Sp. Pl., ed. 2: 708 (1853)
Fabaceae
Ginestra comune, Ginestra odorosa, Deutsch: Pfriemenginster
English: Spanish Broom
Español: Retama de olor
Français: Genêt d'Espagne
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Pianta arbustiva, alta 50-200 (400) cm, con fusto eretto o ascendente, cilindrico, fibroso, tenace, cavo, di colore verde, molto ramificato e con numerosi getti nuovi alla base.
Le foglie sono semplici, sessili o brevemente picciolate, rade e distanziate sul caule, lineari-lanceolate, lunghe 1-3 cm, con margine intero, glabre, di colore verde scuro, sericee nella pagina inferiore, presto caduche tanto che sono quasi scomparse alla fioritura.
I fiori profumati, ermafroditi, papilionacei, raccolti in racemi apicali lassi, portati da un brevi peduncoli obconici, con brattee e bratteole anch'esse caduche, sono di un bel colore colore giallo vivo, hanno il calice lungo 4 mm, membranoso, persistente, quasi interamente saldato e diviso con un taglio obliquo fino alla base in un solo labbro terminante con 5 piccoli denti.
Corolla glabra di 2 – 2,5 cm, costituita da un vessillo eretto, arrotondato con apice mucronato, più lungo delle ali ovate o ellittiche, libere poste ai lati e in basso da due petali liberi ma aderenti (carena) con apice cuspidato-ricurvo.
Androceo monadelfo con antere basifisse che si alternano con quelle dorsifisse; ovario supero con un solo stimma, laterale, introrso, lineare-ellittico e stilo glabro, arcuato all'apice
Il frutto è un legume falciforme, oblungo, eretto, sericeo, compresso, verde e vellutato poi glabro e nerastro alla marurazione, quando deisce con un torsione ed espelle lontano i suoi 10-18 semi bruni, lucenti e velenosi.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Distribuzione: Comune in tutto il territorio.
Habitat: Luoghi aridi, radure, terreni pesanti preferibilmente di natura calcarea, ma da pianta pioniera, si adatta in ogni tipo di terreno, vegeta dal piano fino a 600 sulle Alpi, ma raggiunge 1.400 sugli Appennini e i 2.000 m sull’Etna.
Sistematica e possibili confusioni: E’ l’unica specie del genere Spartium.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere pare derivare dalle parole greche spartion = cordicella , oppure da speïro = lego, per l’uso fequente fatto nelle campagne, dei suoi rami come corde e legacci. Il nome specifico deriva dal latino juncus= giunco e dall’aggettivo latino di junceus = giunchiforme, che ricorda il verbo juncere = congiungere, per la somiglianza con il giunco, che per il suo stelo flessibile come quello della ginestra, serve per legare.
Proprietà ed utilizzi:

-dal fusto di questa pianta si ricava una fibra tessile per la produzione di corde, ma anche di tessuti per indumenti ai quali si è fatto ricorso durante l’ultima guerra.
-Il suo stelo viene utilizzato in campagna per assicurare a tutori la vite e le piante di pomodoro.
-Viene coltivata nei giardini come pianta ornamentale, per i suoi fiori profumati e per le sue modeste dimensioni.
-Utilizzata, grazie al suo apparato radicale, per consolidare scarpate e terreni franosi, soprattuto lungo le strade ferrate e le autostrade.
Pianta mellifera dalla quale si ricava un miele molto pregiato.
La ginestra comune contiene soprattutto nel fiore e nei semi un alcaloide, la citisina che in piccole dosi ha effetti diuretici e purgativi, ma considerata la sua alta tossicità non deve essere ingerito.
Per questo è importante non confonderla con la Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius (L.) Link) che contiene altri alcaloidi fra i quali la sparteina che in erboristeria vien usata per sedare la tachicardia.
Note e Curiosità: La pianta nonostante la precoce caducità delle sue foglie, è in grado di continuare la funzione clorofilliana con i suoi rami verdi e fotosintetici, strategia posta in atto da numerose piante xerofile atta a conservare l'acqua nei climi secchi.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
SANDRO PIGNATTI, Flora d'Italia, 3 voll. Edagricole, Bologna 1982.
CONTI F., ABBATE G. ALESSANDRINI A. BLASI G., An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi editori, 2005
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares
ANSALDI M., MEDDA E., PLASTINO S., I fiori delle Apuane, Mauro Baroni & c. s.a.s., Viareggio, 1994
LANZARA P. Piante medicinali, Orsa Maggiore Editrice, Torriana (RN), 1997
The International Plant Names Index (IPNI)
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Scheda realizzata da Giuliano Salvai