Carex liparocarpos Gaudin subsp. liparocarpos - Carice lustra

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Carex liparocarpos Gaudin subsp. liparocarpos - Carice lustra

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Carex liparocarpos Gaudin subsp. liparocarpos
Étrennes Fl.: 153 (1834)

Carex nitida Host

Cyperaceae

Carice lustra, Deutsch: Glänzende Segge
Français: Laîche à fruits lustrés


Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-30 cm, rizoma con internodi lunghi e sottili.
Fusto acutamente trigono, molto rigido, liscio o leggermente scabro superiormente, talvolta arrossato alla base.
Guaine basali ± intere, lacerate o fibrose, brune o bruno-rossastre, talvolta con sfumature rosse.
Foglie piane o leggermente carenate larghe (0,5) 1-3 (3,8) mm, ± rigide, scabre ai margini almeno nella metà superiore, più brevi del fusto.
Ligula inferiore a 0,5 mm, tronca; antiligula assente o talvolta lunga 0,5 mm, tronca.
Brattea inferiore setacea o brevemente fogliacea, breve (1-2 cm) con guaina 4-10 mm, più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza breve, fulva, serrata, composta da 1 spiga maschile e (1) 2-3 (4) spighe femminili.
Spiga maschile apicale lunga (0,5) 1-2 (2,5) cm, fusiforme o clavata, rossastra, brevemente peduncolata; gluma obovata, bruna, con margine scarioso nella parte superiore, apice acuto o ottuso.
Spighe femminili lunghe (0,4) 1-1,5 (2) cm, caratteristicamente globose, lucide e di colore rossastro, erette, ± laxiflore, raggruppate sotto la spiga maschile o l'inferiore separata, quelle superiori sessili o subsessili, quelle inferiori con peduncolo più lungo; glume largamente ovate, bruno rossastre, con margine scarioso, apice ottuso o arrotondato più raramente acuto o con breve mucrone, più corte dell'otricello.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3-4 x 2-2,5 mm, suberetti, ovoidi, trigono-rigonfi, con venature generalmente prominenti, talvolta poco evidenti, glabri, lisci, di colore bruno lucido, bruscamente ristretti in un becco di 0,5-1 mm, diritto, con apice troncato, irregolarmente lacerato, liscio, talora scarioso.
Acheni 2,3-2,9 mm, ellittici, trigoni, verdi o bruno-chiari.

Tipo corologico: SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.

Habitat: Prati aridi a carattere steppico, dune marittime consolidate, su suoli sterili poco profondi, poveri di materie organiche. Specie caratteristica dei Festuco-Brometea, anche su tappeti erbosi dei pavimenti rocciosi.

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Sistematica e possibili confusioni: ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal greco λῖπᾶρός liparós unto, pingue, lucente e da καρπός carpόs frutto: dai frutti lucenti

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


Scheda realizzata da Roberta Alberti
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Merlino (LO), 80 m, apr 2011
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Porto Tolle (RO), apr 2009
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Pineta di Cervia (RA), 2 m, apr 2014
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Fiume Taro, Noceto (PR), 63 m, mag 2019
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Re: Carex liparocarpos Gaudin subsp. liparocarpos - Carice lustra

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:)
marinella


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