Carex mairei Coss. & Germ. - Carice di Maire

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Carex mairei Coss. & Germ. - Carice di Maire

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Carex mairei Coss. & Germ.
Obs. Pl. Env. Paris 18 (1840)

Carex mairaei Coss. & Germ.

Cyperaceae

Carice di Maire, Français: Laîche de Maire

Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 20-60 cm, densamente cespitosa, con rizoma alquanto robusto.
Fusti eretti, ottusamente trigoni, lisci, talvolta leggermente scabri all'apice.
Guaine basali ± intere di colore bruno chiaro.
Foglie piane o ripiegate larghe (2) 3-5 (8) mm, più brevi del fusto, leggermente scabre nella parte superiore, di colore verde chiaro.
Ligula lunga 2-7 (10) mm con apice irregolare; antiligula 1,5-4 mm con apice ottuso.
Brattea fogliacea inferiore molto guainante, generalmente superante l'infiorescenza.
Infiorescenza formata da 1 spiga apicale maschile e 2-3 (4) spighe femminili.
Spiga maschile ± cilindrica lunga (1,2) 2-3 (4) cm; gluma oblunga, di colore bruno chiaro con apice mucronato.
Spighe femminili ovoidali lunghe (0,3) 0,9-2 cm, le superiori raggruppate alla base della spiga maschile, quella inferiore eretta, sessile o con peduncolo lungo fino a 7 cm; glume femminili ± ovali, con apice mucronato o acuminato, mucrone con resta fittamente ricoperta di lunghi peli, di colore bruno chiaro.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3-3,5 (4) mm, ovali, trigoni, patenti o eretto-patenti, con nervi percettibili, verdastri punteggiati di bruno, attenuati in un becco di 1-1,5 mm, generalmente eretto e bifido, talvolta ricurvo, cigliato sul bordo.
Acheni di 2-2,1 x 1-1,2 mm, ellittici, trigoni.

Tipo corologico: W-Medit. - Zone occidentali del Mediterraneo.

Habitat: prati umidi, bordi di ruscelli, paludi.

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Sistematica e possibili confusioni: Fa parte del gruppo di Carex flava, in passato era considerata una sua sottospecie.

Specie simili:
Carex demissa Hornem. subsp. demissa (vedi scheda): fusto ricurvo ascendente, spiga maschile più corta (0,5-2 cm), glume con apice ottuso o acuto (non mucronato), otricelli piriformi con becco liscio non cigliato.
Carex flava L. (vedi scheda): spiga maschile più corta (0,4-1,5 cm), glume con apice acuto o subacuto (non mucronato), otricelli più grandi (4,4-6,5 mm) con becco di 2-2,8 mm.
Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa (vedi scheda): spiga maschile più corta (1-2 cm), glume con apice ottuso o subacuto (non mucronato), otricelli piriformi retrorsi su più della metà.
Carex oederi Retz. (vedi scheda): spighe maschili più corte (0,5-2 cm), glume con apice acuto o ottuso (non mucronato), otricelli più piccoli (2-3 mm).

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie;  il nome specifico (errata grafia per mairii) è dedicato al botanico francese Maire (fl. 1840).

Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.

Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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