Senecio ovatus (G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.) Willd. subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
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I messaggi di questo forum costituiscono una preziosa documentazione della presenza allo stato spontaneo della flora italiana ordinata in base alla data del rinvenimento, sequenza che verrebbe alterata da qualsiasi intervento successivo, ammissibile SOLO in caso di errori nella determinazione. Per segnalare errori inviate un messaggio nel forum "Correzioni e modifiche ad Archivio floristico" ricopiando il Topic_id che trovate in cima a ogni topic dell'Archivio
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Senecio ovatus (G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.) Willd. subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Asteraceae
Monte San Nicolao (GE), 790 m, lug 2007
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“... c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. In realtà è sempre tutto pieno, di due sostanze diverse.”
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Fusto spesso arrossato o striato. Foglie da ellittiche a lanceolate, accuminate, a margine più o meno irregolarmente dentellato, sia le inferiori che le superiori picciuolate.
Monte San Nicolao (GE), 790 m, ago 2009
Foto di Carlo Cibei
Monte San Nicolao (GE), 790 m, ago 2009
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Fusto privo di pelosità anche sotto l’inserzione delle foglie
Monte San Nicolao (GE), 790 m, ago 2009
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
L’inforescenza è un ampio corimbo composto, formato da numerosi capolini (alcune decine per pianta).
Monte San Nicolao (GE), 790 m, lug 2007
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Capolini composti da fiori tubulosi e ligulati, questi ultimi color giallo oro. Involucro formato da due serie di squame, le inferiori lunghe meno della metà delle superiori
Monte San Nicolao (GE), 790 m, lug 2007
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Squame superiori dell’involucro lunghe 6-7 mm, squame inferiori 2-3 mm, ligule 12-15 mm
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Capolino composto da 8 fiori tubulosi e sempre 3 fiori ligulati. Su alcune decine di piante osservate, in una sola occasione ho trovato un singolo capolino con 4 fiori ligulati. Nella foto un capolino scomposto.
Monte San Nicolao (GE), 790 m, lug 2007
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Foglie superiori lanceolate, circa 4 volte più lunghe che larghe
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Foglie inferiori ellittiche, circa 3 volte più lunghe che larghe.
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Margine con dentelli di circa 2 mm
Monte San Nicolao (GE), 790 m, lug 2007
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Veniamo alle mie considerazioni.
Usando le chiavi del Pignatti. Genere Senecio Vol 3 pag. 117, si arriva, direi senza nessun dubbio, alla dicotomia 16:
1.b: Involucro formato da una serie di squame maggiori, alla base delle quali sono inserite altre squamette assai più brevi…
6.b: Foglie inferiori con lamina a base acuta, ottusa, troncata o auricolata
7.a: Foglie intere o dentate sul bordo
8.b: Foglie più larghe di 1-3 mm, generalmente dentate
9.b: Fusti eretti; foglie tenui, ovate, lanceolate o lineari
10.b: Fusti erbacei; foglie verdi e ± pubescenti
11.b: Fiori ligulati 0-8 => 16
Dopodichè la dicotomia 16 riporta:
16.a Fiori ligulati assenti o raramente 1-3, generalmente biancastri => 4073 S. calicaster
16.b Fiori ligulati 4-8, gialli => 17
E qui c’è il primo problema: nelle piante di San Nicolao i fiori ligulati sono praticamente sempre 3, il colore è giallo oro. Quindi nè 16.a nè 16.b si adattano al 100%. Scartando S. calicaster (le piante in esame non sono stolonifere, sono presenti fiori ligulati giallo oro) rimane 16.b che porta alla dicotomia 17:
17.a Foglie 3-5 volte più lunghe che larghe; squame esterne lunghe quasi quanto le interne
17.b Foglie fino a 10 volte più lunghe che larghe; squame esterne lunghe ½ delle interne o meno => 19
Anche qui nessuna delle due alternative si adatta al 100%, infatti le piante di San Nicolao hanno foglie 3-4 volte più lunghe che larghe, ma squame esterne lunghe ½ delle interne o meno.
