosa traccia. Senza esito alcuno, nemmeno dell’agognato passo tra le rocce. E va ben, ad una certa, saliti sopra una china ripida, vedo sulla sinistra una specie di antico orto pensando che sia quello dell’eremo. Manco per niente, l’eremo sta parecchio più in basso tra pareti irraggiungibili. Fortuna che il posto, affacciato sugli strapiombi di Valle Campanile, assieme a certe erbacce che Daniela estirpa, salvano la situazione e gli intervenuti sono contenti lo stesso. Che tanto a rigore non siamo venuti per eremi ma per erbacce. Il ritorno è più semplice, quasi tutti gli altri sono tornati alla base tranne qualche guidatore e soprattutto Piera che, visto Emilio, subito lo redarguisce “lo sapevo! Sei il solito che si perde”. Povero, come fosse colpa sua poi, li ho spersi io, che come accompagnatrice faccio acqua peggio del cielo garganico di sti giorni. Ci consola infine la venuta inaspettata di Gianleonardo, che raduno sarebbe senza la sua presenza!!!

[Marinella Zepigi]

Qui ci sonno anche Carlo Cibei e Lella.
Giorgio e Myriam

[maria grazia]

Enzo, Mauro e Piera, si cerca sotto la pioggia

[maria grazia]

Vanda a Monte Sacro

[maria grazia]

Milo e la sua mamma, congratulazioni
Acta magnarum!

[milena]

Foto di gruppo
senza il fotografo (Giuseppe)