Carex rupestris All. - Carice delle creste

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Carex rupestris All. - Carice delle creste

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Carex rupestris All.
Fl. Pedem. 2: 264 (1785)


Cyperaceae

Carice delle creste, Carice rupestre, Deutsch: Felsen-Segge
English: Curly sedge, rock sedge
Español: Rock juncia
Français: Laîche des rochers


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (2-) 6-12 (-15) cm, formante densi cespugli con stoloni sotterranei avvolti da guaine brune.
Fusti generalmente ascendenti e incurvati, acutamente trigoni, ruvidi all'apice.
Foglie piatte alla base poi canalicolate, larghe (1,5-2,5 (3) mm, coriacee e spesso disseccate verso l'apice, curvate a semicerchio, più brevi del fusto.
Guaine basali squamiformi, intere, di colore dal rosso-bruno all'arancio-bruno.
Ligula di 05,2 mm, con apice ottuso o arrotondato; senza antiligula.
Brattea inferiore assente.
Infiorescenza in spiga apicale, da fusiforme a oblunga di (8) 10-15 (20) mm, monoica dicline, con numerosi fiori maschili nella metà superiore e (2) 3-8 (15) fiori femminili nella metà inferiore, patenti a maturità.
Glume maschili di 2,5-3 mm, ovali, da rosso-bruno a viola-bruno con nervatura centrale scura e apice acuto; glume femminili di 2,5-3,5 mm, largamente ovali o suborbicolari, da rosso-bruno a viola-bruno con nervatura centrale scura e margini scariosi, apice ottuso talvolta mucronato, più lunghe degli otricelli e persistenti dopo la caduta dei medesimi.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) trigoni, dal contorno ellittico o subovato, di 2,3-4 x 1,1-1,8 mm, con nervi poco prominenti, suberetti, verdi o brunastri, attenuati in un becco di 0,1-0,4 mm, eretto, troncato.
Acheni ellittici o obovati, generalmente trigoni, di 1,6-2,6 x 1-1,4 mm, bruno-nerastri.

Tipo corologico: Circum-Artico-Alp. - Zone artiche dell'Eurasia e Nordamerica e alte montagne della zona temperata.

Habitat: Creste ventose, rupi, su roccia calcarea e dolomitica, su suolo umificato e ricco di calcare.

Immagine


Sistematica e possibili confusioni: Specie rara, cresce in ambiente simile a Carex curvula All., che si distingue per le numerosi spighe apicali, e a Carex myosuroides Vill., priva di stoloni e con foglie filiformi.
Possibile confusione con:
Carex glacialis Mack. (vedi scheda) che si differenzia per il numero di spighe: 1 maschile apicale e 2-3 femminili laterali, per la presenza di brattee e per gli otricelli più piccoli (1,5-2,5 mm) subrotondi con becco diritto.

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

Immagine


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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; Il nome specifico da rupes rupe, roccia: delle rocce

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Catalogazione floristica per la didattica
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Val Camonica Punta Albiol (BS), 2730 m, set 1990
Foto di Franco Fenaroli

Cima Pian Ballaur (CN), 2600 m, giu 2011
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Limone Piemonte (CN), 2120 m, lug 2013
Foto di Giacomo Bellone

Cima Cadì- Passo Tonale (BS), 2450 m, giu 2022
Foto di Alessandro Federici
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Limone Piemonte (CN), 2200 m, ago 2017
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