Anche in questo caso provo a seguire entrambe le alternative
16.b=>17.a=>18.a => 4072 S. fuchsii: NO (foglie 5 volte più lunghe che larghe, denti profondi 1 mm al massimo)
16.b=>17.a=>18.b => 4071 S. nemorensis
16.b=>17.b=>19.b=> 4070/b S. fluviatlilis NO (stolonifera, fiori ligulati 6-8)
In definitiva si arriva al gruppo di S. nemorensis ma con molti dubbi.
A questo punto:
4071 S. nemorensis Fg 3 volte più lughe che larghe, fi. lugulati 4-8
subsp. nemorensis fi. ligulati 5(-8) sempre presenti, rd. fascicolata senza stoloni
subsp. stabianus fi. ligulati 1-3 talora assenti, Rd. striscante stolonifera
4072 S. fuchsii Fg 5 volte più lughe che larghe, fi. lugulati 4-8, denti profondi 1 mm al massimo
4073 S. calicaster Fg 5 volte più lughe che larghe, fi. lugulati 0-3
Anche la descrizione delle specie del gruppo mi lascia molte incertezze. La subsp. nemorensis è forse la più verosimile ma i fiori ligulati nelle piante che ho osservato (numerose) non sono assolutamente mai 5, rarissimamente 4, praticamente sempre 3.
Anche dal punto di vista ecologico, il versante Nord del Monte San Nicolao si avvicina molto più all’habitat citato per S. fuchsii (Stazioni ombrose nei boschi di latifoglie, soprattutto faggete, della fascia collinare e montana, più raramente subalpina) che non a quello di S. nemorensis (radure ed associazioni di alte erbe in ambienti umidi o nebbiosi della fascia montana e subalpina). Le piante si trovano infatti nel sottobosco di un folto castagneto ad una altitudine di circa 800 m.
Utilizzando la chiave di Herborg io arrivo sparato a Senecio ovatus (G. Gaertn., B. Mey. & Scherb.) Willd. subsp. alpestris (Gaudin) Herborg :
1.a => Fiori ligulati del raggio presenti
3.a => Fiori ligulati da 1 a 3(-4)
4.b => Fiori tubulosi sostanzialmente 8 o meno, se 10 allora fusto almeno sotto l’inserzione delle foglie con singoli peli cotonosi leggermente arricciati; peduncoli delle calatidi sottili; corimbo riccamente diviso, a volte distalmente con getti i secondari => S. ovatus subsp. alpestris
Però ci sono due obiezioni: la prima è che S. ovatus subsp. alpestris non è dato presente in Liguria, la seconda è che si tratta di Senecio fuchsii Gmelin sensu Pignatti, ma la descrizione che ne da appunto il Pignatti non combacia con le piante di San Nicolao (come riportato sopra foglie 5 volte più lunghe che larghe, denti profondi 1 mm al massimo).
Insomma per me un bel rompicapo.
Scusate la lungaggine, non so se qualcuno arriverà fino in fondo, nel caso grazie mille.
