Carex oedipostyla Duval-Jouve - Carice delle garighe
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
- Roberta Alberti
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- Iscritto il: 03 ago 2012, 14:49
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- Cognome: Alberti
- Residenza(Prov): Zola Predosa (BO)
Carex oedipostyla Duval-Jouve - Carice delle garighe
Carex oedipostyla Duval-Jouve
in Bull. Soc. Bot. France 17: 257 (1870)
Carex ambigua Link
Cyperaceae
Carice delle garighe, Français: Laîche à style bulbiforme
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (5) 10-20 (30) cm con rizomi molto corti e cespi sciolti.
Fusto trigono, liscio, leggermente scabro in alto.
Guaine basali squamiformi, intere o sfibrate, brune.
Foglie piane, larghe 1-2,6 (3) mm, più lunghe dell'infiorescenza, raramente più corte, ± lisce, scabre ai margini, erette o leggermente ricurve, di colore verde chiaro.
Ligula inferiore a 1 mm con apice arrotondato o troncato.
Infiorescenza verdastra, pauciflora, composta da 3-5 spighe androgine, le maschili alla sommità, lunghe 9-15 mm, lineari o strettamente fusiformi, le femminili ovoidi, laxiflore; le 2-3 spighe superiori (talora anche tutte) con 2-5 fiori femminili in alto e 3-5 fiori maschili in basso, le 1 (2) spighe inferiori generalmente con solo fiori femminili, portate da lunghi peduncoli capillari nascenti dalla base del fusto.
Glume maschili ± ovali, giallastre o bruno chiaro con margine scarioso e apice ottuso; glume femminili inferiori largamente ovali, verdastre o ialine, più lunghe dell'otricello (escluso la resta) con apice lungamente aristato.
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3-4 (4,5) x 1,2-1,9 mm, suberetti, dal contorno ovato o obovato, ± trigoni, con nervature prominenti, glabri, verdi o bruni, senza o con un becco molto corto, liscio, intero e conico.
Acheni di 2-3,1 x 1,1-1,8 mm, ellittici, trigoni, bruni.
Tipo corologico: Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
Habitat: Macchie calcaree a erica e rosmarino.
Sistematica e possibili confusioni: Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal greco ἠδύς ēdys/ oedys dolce, da πούς poús piede, base e da στῦλος stýlos stilo, colonna: con la base dello stilo dolce
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Carex oedipostyla Duval-Jouve
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
in Bull. Soc. Bot. France 17: 257 (1870)
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Cyperaceae
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Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (5) 10-20 (30) cm con rizomi molto corti e cespi sciolti.
Fusto trigono, liscio, leggermente scabro in alto.
Guaine basali squamiformi, intere o sfibrate, brune.
Foglie piane, larghe 1-2,6 (3) mm, più lunghe dell'infiorescenza, raramente più corte, ± lisce, scabre ai margini, erette o leggermente ricurve, di colore verde chiaro.
Ligula inferiore a 1 mm con apice arrotondato o troncato.
Infiorescenza verdastra, pauciflora, composta da 3-5 spighe androgine, le maschili alla sommità, lunghe 9-15 mm, lineari o strettamente fusiformi, le femminili ovoidi, laxiflore; le 2-3 spighe superiori (talora anche tutte) con 2-5 fiori femminili in alto e 3-5 fiori maschili in basso, le 1 (2) spighe inferiori generalmente con solo fiori femminili, portate da lunghi peduncoli capillari nascenti dalla base del fusto.
Glume maschili ± ovali, giallastre o bruno chiaro con margine scarioso e apice ottuso; glume femminili inferiori largamente ovali, verdastre o ialine, più lunghe dell'otricello (escluso la resta) con apice lungamente aristato.
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3-4 (4,5) x 1,2-1,9 mm, suberetti, dal contorno ovato o obovato, ± trigoni, con nervature prominenti, glabri, verdi o bruni, senza o con un becco molto corto, liscio, intero e conico.
Acheni di 2-3,1 x 1,1-1,8 mm, ellittici, trigoni, bruni.
Tipo corologico: Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
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Sistematica e possibili confusioni: Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal greco ἠδύς ēdys/ oedys dolce, da πούς poús piede, base e da στῦλος stýlos stilo, colonna: con la base dello stilo dolce
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
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" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Re: Carex oedipostyla Duval-Jouve - Carice delle garighe
Spinoso (PZ), 500 m, mag 2012
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Amare la natura significa amare se stessi
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Sardegna centro orientale (NU), ? , apr 2014
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marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
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