Carex paniculata L. subsp. paniculata - Carice pannocchiata

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Carex paniculata L. subsp. paniculata - Carice pannocchiata

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Carex paniculata L. subsp. paniculata
Cent. Pl. I. 31 (1755)


Cyperaceae

Carice pannocchiata, Carice panicolata, Deutsch: Rispen-Segge
English: Greater tussock-sedge
Español: Lastón, masiega
Français: Laîche paniculée


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 40-100 (150) cm, con densi cespugli avvolti alla base da guaine intere, squamIformi, brunastre.
Fusti robusti, acutamente trigoni, scabri verso l'alto che tendono ad incurvarsi con il peso dell'infiorescenza.
Foglie piane o canalicolate larghe (2,5) 3-7 (8) mm, piuttosto rigide, fortemente scabre ai margini, più brevi del fusto.
Ligula 2-5 mm, ottusa, arrotondata o tronca; antiligula assente.
Brattea inferiore molto più breve dell'infiorescenza, setacea, raramente fogliacea, priva di guaina.
Infiorescenza a pannocchia molto ramificata, lunga 5-15 cm, formata da numerose piccole spighe ± ovali, androgine con fiori maschili superiori e fiori femminili inferiori.
Glume ovali di 3-4 mm, con ampio margine scarioso, apice acuto o mucronato, di colore bruno o paglierino, quelle femminili generalmente più piccole dell'otricello.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) piriformi di (2,4)2,7-3,5(4) x 1-1,7(1,9) mm, pianoconvessi, allargati nella metà inferiore e attenuati in un becco bifido di 0,5-1,6 mm, lucidi, con nervi indistinti.
Acheni dal contorno ovale, biconvessi o pianoconvessi, di 1,3-2,5 x 0,7-1,2 mm, bruni.

Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.

Habitat: Paludi, sorgenti, boscaglie umide.

Immagine


Sistematica e possibili confusioni: Pianta che presenta un certo poliformismo per quanto riguarda il colore delle glume (talvolta pallide o quasi verdastre) e per la forma della pannocchia che può essere lineare o ± piramidale.

Può essere confusa con Carex appropinquata Schumach. (vedi scheda) che si differenzia per le guaine che si decompongono in fibre nerastre.

ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

Immagine


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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva da panícula pannocchia: con infiorescenze a pannocchia.

Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine vegetale o animale.

Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Pizzighettone (CR), 45 m, apr 2010
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Borra Scura (RE), giu 2009
Foto di Villiam Morelli

Torbiera del Gaver (BS), 1560 m, lug 2011
Foto di Franco Fenaroli
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Quinto di Treviso (TV), 17 m, Apr 2010
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Bracciano (RM), 160 m, mag 2017
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Rifugio Carbonetto (CN), 1870 m, lug 2013
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Limone Piemonte (CN), 1400 m, giu 2017
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