carlo
Usando le chiavi del Pignatti. Genere Senecio Vol 3 pag. 117, si arriva, direi senza nessun dubbio, alla dicotomia 16:
1.b: Involucro formato da una serie di squame maggiori, alla base delle quali sono inserite altre squamette assai più brevi…
6.b: Foglie inferiori con lamina a base acuta, ottusa, troncata o auricolata
7.a: Foglie intere o dentate sul bordo
8.b: Foglie più larghe di 1-3 mm, generalmente dentate
9.b: Fusti eretti; foglie tenui, ovate, lanceolate o lineari
10.b: Fusti erbacei; foglie verdi e ± pubescenti
11.b: Fiori ligulati 0-8 => 16
Dopodichè la dicotomia 16 riporta:
16.a Fiori ligulati assenti o raramente 1-3, generalmente biancastri => 4073 S. calicaster
16.b Fiori ligulati 4-8, gialli => 17
E qui c’è il primo problema: nelle piante di San Nicolao i fiori ligulati sono praticamente sempre 3, il colore è giallo oro. Quindi nè 16.a nè 16.b si adattano al 100%. Scartando S. calicaster (le piante in esame non sono stolonifere, sono presenti fiori ligulati giallo oro) rimane 16.b che porta alla dicotomia 17:
17.a Foglie 3-5 volte più lunghe che larghe; squame esterne lunghe quasi quanto le interne
17.b Foglie fino a 10 volte più lunghe che larghe; squame esterne lunghe ½ delle interne o meno => 19
Anche qui nessuna delle due alternative si adatta al 100%, infatti le piante di San Nicolao hanno foglie 3-4 volte più lunghe che larghe, ma squame esterne lunghe ½ delle interne o meno.
Anche in questo caso provo a seguire entrambe le alternative
16.b=>17.a=>18.a => 4072 S. fuchsii: NO (foglie 5 volte più lunghe che larghe, denti profondi 1 mm al massimo)
16.b=>17.a=>18.b => 4071 S. nemorensis
16.b=>17.b=>19.b=> 4070/b S. fluviatlilis NO (stolonifera, fiori ligulati 6-8)
In definitiva si arriva al gruppo di S. nemorensis ma con molti dubbi.
A questo punto:
4071 S. nemorensis Fg 3 volte più lughe che larghe, fi. lugulati 4-8
subsp. nemorensis fi. ligulati 5(-8) sempre presenti, rd. fascicolata senza stoloni
subsp. stabianus fi. ligulati 1-3 talora assenti, Rd. striscante stolonifera
4072 S. fuchsii Fg 5 volte più lughe che larghe, fi. lugulati 4-8, denti profondi 1 mm al massimo
4073 S. calicaster Fg 5 volte più lughe che larghe, fi. lugulati 0-3
Anche la descrizione delle specie del gruppo mi lascia molte incertezze. La subsp. nemorensis è forse la più verosimile ma i fiori ligulati nelle piante che ho osservato (numerose) non sono assolutamente mai 5, rarissimamente 4, praticamente sempre 3.
Anche dal punto di vista ecologico, il versante Nord del Monte San Nicolao si avvicina molto più all’habitat citato per S. fuchsii (Stazioni ombrose nei boschi di latifoglie, soprattutto faggete, della fascia collinare e montana, più raramente subalpina) che non a quello di S. nemorensis (radure ed associazioni di alte erbe in ambienti umidi o nebbiosi della fascia montana e subalpina). Le piante si trovano infatti nel sottobosco di un folto castagneto ad una altitudine di circa 800 m.
Utilizzando la chiave di Herborg io arrivo sparato a Senecio ovatus (G. Gaertn., B. Mey. & Scherb.) Willd. subsp. alpestris (Gaudin) Herborg :
1.a => Fiori ligulati del raggio presenti
3.a => Fiori ligulati da 1 a 3(-4)
4.b => Fiori tubulosi sostanzialmente 8 o meno, se 10 allora fusto almeno sotto l’inserzione delle foglie con singoli peli cotonosi leggermente arricciati; peduncoli delle calatidi sottili; corimbo riccamente diviso, a volte distalmente con getti i secondari => S. ovatus subsp. alpestris
Però ci sono due obiezioni: la prima è che S. ovatus subsp. alpestris non è dato presente in Liguria, la seconda è che si tratta di Senecio fuchsii Gmelin sensu Pignatti, ma la descrizione che ne da appunto il Pignatti non combacia con le piante di San Nicolao (come riportato sopra foglie 5 volte più lunghe che larghe, denti profondi 1 mm al massimo).
Insomma per me un bel rompicapo.
