Helicidae: Theba pisana (O.F. Müller, 1774) - Gastropoda-Stylommatophora

Messaggio da **Franco Giordana** » 19 giu 2010, 14:47

Chissà cosa spinge queste chiocciole a riunirsi in folte colonie?
Queste su una pala di fico d'india, ma c'erano molti altri gruppi su steli di piante, sulle colonnine di sostegno di una recinzione e negli incavi di qualcuna di esse.
Franco

Ladispoli (RM), giu 2010

Messaggio da **Gallieno Corona** » 20 giu 2010, 22:24

Non saprei, ma di certo anch'io ho fatto incetta proprio oggi 20 giu 2010.
Su steli secchi di asfodelo, presso il litorale.
Da noi (Sardegna) si mangiano proprio in questo periodo .E sono ottime!

Messaggio da **Gallieno Corona** » 20 giu 2010, 22:24

Messaggio da **luciano capasso** » 21 giu 2010, 14:32

Quando ero ragazzo se ne trovano in grandi quantità nei prati secchi, sugli steli di varie erbe ed eringi, oggi con i diserbanti è piu' difficile trovarne tante.
Qui si usa bollirle con acqua salata ed in dialetto si chiamano "calle calle" (calde calde). Venivano vendute agli angoli delle strade. Credo che sia un'usanza molto antica.
E tale espressione, "calla calla", si usa per indicare una cosa senza peso, molto leggera.
Durante il camino di Santiago vedevo le donne anziane raccoglierle in grande quantità.
L

Messaggio da **G. Favaro** » 21 giu 2010, 14:36

A me, più che l'aspetto culinario (anche se non mi rendo conto di quello che perdo), mi interesserebbe il nome scientifico.
Graziano

Messaggio da **FORBIX** » 21 giu 2010, 18:10

Eccovi serviti!!
Dovrebbe trattarsi della "buona".....

Theba pisana (Müller, 1774) - Gastropoda-Helicidae

Queste aggregazioni, dovrebbero essere tipiche di questa specie!!

Messaggio da **Fraginesi** » 01 ott 2010, 23:04

In Sicilia queste chioccioline vengono chiamate babbaluci e sono delle ghiottonerie per i palermitani. Durante la Festa di Santa Rosalia, la Santa di Palermo (15 luglio) è tradizione cucinarle: prima bollite con acqua e sale e poi unite ad un soffritto di aglio, con l'aggiunta del prezzemolo. E' uno dei tanti cibi di strada siciliani.

L'origine del nome siciliano è molto suggestivo e poetico: babbaluci o vavaluci = bava di luce, che sta ad indicare la striscia umida e lucente che i babbaluci e gran parte delle chiocciole lasciano quando strisciano su una superficie liscia.
Altri sostengono che venga dal greco xxx (non ricordo) che significa letteralmente piccolo bufalo.
Come i bufali, i babbaluci hanno lunghe corna ...

Nella foto, babbaluci a Fraginesi.

Beppe