Carex oederi Retz. - Carice di Oeder

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Carex oederi Retz. - Carice di Oeder

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Carex oederi Retz.
Fl. Scand. Prodr. 179 (1779)

Carex oederi Retz., Carex serotina Mérat, Carex divisa sensu Oeder, non Huds., Carex flava L. subsp. oederi (Retz.) Syme, Carex flava L. subsp. orthorrhyncha Čelak., Carex viridula Michx., Onkerma oederi (Retz.) Raf., Trasus oederi (Retz.) Gray

Cyperaceae

Carice di Oeder, Carice verdastra, Deutsch: Späte Gelb-Segge, kleine Gelb-Segge
English: Small-fruited yellow sedge
Español: Cornisa amarilla común
Français: Laîche tardive


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 5-25 cm, densamente cespitosa, con corti rizomi.
Fusti eretti, ottusamente trigoni, lisci.
Guaine basali intere, prima ialine poi grigio-brune.
Foglie piane, o leggermente canalicolate, larghe (1) 2-3 (5) mm, lunghe circa quanto il fusto, talvolta superandolo, ruvide sul bordo.
Ligula circa 1 mm, antiligula fino a 0,5 mm, con apice arrotondato, spesso inesistente.
Brattee fogliacee inferiori guainanti, lunghe 2-5 cm, superanti l'infiorescenza, erette ma spesso patenti o riflesse.
Infiorescenza lunga (1,2) 2-3 (4) cm, talvolta quando è presente una spiga femminile isolata e distante può arrivare a 13 cm, formata da 1 spiga maschile apicale e 2-3 (5) spighe femminili.
Spiga maschile eretta di (5) 6-10 (20) mm, cilindrica o fusiforme; glume lanceolate o strettamente ovali, lunghe 4 mm, di colore bruno rossastro ± scuro
con apice acuto, ottuso o acuminato.
Spighe femminili subglobose di 3-6x5-10 (17) mm, di colore giallo verdastro, generalmente raggruppate sotto la spiga maschile, molto raramente quella inferiore distanziata, sessile o brevemente peduncolata; glume ± ovali di 1,5-3 mm, da bruno a bruno-rossastro chiaro, con 3 venature, più corte dell'otricello, apice acuto o ottuso.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 2,2-3 x 0,8-1,6 mm, verde-giallastri, subglobosi, obovati, gli inferiori riflessi, i mediani patenti, i superiori eretti, con molti nervi, bruscamente ristretti in un becco di 0,3-0,8 mm, dritto, bidentato, liscio.
Acheni di 1-1,6 x 0,7-1,3 mm, obovati, trigoni.

Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.

Habitat: paludi, fossi, superfici fangose all'ombra, sentieri umidi e ombrosi.

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Sistematica e possibili confusioni: Fa parte del gruppo di Carex flava L., in passato era considerata una sua sottospecie.

Specie simili:
Carex demissa Hornem. subsp. demissa (vedi scheda): fusto ricurvo ascendente, foglie più brevi del fusto, spighe femminili tutte distanziate di almeno 8 mm.
Carex flava L. (vedi scheda): pianta più alta (20-50 cm), foglie più larghe (3-7 mm), ligula più lunga (2,5 mm), glume femminili più lunghe (3,5-4,5 mm), otricelli più grandi (3-5,5 mm) con becco più lungo.
Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa (vedi scheda): infiorescenza più lunga (4-7 cm), glume femminili più lunghe (2,5-4 mm), otricelli più grandi (3-5,5 mm) con becco più lungo.
Carex mairei Coss. & Germ. (vedi scheda): rizoma robusto, ligula più lunga con apice irregolare, spighe maschili più lunghe (2-4 cm), glume con apice mucronato, otricelli più grandi (3-4 mm) con becco di 1-1,2 mm.

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico è dedicato a George Christian Edler von Oldenburg Oeder (1728-1791), medico e naturalista nella Germania settentrionale e Danimarca, studioso di funghi, licheni e pteridofite.

Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.

Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Mainardis G. (2002) Atlante illustrato della flora del Parco delle Prealpi Giulie. Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie, Udine
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Camazzole (PD), 30 m, giu 2010
Foto di Ennio Cassanego

Gaver (BS), lug 2010
Foto di Franco Giordana
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Chatillon (AO), 1689 m, giu 2012
Foto di Claudia Ganz

Rocca di Mezzo (AQ), 1300 m, lug 2012
Foto di Marinella Miglio
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M. Terminillo (RI), 1700 m, ago 2013
Foto di Gianluca Nicolella

Limone Piemonte (CN), 1200 m, mag 2016
Foto di Giacomo Bellone
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Santo Marino, Marecchia (RN), 79 m, apr 2019
Foto di Giorgio Faggi

Limone Piemonte (CN), 1200 m, mag 2016
Foto di Giacomo Bellone
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Camazzole (PD), 30 m, giu 2010
Foto di Ennio Cassanego

Palù i Mughi (TN), 1300 m, set 2013
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
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