Scusate la lungaggine, non so se qualcuno arriverà fino in fondo, nel caso grazie mille.
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Secondo me nelle tue domande c'è la risposta.
Io mi regolerei così (non essendo un esperto di S. gruppo nemorensis):
1. mi affido a Herborg, che ha svolto un accurato studio monografico e quindi la chiave di Pignatti viene superata
2. so che le conoscenze sul gruppo sono molto lacunose e da precisare e migliorare
3. non mi stupisco se grazie a uno strumento innovativo raggiungo un risultato che differisce dalle conoscenze acquisite in precedenza.
Inoltre, S. ovatus ssp. alpestris è noto in regioni vicine, in particolare il Piemonte, la Toscana e l'Emilia quindi l'allargamento di areale è sostanzialmente in continuità con quanto conosciuto in precedenza e anzi, va a colmare una lacuna distributiva. Sarei stato più preoccupato se i miei campioni provenissero es. dalla Calabria.
La determinazione mi pare ben fatta, i passaggi sono evidenti e quindi concordo con la tua identificazione che peraltro converge rapidamente al risultato.
Ale
PS: Tra l'altro, ho notato che la distribuzione registrata da Herborg e quella nella Checklist sono un po' diverse, visto che qui ci sono anche le Marche e l'Umbria (ma non la Toscana, che invece in Herborg c'è).
Io mi regolerei così (non essendo un esperto di S. gruppo nemorensis):
1. mi affido a Herborg, che ha svolto un accurato studio monografico e quindi la chiave di Pignatti viene superata
2. so che le conoscenze sul gruppo sono molto lacunose e da precisare e migliorare
3. non mi stupisco se grazie a uno strumento innovativo raggiungo un risultato che differisce dalle conoscenze acquisite in precedenza.
Inoltre, S. ovatus ssp. alpestris è noto in regioni vicine, in particolare il Piemonte, la Toscana e l'Emilia quindi l'allargamento di areale è sostanzialmente in continuità con quanto conosciuto in precedenza e anzi, va a colmare una lacuna distributiva. Sarei stato più preoccupato se i miei campioni provenissero es. dalla Calabria.
La determinazione mi pare ben fatta, i passaggi sono evidenti e quindi concordo con la tua identificazione che peraltro converge rapidamente al risultato.
Ale
PS: Tra l'altro, ho notato che la distribuzione registrata da Herborg e quella nella Checklist sono un po' diverse, visto che qui ci sono anche le Marche e l'Umbria (ma non la Toscana, che invece in Herborg c'è).
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Re: Senecio ovatus subsp. alpestris (Gaudin) Herborg +LIG
Grazie tantissimo Ale per la tua risposta molto chiara.
A questo punto vista anche l'opinione di Sedanaccio, a meno di pareri contrari, io rimuoverei i dubbi:
Senecio ovatus (G. Gaertn., B. Mey. & Scherb.) Willd. subsp. alpestris (Gaudin) Herborg
che costituisce anche segnalazione nuova per la Liguria
carlo
P.S. Nella chiave di Heborg alla dicotomia 3 c'e` forse un refuso?
3.a => Fiori ligulati da 1 a 3(-4)
3.b => Fiori ligulati da 1 a (4-)5-13
io la interpreto cosi`
3.b => Fiori ligulati da (4-)5-13
A questo punto vista anche l'opinione di Sedanaccio, a meno di pareri contrari, io rimuoverei i dubbi:
Senecio ovatus (G. Gaertn., B. Mey. & Scherb.) Willd. subsp. alpestris (Gaudin) Herborg
che costituisce anche segnalazione nuova per la Liguria
carlo
P.S. Nella chiave di Heborg alla dicotomia 3 c'e` forse un refuso?
3.a => Fiori ligulati da 1 a 3(-4)
3.b => Fiori ligulati da 1 a (4-)5-13
io la interpreto cosi`
3.b => Fiori ligulati da (4-)5-13
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