Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa - Carice a becco curvo

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Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa - Carice a becco curvo

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Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa
in Flora 17: 179 (1834)


Cyperaceae

Carice a becco curvo, Carice a otricelli graziosi, Deutsch: Schuppenfrüchtige Gelb-Segge
English: Long-stalked yellow-sedge
Français: Laîche écailleuse


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (15-) 20-40 (-50) cm, densamente cespitosa con corti rizomi.
Fusti trigoni, lisci o un po' scabri nella parte superiore, eretti, fogliosi fino a metà.
Guaine basali ± intere, marroni. 
Foglie piane, larghe (1,2) 2-3,5 (5,4) mm, generalmente più brevi del fusto.
Ligula fino a 2,7 mm, arrotondata o tronca; antiligula 1,5 (4,2) mm, arrotondata, talvolta inesistente.
Brattea fogliacea inferiore guainante, generalmente più lunga dell'infiorescenza.
Infiorescenza lunga (3) 4-7 cm, composta da 1 spiga maschile e 2-3 spighe femminili.
Spiga maschile apicale, cilindrica o fusiformelunga 1-2 cm, sessile o con peduncolo lungo fino a 20 mm, o più, spesso incurvata; gluma di 3-3,5 mm, lanceolata-ellittica, brunastra con margine scarioso stretto, apice acuto o subacuto.
Spighe femminili ascellari, ellittiche o subglobose, lunghe (0,8) 1-1,5 mm, subsessili o con breve peduncolo, erette, distanziate l'una dall'altra e dalla spiga maschile; glume ovato-lanceolate di 2,5-4 mm, acute od ottuse, bruno-rossastre con nervatura mediana verde, caduche prima dell'otricello, apice acuto o ottuso.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudoanteci (otricelli) di (3) 4-5 x 0.9-1,7 mm, piriformi, quelli inferiori riflessi, i mediani patenti, gli apicali suberetti, ellittici, trigoni e rigonfi, plurinervati, retrorsi su più del 50% bruscamente ristretti in un becco lungo circa 2 mm, riflesso, bidentato o bifido, leggermente scabro.
Acheni di 1,2-1,8 x 0,9-1,4 mm, obovati, trigoni.

Tipo corologico: Anfiatl. - Presente sui due lati dell'Atlantico (Nordamerica ed Europa).

Habitat: paludi e sorgenti con acqua ricca di calcare.

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Sistematica e possibili confusioni: Pianta generalmente piuttosto elevata e robusta, presenta una certa variabilità per quanto riguarda il fusto, che può essere liscio o scabro, per le brattee più o meno riflesse ed allungate, per la forma delle spighe femminili da subsferiche a più o meno allungate e per lo sviluppo delle foglie.

Fa parte del gruppo di Carex flava L., in passato considerata una sua sottospecie. Viene spesso confusa con essa.

Specie simili:
Carex demissa Hornem. subsp. demissa (vedi scheda): pianta più bassa (5-30 cm), foglie generalmente superanti il fusto, glume femminili con 1-3 venature, otricelli diritti o leggermente incurvati.
Carex flava L. (vedi scheda): Infiorescenza gialla, peduncolo della spiga maschile inferiore a 5 mm, otricelli con becco più lungo (2-2,8 mm).
Carex oederi Retz. (vedi scheda): glume femminili con 3 nervature, otricelli più piccoli (2-3 mm) con becco liscio più corto.
Carex mairei Coss. & Germ. (vedi scheda): rizoma robusto, glume con all' apice un mucrone con resta fittamente ricoperta di lunghi peli, otricelli con becco diritto (talvolta ricurvo), cigliato sul bordo fino alla metà.

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal greco λεπίϛ λεπίδοϛ lepís lepídos squama, scaglia e da καρπός carpòs frutto: con frutti squamosi.

Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.

Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Mainardis G. (2002) Atlante illustrato della flora del Parco delle Prealpi Giulie. Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie, Udine
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Passo del Faiallo (SV), 1030 m, lug 2015
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M. Rimondatino (RE), 1100 m, lug 2010
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Onara, Tombolo (PD), mag 2010
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Limone Piemonte (CN), 1650 m, giu 2016
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